Flessibilità oraria e possibilità di richiedere aspettativa, anche per i genitori con figli affetti da patologie d’apprendimento. E’ quanto recepito dall’accordo raggiunto in ABI in tema di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, pari opportunità e responsabilità sociale, alla fine di aprile.

Secondo la FABI, un primo passo concreto verso nuovi modelli di organizzazione del lavoro anche nelle banche. “Non è stato semplice raggiungere una sintesi perché le aziende sono spesso culturalmente legate a modelli di relazioni obsoleti che non consentono un dialogo sull’organizzazione del lavoro, materia che viene gestita qualsiasi esclusivamente da loro – ha detto Cristiana De Pasquali, Coordinatrice Nazionale FABI Donne.

L’accordo siglato ha per ò l’obiettivo di passare dalle parole ai fatti: dal 30 giugno si insedieranno l’Osservatorio Nazionale paritetico sulla Responsabilità d’impresa e la Commissione Nazionale Pari Opportunità, per la diffusione delle buone pratiche e per avvalersi delle politiche di sostegno europee, dei piani ministeriali e degli accordi Stato/Regioni.

Al centro dell’accordo anche la flessibilità, con telelavoro e part time: l’impegno per le aziende sarà quello di cercare il miglior equilibrio tra esigenze organizzative e produttive, valutando la richiesta dei lavoratori (che abbiano determinati requisiti, quali figli sotto i tre anni o coniuge o parenti entro il secondo grado gravemente infermi).

Ancora lontani dalle raccomandazioni europee, invece, i congedi parentali per i neo-papà che ammontano a due giorni facoltativi e uno solo obbligatorio a fronte dei 15 giorni obbligatori previsti dall’Europa.

“La grande occasione persa infine – conclude la De Pasquali – sono i congedi parentali a ore, previsti dalla nuova riforma del lavoro, ma rinviati dall’INPS alla contrattazione nazionale. Purtroppo le aziende hanno paura che impattino troppo sulle dinamiche organizzative, ma come FABI ci batteremo perché si superi al più presto questa mentalità. La partita è aperta ed entro luglio ci riconfronteremo con le aziende”.

E sul punto non è mancato neanche il commento di Attilio Granelli – Segretario Nazionale FABI – che ha seguito la trattativa.

“Come Segreteria Nazionale siamo moderatamente soddisfatti dei risultati raggiunti in questa prima fase di dialogo con ABI su aspetti che riteniamo essere stati tenuti, per troppo tempo, da parte. Dare il via alle commissioni in cui poter discutere con l’associazione bancaria è sicuramente un grande passo in avanti, ma va detto, che ancora sui congedi parentali ad ore vediamo nella controparte qualche difficoltà. Quando sono le aziende a chiedere maggiore flessibilità, noi siamo disponibili ad andare incontro alle loro esigenze, quando per ò è il contrario purtroppo non sempre capita lo stesso. L’auspicio è dunque – ha concluso Granelli – che lavorando insieme nelle commissioni si possa trovare un punto d’incontro. Quello a cui vorremmo arrivare è l’introduzione di una normativa più definita a livello nazionale, anche se l’ABI appare ancora restia e propensa al contrario a lasciare ampia delega alle aziende stesse”.

Roma 06/05/2013