SILEONI: ?DIFENDIAMO LA CATEGORIA ALTRIMENTI NON LO FAR? NESSUNO?
Ultimo giorno del 119° Consiglio Nazionale FABI, la replica del Segretario Generale Lando Maria Sileoni ai delegati: “Affrontare la sfida del cambiamento tenendo insieme la categoria: giovani, pensionati ed esodati. La FABI è di tutti”
E' l'ultimo giorno del Consiglio Nazionale FABI e il teatro Ermete Novelli di Rimini è pieno. In sala ci sono i mille delegati provenienti da tutta Italia che attendono la replica del Segretario Generale Lando Maria Sileoni. Una replica appassionata, che ha ripercorso la difficile situazione della categoria e della società, che ha preso spunto dagli interventi dei delegati intervenuti per apprezzare il lavoro svolto e per lanciare nuovi obiettivi da centrare, nell'interesse dei colleghi e delle colleghe. No alla rottamazione dei cinquantenni, stop ai super bonus dei manager e vigilanza sul versamento del 4% nel fondo di Solidarietà, sì alla nuova occupazione e al ricambio generazionale. Questi i temi centrali affrontati dal Segretario, con la solita capacità di interpretare gli accadimenti passati e presenti e guardare al futuro con quella lungimiranza politica, che ha permesso alla FABI di tornare ad essere una grande organizzazione. Un sindacato oggi che detiene la vera leadership della categoria, perché è stato in grado di ascoltare, "perché - ha sottolineato Sileoni - più conosciamo nella loro essenza i problemi dei lavoratori più dobbiamo dare loro delle risposte".
E poi: il riferimento alle BCC, dove i dirigenti sindacali hanno portato a casa un risultato eccellente, in un momento così difficile; la delicata situazione in Equitalia, dove, oltre allo stallo contrattuale, fermo ormai al 2008, c'è il tentativo delle aziende di azzerare i Contratti Integrativi Aziendali; gli esodati; la lotta al precariato. Quindi le proposte della FABI per un nuovo modello di banca dove si ritorni alla funzione sociale di un tempo.
Infine, la via percorsa dalla FABI in questi ultimi sette anni: quella di creare delle basi solidissime a livello nazionale, tramite Contratto Nazionale, per poi demandare all’attività sindacale nelle aziende o nei gruppi una flessibilità, concordata con le stesse banche.
Infine, la “lettera d’amore” della Segreteria Nazionale a tutta la FABI. Una lettera immaginaria in cui l’invito è a continuare su questa strada, una strada in cui l’Organizzazione è stata di tutti, e dove le scelte sono state sempre collegiali e condivise. “Il destino è solo nelle nostre mani. Se riusciamo a capire ha detto Sileoni – che il presente e il futuro stanno esclusivamente nelle nostre mani, affronteremo i difficili giorni che verranno come una vera Organizzazione Sindacale”.
I lavori di questo 119° Consiglio Nazionale si sono chiusi con l’approvazione all’unanimità della mozione conclusiva.
Rimini 30/05/2013