FABI e UILCA ottengono la disponibilità a un confronto sul piano industriale dal 26 agosto. A fianco delle delegazioni sindacali aziendali scende in campo anche la Segreteria Generale della FABI. "Vogliamo un accordo che tuteli i lavoratori"
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BANCA MARCHE, S? AL CONFRONTO SUL PIANO INDUSTRIALE

FABI e UILCA ottengono la disponibilità a un confronto sul piano industriale dal 26 agosto. A fianco delle delegazioni sindacali aziendali scende in campo anche la Segreteria Generale della FABI. “Vogliamo un accordo che tuteli i lavoratori”
BANCA MARCHE, S? AL CONFRONTO SUL PIANO INDUSTRIALE

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La FABI e la UILCA hanno incassato da Banca Marche la disponibilità a nuovi momenti di confronto sul piano industriale.
La trattativa partirà il 26 agosto e coinvolgerà anche le Segreterie Generali dei due sindacati, che hanno deciso di scendere in campo per supportare le delegazioni sindacali aziendali.
Nel primo incontro preliminare che si è svolto il 2 agosto a Jesi, il Direttore Generale, Luciano Goffi, ha spiegato a larghe linee i contenuti e le tappe di attuazione del piano. Entro il 30 settembre si dovrà procedere a una razionalizzazioni delle strutture centrali, poi si affronterà il nodo di eventuali cessioni degli asset non strategici.
L’obiettivo della banca è quello di giungere a una riduzione dell’assorbimento patrimoniale quantificata in 1 miliardo e mezzo di euro.
Per quanto riguarda le ricadute sul personale, il Direttore Generale ha annunciato che sarà anticipata al 2013 l’attivazione del Fondo di Solidarietà, al quale potrebbero aderire dai 250 ai 300 lavoratori.
“In sede di confronto chiederemo che le uscite avvengano solo su base volontaria e incentivata. Nostro fine sarà quello di arrivare a un accordo che tuteli tutti i lavoratori. In presenza di un progetto di rilancio non condiviso e di una richiesta da parte aziendale di sacrifici duraturi e inaccettabili per il personale, valuteremo iniziative di mobilitazione”, ha dichiarato il Coordinamento FABI di Banca Marche.
Insomma, la FABI sposa la linea del dialogo per cercare di ottenere il più possibile un piano “morbido” sul fronte dei tagli al costo del lavoro, evitando contrapposizioni che non porterebbero a nulla se non ad aggravare ulteriormente le ricadute occupazionali della vertenza.
Una posizione opposta a quella oltranzista assunta da FIBA CISL e FISAC CGIL, che hanno, invece, proclamato lo sciopero inizialmente per il 6 settembre e poi anticipato al 30 agosto, a causa di un’eccezione posta dall’ABI.
“Una mobilitazione frettolosa”, ha commentato il Coordinamento FABI di Banca Marche, “che allo stato attuale non darebbe alcun contributo alla trattativa”.
Jesi 07/08/2013
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