SECSERVIZI, INTEGRATIVO A RISCHIO PER 300 LAVORATORI
Dal primo settembre il Consorzio Informatico di Popolare di Vicenza, Veneto Banca Holding, Banca Popolare Alto Adige, Banca Popolare di Sviluppo, Banca di Credito Popolare, disdetterà il Contratto Integrativo Aziendale.
Contratto Integrativo a rischio per i 300 lavoratori di Sec Servizi, la società di servizi informatici controllata tra gli altri da Gruppo Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca Holding, Banca Popolare Alto Adige, Banca Popolare di Sviluppo, Banca di Credito Popolare.
La società ha annunciato che la disdetta entrerà in vigore dal primo settembre, azzerando dunque importanti istituti contrattuali come il Premio Aziendale di Produttività, il contributo relativo al Fondo integrativo pensionistico, l'assistenza sanitaria integrativa, il bonus d'esercizio, l'ex premio di rendimento, i permessi aggiuntivi.
Altro capitolo a rischio quello relativo alle indennità di reperibilità, istituto molto critico data la natura informatica dell’azienda. Se il contratto aziendale venisse disdettato i lavoratori potrebbero beneficiare solo di quanto previsto in materia dal Contratto Nazionale.
A motivare il provvedimento, secondo la società, sarebbe l’eccessivo costo del lavoro, diventato insostenibile in relazione al mercato di riferimento.
Dura la risposta della FABI. “La disdetta annunciata dall’azienda non trova alcuna giustificazione nei numeri”, attacca Stefano Sanavio, Rappresentante Sindacale Aziendale FABI in Sec Servizi. “Il bilancio d’esercizio di Sec Servizi è stato definito positivo dalla Direzione, dunque non si capisce per quale ragione si debba incidere così pesantemente sul nostro Contratto Integrativo e Accordi a latere. Come FABI ci impegneremo a preservare tutti quegli istituti contrattuali, faticosamente conquistati, che rappresentano una componente importante della retribuzione e delle garanzie a favore dei lavoratori”.
L’inizio della trattativa è previsto a giorni.
Padova 13/06/2013