Il nuovo modello di rete del Banco Popolare non soddisfa la FABI. Tanti tagli e poca chiarezza sul futuro delle persone coinvolte. Il sindacato pronto a confrontarsi con l'azienda anche in sede giudiziaria">

BANCO POPOLARE, INCERTO IL DESTINO DI 1000 LAVORATORI

Il nuovo modello di rete del Banco Popolare non soddisfa la FABI. Tanti tagli e poca chiarezza sul futuro delle persone coinvolte. Il sindacato pronto a confrontarsi con l’azienda anche in sede giudiziaria
BANCO POPOLARE,  INCERTO IL DESTINO DI 1000 LAVORATORI
Il nuovo modello di rete di Banco Popolare ancora nel mirino della FABI. Secondo dati ufficiali consegnati dalla banca si parlerebbe di 700 capi filiale in esubero. Le aree, alcune appena aperte, si ridurrebbero da 87 a 78 con il coinvolgimento di 130 persone e infine la banca avrebbe intenzione di tagliare 60 sportelli e chiudere tutti i centri imprese.
Una ristrutturazione che in tutto coinvolgerebbe quasi 1.000 lavoratori a partire da gennaio.
Inaccettabile per la FABI. "Sappiamo benissimo - ha spiegato Piero Marioli, Coordinatore FABI Banco Popolare - che, per legge, la scelta del modello organizzativo compete all'imprenditore, ma la legge stessa e soprattutto il Contratto Nazionale impongono l'obbligo di fornire ai sindacati tuttala documentazione necessaria per comprendere le ricadute e poter tutelare i propri rappresentati".
La FABI contesta proprio che la banca finora non abbia specificato l'impatto che la ristrutturazione avrà sui lavoratori: come, dove e sé verranno ricollocati.
"E' un progetto inutile - ha concluso Marioli - che non ridurrà i costi e avrà solo lo scopo di demotivare i lavoratori. Abbiamo intenzione, per questo, innanzitutto di sensibilizzare la categoria e di avere tutti i dati necessari per poter trattare con l'azienda adeguatamente. Se così non fosse ci metteremo di traverso rivolgendoci anche in sede giudiziaria".
IL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DELLA RETE IN SINTESI:

v>La riorganizzazione degli sportelli: A partire da gennaio 2014 chiuderanno 50 agenzie e le Direzioni territoriali di Lodi, Novara e Verona. Gli sportelli saranno suddivisi in due categoria: hub e spoke con una differenziazione tra filiali tradizionali e filiali specificamente rivolte alle imprese. Ad essere trasformate in hub saranno 394 agenzie, mentre 705 saranno quelle adibite a spoke, ossia filiali leggere, prive di responsabile ma facenti capo agli hub.

Le ricadute sul personale: L’azienda ha detto chiaramente che l’operazione potrà comportare trasferimenti e processi di mobilità del personale, interventi di riqualificazione e fungibilità delle mansioni.
Verona 16/07/2013
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