BANCO POPOLARE, RIORGANIZZAZIONE IN VISTA
La prossima settimana il gruppo presenterà ai sindacati il piano di revisione della rete distributiva. Raggiunto intanto il secondo accordo di attuazione del piano industriale: sì a 250 esodi volontari e incentivati e a 150 nuove assunzioni
Nuova riorganizzazione in vista per il Banco Popolare, ma intanto i sindacati, ieri notte, hanno firmato il terzo accordo d'attuazione del piano industriale 2011/15.
La riorganizzazione. Secondo indiscrezioni di stampa, il Banco Popolare starebbe procedendo a una revisione della rete e sarebbe pronto a chiudere 63 filiali. Ma la riorganizzazione dovrebbe riguardare il modello distributivo in generale con la trasformazione di alcune agenzie in filiali principali (hub) affiancate da altre satellite o Spoke (in tutto sarebbero coinvolti 500 sportelli), sulla falsariga di quanto già sperimentato in BPM. I sindacati dovrebbero ricevere ufficialmente l'informativa di avvio procedura la prossima settimana. "Esprimiamo preoccupazione per questo ennesimo piano che potrebbe far crescere il numero di esuberi già programmati per il 2014, al momento circa 250", ha commentato a caldo Piero Marioli, Coordinatore FABI Banco Popolare. "Aspettiamo comunque di leggere l'informativa per dare una valutazione dell'operazione e porre in essere tutte le iniziative più opportune a tutela dei lavoratori".
L’accordo sulle uscite del 2013. Se gli scenari futuri sono incerti, non mancano per ò le notizie positive. Proprie ieri notte la FABI e gli altri sindacati hanno chiuso il terzo accordo d’attuazione del piano industriale 2011/14, dando così il via libera per il 2013 a 250 esodi (la finestra d’uscita è al primo dicembre), tutti volontari e incentivati, a 50 pensionamenti con incentivo economico e a 150 nuove assunzioni, che comprendono anche stabilizzazioni di lavoratori precari già in organico.
Nell’ambito dell’accordo è stata poi inserita anche una clausola di salvaguardia a favore degli esodati. Nel caso nel frattempo sia cambiato il quadro previdenziale e legislativo, i lavoratori potranno ritirare la loro domanda d’uscita anticipata.
“Siamo soddisfatti per l’intesa firmata”, ha aggiunto Marioli, “perché salvaguarda il principio della volontarietà delle uscite e assicura il ricambio generazionale all’interno del Gruppo, con nuove assunzioni”.
Inoltre, con la firma dell’accordo è stato sbloccato il pagamento del premio aziendale per tutti i lavoratori del Banco, ad eccezione di quelli del Credito Bergamasco a cui già era stato distribuito.
I dipendenti in questione riceveranno il VAP entro il 20 luglio.
Verona 27/06/2013