All'indomani dell'elezione di Rainer Masera a Presidente di Banca Marche, la FABI e gli altri sindacati chiedono di incidere sul nuovo piano industriale. "Non si facciano pagare ai lavoratori le inadempienze dei manager"
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BANCA MARCHE, CONVOCAZIONE SUBITO ALTRIMENTI MOBILITAZIONE

All’indomani dell’elezione di Rainer Masera a Presidente di Banca Marche, la FABI e gli altri sindacati chiedono di incidere sul nuovo piano industriale. “Non si facciano pagare ai lavoratori le inadempienze dei manager”
BANCA MARCHE, CONVOCAZIONE SUBITO ALTRIMENTI MOBILITAZIONE

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Bene la nomina di Rainer Masera a presidente di Banca Marche, ma adesso parta un confronto serio con i sindacati sul nuovo piano industriale e si salvaguardino tutti i lavoratori del Gruppo.
Questo il messaggio lanciato dalla FABI e dalle altre Organizzazioni Sindacali all’indomani dell’elezione di Masera al vertice della banca.
Ex ministro ed economista, Masera è stato eletto ieri all’unanimità dal consiglio d’amministrazione dell’istituto e subentra a Lauro Costa, dimessosi tre mesi fa.
“Plaudiamo alla nomina di Masera che finalmente pone termine a un periodo di vuoto istituzionale pericoloso per il futuro della banca, ma adesso chiediamo di essere convocati dai vertici e di poter incidere sul piano industriale”, ha dichiarato Michele Desideri, Coordinatore FABI di Banca Marche.
Entro luglio, infatti, così come chiesto da Bankitalia, Banca Marche dovrebbe presentare il nuovo piano d’impresa dopo che il bilancio 2012 si è chiuso con una perdita d’esercizio di 518 milioni di euro.
A causare una così negativa performance soprattutto l’eccessiva esposizione del Gruppo verso il settore immobiliare, adesso particolarmente in crisi.
La richiesta dei sindacati, insomma, è che gli errori management non ricadano per l’ennesima volta sulle spalle degli oltre 3mila lavoratori dell’istituto, con tagli sulle retribuzioni e sui livelli occupazionali.
Per questo hanno sollecitato il nuovo presidente a convocarli urgentemente, ponendo un preciso ultimatum.
“Chiediamo l’immediata sospensione di tutte le iniziative aziendali collegate alla realizzazione del prossimo piano industriale”, hanno scritto la FABI e gli altri sindacati. La mancata convocazione entro la settimana corrente sarà da noi valutata in maniera negativa e aprirà la via alla mobilitazione di tutto il personale, attivando le procedure previste dalla legge per la proclamazione dello sciopero».
“Sarebbe inaccettabile”, ha sottolineato Desideri, “che sui lavoratori, già penalizzati da un taglio del VAP di circa il 20% e dalla sospensione del sistema incentivante, fossero scaricate le conseguenza di una gestione inefficiente dell’istituto”.
Jesi 10/07/2013
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