Conclusa la procedura di fusione di Popolare Lanciano e Sulmona, Cassa di risparmio de L'Aquila e Popolare di Aprilia in BPER. La FABI: "Salvaguardati i dipendenti. Retribuita la mobilità territoriale e ridotto il numero dei trasferimenti"
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FUSIONE BPER, RAGGIUNTO ACCORDO SULLA MOBILIT?

Conclusa la procedura di fusione di Popolare Lanciano e Sulmona, Cassa di risparmio de L’Aquila e Popolare di Aprilia in BPER. La FABI: “Salvaguardati i dipendenti. Retribuita la mobilità territoriale e ridotto il numero dei trasferimenti”
FUSIONE BPER, RAGGIUNTO ACCORDO SULLA MOBILIT?
Si è conclusa il 27 maggio la fusione in Banca Popolare dell'Emilia Romagna di Banca Popolare Lanciano e Sulmona, Cassa di risparmio de L'Aquila e Banca Popolare di Aprilia e con essa è stato raggiunto l'accordo tra azienda e sindacati sulla definizione del periodo di mobilità residua prevista dall'ultimo Piano industriale 2013/2014.

Lo scopo era quello di realizzare una sostanziale armonizzazione economico contrattuale, in banche che venivano da storie, soprattutto retributive, molto diverse.

Per quanto concerne la mobilità territoriale, l’accordo è stato raggiunto anche grazie ad un progetto presentato dalle Organizzazioni Sindacali di gruppo con il quale si è riusciti a limitare a 64 (dalle 200 iniziali) le risorse che complessivamente potrebbero essere interessate da una mobilità territoriale, che vede Modena come sede di lavoro, e a garantire ai lavoratori coinvolti le opportune tutele economiche.

Il principio guida seguito dai sindacati, FABI in testa, nella trattativa è stato quello di lavorare per raggiungere l’obiettivo che vedesse una sostanziale conservazione degli istituti di remunerazione del pendolarismo, di cui godevano le singole aziende oggetto di fusione, perché si consentisse ai lavoratori di mantenere i loro livelli contributivi.

La conciliazione della storia economico contrattuale delle aziende coinvolte e la necessità di evitare discriminazioni di natura economica tra i lavoratori delle aziende incorporate e quelle della BPER (incorporante) è stata perseguita attraverso la possibilità di esercitare un’opzione a favore del trattamento economico goduto prima della fusione o di quello della BPER stessa, con clausole di salvaguardia tali da conservare la retribuzione negli anni.

“Questo è un accordo che si inserisce in un percorso negoziale iniziato lo scorso luglio – ha spiegato Antonella Sboro, componente della Segreteria del Gruppo BPER – e che attraverso successivi accordi ha garantito la fuoriuscita di oltre 650 persone attraverso pensionamenti ed esodi, consentendo di effettuare altre assunzioni anche attingendo alla platea dei lavoratori interinali che negli anni avevano collaborato col Gruppo. Si è trattato di uno dei tavoli negoziali nei quali da un lato il senso di responsabilità delle Organizzazioni Sindacali e la professionalità espressa nelle trattative e dall’altra il dialogo costante con l’azienda ha permesso di gestire le esigenze di riduzione dei costi rappresentate dall’azienda nel rispetto delle legittime esigenze dei lavoratori. Ora – ha concluso Sboro – finiti i processi di fusione ci si attende, come ci è stato garantito, che l’attenzione ai territori da parte delle banche incorporate rimanga invariata o che sia anzi intensificata”.

Modena, 14/06/2013
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