In vista dell'assemblea, Bonomi si affida a una società esterna per la campagna informativa rivolta ai soci. FABI e FIBA Cisl: "iniziativa onerosa, lesiva della privacy. No a pressioni sul voto"
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BPM, SILEONI E GALLO: ?NO A SOCIET? ESTERNE PER LA CAMPAGNA INFORMATIVA. CONSOB E BANKITALIA INTERVENGANO?

In vista dell’assemblea, Bonomi si affida a una società esterna per la campagna informativa rivolta ai soci. FABI e FIBA Cisl: “iniziativa onerosa, lesiva della privacy. No a pressioni sul voto”
BPM, SILEONI E GALLO: ?NO A SOCIET? ESTERNE PER LA CAMPAGNA INFORMATIVA. CONSOB E BANKITALIA INTERVENGANO?

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“I Vertici di BPM, dopo l’Assemblea del 27 aprile che ha respinto quasi all’unanimità la proposta di cambiamento della procedura di voto, hanno deciso di affidare ad una società leader mondiale nella stakeholder communication il compito di contattare i soci in vista dell’assemblea straordinaria del prossimo 22 giugno, con lo scopo dichiarato di consentire loro un voto informato e consapevole”.
“La FABI e la FIBA-Cisl chiedono perentoriamente alla Vigilanza della Banca d’Italia ed alla Consob, nell’ambito dei rispettivi ruoli di controllo e di garanzia, di verificare e, all’occorrenza, di intervenire per impedire comportamenti illegali”.
Così Lando Maria Sileoni e Giuseppe Gallo, Segretari Generali di FABI e Fiba Cisl, si sono espressi dopo che il presidente Andrea Bonomi ha dato mandato a una nota impresa di comunicazione di curare la campagna informativa in vista dell’assemblea dei soci del prossimo 22 giugno, che deciderà se approvare o meno la trasformazione di BPM in SPA ibrida.
“La decisione affidarsi a una società esterna suscita, infatti”, spiegano Sileoni e Gallo, “profonde e motivate obiezioni nel metodo e nel merito. In prima istanza viene violato il diritto dei soci alla tutela della propria privacy. Questa società è un soggetto terzo, non socio, a disposizione del quale sono stati messi gli elenchi dei soci e dati sensibili quali indirizzi e numeri telefonici, senza alcun assenso degli interessati”.
“Si tratta di comportamenti considerati illegittimi dalla Legge sulla privacy e da pareri “storici” del Garante, l’ultimo dei quali risale al 26 marzo 2009. In secondo luogo il diritto dei soci all’informazione pre-assembleare è soddisfatto con la pubblicazione sul sito internet della società, da parte dell’organo di amministrazione, delle relazioni sulle materie all’ordine del giorno e di tutta la documentazione che sarà sottoposta all’Assemblea (T.U.F. Art. 125 ter, 125 quater)”.
“Non si comprende, pertanto, l’utilità dell’iniziativa, peraltro onerosa, in riferimento alla quale i soci non hanno mai dato mandato al management”.
“Nel merito, l’iniziativa, che la legge non contempla, suscita obiezioni anche maggiori. Quali sono le garanzie di obiettività e di neutralità della campagna informativa organizzata da questa società?”
“Chi controlla che questa non si risolva in un illegittimo sistema di pressione per orientare il voto in direzione favorevole alla trasformazione di BPM in SPA, in un contesto esterno all’Assemblea dei soci, unica sede istituzionale legittima, a maggior ragione, in una società cooperativa?”
“Le informazioni in nostro possesso e le conseguenti testimonianze confermano questi interrogativi inquietanti. Ci risulterebbe, infatti, che gli addetti della società in questione solleciterebbero e raccoglierebbero deleghe di voto richiedendo anche ai soci informazioni per contattare, allo stesso fine, altri soci. Sarebbe evidente il contrasto con la normativa vigente che vieta la sollecitazione e la raccolta delle deleghe nelle società cooperative (T.U.F. Art.135 duodicies, 137co 4)”.
“I soci sono sovrani. A quella sovranità devono essere garantire le condizioni formali e sostanziali di espressione e di esercizio. è il nostro impegno. Unitamente alla difesa convinta e determinata dell’identità storica della banca popolare cooperativa ed alla ricerca, insieme ad un ampio schieramento di società civile milanese e lombarda, di un modello di governo societario moderno, senza posizioni monopolistiche, capace di sintesi ampie ed equilibrate tra rappresentanti dei dipendenti, dei pensionati, della società civile, delle economie di riferimento, dei soci di capitale”.
“Un modello di governo in grado di garantire la sintesi più efficace tra vincoli di competizione, da un lato, e valorizzazione professionale, coesione sociale delle lavoratrici e dei lavoratori, sviluppo delle comunità di riferimento, dall’altro. Con questa ispirazione saremo presenti all’Assemblea del 22 giugno”.
Milano 08/05/2013
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