CASSA RURALE DI FOLGARIA, FIRMATO L?ACCORDO PER IL RILANCIO DELL?AZIENDA
Le Organizzazioni Sindacali trovano l’intesa con Cassa Rurale: riduzione del gettone di presenza, 35% e 25% in meno per le indennità dei nuovi Presidente e Vicepresidente. La FABI: “Un precedente importante”
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Raggiunto l’accordo tra Cassa Rurale di Folgaria, Federazione Trentina della Cooperazione e Organizzazioni Sindacali, valido dal luglio 2013, per il rilancio di Cassa Rurale di Folgaria al fine di fronteggiare in modo adeguato la difficile congiuntura dell’azienda, alle prese negli ultimi due anni con risultati di bilancio negativi ed una conseguente riduzione della redditività patrimoniale.
L’accordo fa parte di un più ampio piano che prevede importanti sostegni finanziari, patrimoniali e gestionali e la concreta partecipazione dell’attuale CDA di Cassa Rurale, completamente rinnovato, con una riduzione generalizzata del gettone di presenza e una riduzione rispettivamente del 35% e del 25% delle indennità di Presidenza e Vicepresidenza.
In questo senso, l’accordo garantisce il raggiungimento dell’obbiettivo primario della completa salvaguardia dei livelli occupazionali, primo interesse di tutte le parti coinvolte nella gestione dell’emergenza.
Inoltre, il piano prevede:
- riduzione dei costi del personale quantificabili nel 10% annuo attraverso interventi ed azioni diverse che vanno dalla cessazione temporanea di erogazione di specifiche indennità fino a novazioni contrattuali relative all’istituto del part-time, delle ferie e dei permessi.
- blocco delle prestazioni straordinarie, la rinuncia all’eventuale premio di risultato e introduce un meccanismo temporaneo di riduzione della retribuzione con logiche di progressività, evitando qualsiasi riduzione per i primi 17.500 euro della retribuzione annua lorda di ciascuno
Il futuro incerto di Cassa Rurale di Folgaria, e degli oltre 40 lavoratori coinvolti, ha costituito in questi mesi una novità assoluta nel panorama del Credito Cooperativo Trentino, novità in cui le parti coinvolte ritengono di dover “affrontare i sacrifici necessari nel modo più trasparente ed equo possibile, avendo ben presente il ruolo centrale che la cooperazione di credito e i suoi 3mila lavoratori occupati rivestono per la comunità trentina”.
“Pur nel difficile contesto, la FABI trentina è soddisfatta delle intese raggiunte con l’azienda perché garantiscono equità – ha commentato Domenico Mazzucchi, Segretario Provinciale FABI Trento – Tutti i soggetti coinvolti, in particolare tutto il sistema del Credito Cooperativo trentino, gli organi sociali di Cassa Rurale e in maniera progressiva i lavoratori, partecipano con dei sacrifici. A partire dalla direzione che sopporta, con una riduzione dell’indennità del 30%, un grosso peso. Credo sia un precedente importante che potrà valere per altre realtà”.
“Ora chiediamo all’azienda – ha dichiarato Alessandra Panico, componente esecutivo FABI BCC – che si arrivi quanto prima ad un ricambio generazionale, ad una qualità professionale e ad una visione strategica dei nostri consigli di amministrazione. Così come chiediamo a Federcasse di fornirci strumenti idonei che ci consentano di intervenire tempestivamente sulle nostre aziende senza dover adottare misure che ricadono sui lavoratori”.
Trento 05/08/2013
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