CARIFE, BANKITALIA ANNUNCIA 295 ESUBERI
Cassa di Risparmio di Ferrara, commissariata due mesi fa, apre la procedura di contenimento costi: prevista una revisione della rete, un ridimensionamento della divisione finanza e interventi sul Contratto Integrativo. FABI: “No a soluzioni calate dall’alto. Tagliare benefit dei dirigenti”
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Tagli in vista in Cassa di Risparmio di Ferrara, l’istituto commissariato due mesi fa da Bankitalia. I commissari hanno, infatti, inviato la lettera di avvio procedura ai sindacati per gestire circa 295 esuberi a livello di gruppo.
Secondo Bankitalia, la pesante diminuzione dei ricavi registrata nel 2012 va compensata con una razionalizzazione delle spese.
Tra gli interventi ipotizzati per ridurre i costi: la revisione della rete e la probabile introduzione del modello distributivo hub and spoke (filiali satellite che fanno capo ad altre più strutturate), il riposizionamento delle agenzie sul territorio di Ferrara, una riduzione delle strutture centrali.
Il maggiore ridimensionamento, stando a quanto dichiarato, dovrebbe interessare la Società Commercio e Finanza (CFLF). I commissari hanno, poi, sottolineato che dovrà essere aperta anche una trattativa per rivedere alcuni istituti del contratto integrativo aziendale, ritenuti troppo onerosi, e che sarà necessario contenere il costo dei dirigenti.
Gli uomini di Bankitalia si sono comunque detti disponibili a dialogare con i sindacati per trovare soluzioni che non compromettano i posti di lavoro, “purché economicamente ed organizzativamente sostenibili”.
Immediata la risposta della FABI, che ha chiesto maggiori dettagli sul piano di contenimento costi. “Attendiamo dai commissari una documentazione dettagliata su come intendono intervenire. Diciamo subito per ò”, ha affermato Maria Cristina Gessi, Coordinatrice FABI di CARIFE, “che non accetteremo soluzioni calate dall’alto e che ogni intervento dovrà essere discusso e condiviso con i sindacati, per ridurre al massimo gli impatti del piano sui lavoratori. Siamo, inoltre favorevoli a una diminuzione dei costi dei dirigenti e dei loro benefit, che in questo particolare momento di difficoltà per la banca sono non soltanto economicamente insostenibili, ma anche moralmente inaccettabili”.
Ferrara 05/08/2013
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