1° maggio. Nelle piazze di tutto il mondo si festeggiano i lavoratori, ma in Italia, sono due milioni e 971 mila i disoccupati. 400 mila in più rispetto all'anno scorso.
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1? MAGGIO, LA FABI CON I LAVORATORI

1° maggio. Nelle piazze di tutto il mondo si festeggiano i lavoratori, ma in Italia, sono due milioni e 971 mila i disoccupati. 400 mila in più rispetto all’anno scorso.
1? MAGGIO, LA FABI CON I LAVORATORI
1° maggio. Nelle piazze di tutto il mondo si festeggiano i lavoratori, ma in Italia, sono due milioni e 971 mila i disoccupati. 400 mila in più rispetto all'anno scorso.

E chi lavora non sta meglio. I giornali sono pieni delle loro storie. Prepensionati. Giovani assunti con contratti atipici, precari, ai margini dell'illegalità. Stranieri sfruttati. Cassaintegrati. Lavoratrici madri senza diritti. Poi quelli che stanno a casa: l'11,6% della popolazione. Il 37, 8%, addirittura, dei giovani sotto i 25 anni.

Secondo la Costituzione della Repubblica e grazie alle lotte sindacali, il lavoro è – o meglio era!- un diritto in Italia. Ora è messo in discussione dalle aziende o dimenticato dalla politica.

C’è chi cerca di seppellire, lotte, conquiste, sacrifici fatti in lunghi anni: i contratti collettivi introdotti all’ inizio del’900, il primo sindacato nel 1919, la Costituzione, nel 48, con gli articoli dedicati alla tutela dei lavoratori , tra cui la libertà di organizzazione sindacale e il diritto di sciopero, lo statuto dei Lavoratori del 1970. Diritti acquisiti con fatica e troppo facilmente accantonati e persino vilipesi nell’attuale giungla di flessibilità, co.co.co, lavoro nero.

La festa dei lavoratori deve, proprio per questo, essere un momento per fermarsi a riflettere sul significato che un Paese civile vuole dare alla parola lavoro.

Una giornata per festeggiare l’impegno e la dedizione, la fatica e le battaglie di chi ha voluto regalare alle generazioni future la possibilità di lavorare con dignità.

è bello sentirsi tutti uguali e vicini in questa giornata: per questo ogni anno in molte nazioni del mondo si ricorda l’impegno del movimento sindacale e i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori.

Un simbolo, il 1° maggio, che proviene da una legge americana del 1886, quando l’Illinois stabiliva che la giornata lavorativa non poteva superare le otto ore. Legge approvata in Italia nel 1923, quindi, ben 37 anni dopo, grazie a lunghe battaglie sindacali.

Il 1° maggio è un momento per ricordare questa legge di civiltà. E per ricordare anche le persone che, negli anni, il 1° maggio, hanno partecipato a manifestazioni per festeggiare il lavoro e difendere la loro dignità di lavoratori e sono morti, vittime delle violenze dei padroni, delle mafie, delle Forze dell’Ordina.

Un triste 1° maggio fu quello del 1947. A Portella della Ginestra la banda di Salvatore Giuliano spar ò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.

Dal 1990, invece, c’è la festa del 1° maggio in Piazza San Giovanni, a Roma. Per un giorno gli scontri e le battaglie del passato finiscono in musica.

Anche quest’anno sarà l’abbraccio collettivo di una piazza piena di giovani e di speranza.
Il servizio realizzato da FABI TV

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