"Garanzie per i lavoratori del back office di MPS e no a mobilità territoriale. Banca resti autonoma, altrimenti sarà opposizione senza quartiere". La dichiarazione del Segretario Generale della FABI ripresa da Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Il Giornale e Il Corriere di Siena
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MPS, L’APPELLO DI SILEONI SULLA STAMPA

“Garanzie per i lavoratori del back office di MPS e no a mobilità territoriale. Banca resti autonoma, altrimenti sarà opposizione senza quartiere”. La dichiarazione del Segretario Generale della FABI ripresa da Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Il Giornale e Il Corriere di Siena
MPS, L'APPELLO DI SILEONI SULLA STAMPA
"Garanzie per i lavoratori del back office di MPS e no a mobilità territoriale. Banca resti autonoma, altrimenti sarà opposizione senza quartiere". La dichiarazione del Segretario Generale della FABI ripresa da Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Il Giornale e Il Corriere di Siena.

IL SOLE 24 ORE venerdì 09 agosto 2013
Credito. Il sindaco Valentini: «Ho parlato della banca con operatori interessati a investire nel territorio» Siena, il Comune cerca soci per Mps. DOPO I CONTI Titolo pesante (-2,4%) dopo la semestrale di mercoledì- Ieri l'incontro tra l'ad e i sindacati sul piano
di Marco Ferrando
Per ora è un semplice pour parler. Un argomento toccato nell'ambito di ragionamenti più ampi, in cui «operatori stranieri hanno manifestato il proprio interesse a investire nel territorio di Siena». Sta di fatto che nei giorni scorsi il sindaco della città, Bruno Valentini, ha proposto a potenziali partner finanziari anche «l'opportunità di investire nel Monte dei Paschi», e questi ultimi si sono presi del tempo per valutare.
«Ho detto loro di rivolgersi alla Fondazione, che nei prossimi giorni vedrà insediata la nuova deputazione amministratrice», spiega a Il Sole 24 Ore Valentini. Che guarda anche al prossimo aumento di capitale previsto nel 2014 come «una buona occasione per entrare nell'azionariato della banca».
Il mercato dopo i conti
Se sono rose fioriranno (e non domani), ma le parole dette ieri dal sindaco toccano un tasto importante, che già in passato i vertici del gruppo avevano chiamato in causa, e sembrano confermare che il clima intorno alla banca forse sta iniziando a cambiare: mercoledì sera, presentando i conti della semestrale, l'ad Fabrizio Viola aveva dichiarato che «la banca è più solida», ma ora l'importante «è che questo sia percepito dal mercato».
Un mercato che, comunque, non ha reagito positivamente ai conti del semestre: in una giornata più che positiva per i bancari, ieri il titolo del Monte ha perso il 2,40%, bersagliato dalle vendite dopo che le perdite dei primi sei mesi si sono rivelate di 130 milioni superiori alle attese. In particolare, Kepler Chevreux, che ha corretto il target price da 14 a 10 centesimi, ha lanciato l'allarme sull'effettiva capacità della banca di pagare i 360 milioni di interessi sui 4 miliardi di Monti bond previsti nell'anno, aprendo così la strada all'ingresso del Tesoro con una quota vicina al 20%.
L'incontro con i sindacati
Sempre ieri, si è svolto l'incontro già in agenda tra l'ad e i vertici delle organizzazioni sindacali. Si è partiti dai conti, quindi si è passati allo stato di attuazione del piano industriale 2012-2015 e di quello di ristrutturazione attualmente al centro del braccio di ferro con la Commissione europea. In particolare, sul processo di societarizzazione del back-office, l'ad ha confermato che i dipendenti interessati saranno 1.110, senza coinvolgere la rete e le aree territoriali. «Verificheremo il rispetto dell'accordo sul piano industriale, che prevede ampie tutele e stringenti garanzie occupazionali per i lavoratori del back office oggetto di outsourcing», ha dichiarato Lando Sileoni, segretario generale della Fabi: «Al tempo stesso - ha aggiunto - valuteremo i requisiti della nuova società a cui verranno conferite le lavorazioni e ci opporremo con fermezza ad ipotesi di partnership con aziende orientate, per vocazione strategica, alla mobilità territoriale dei lavoratori».
CORRIERE DELLA SERA venerdì 09 agosto 2013
il Futuro di Mps tra Bruxelles e la Paura dello Straniero
La disponibilità di Fabrizio Viola a rivedere il piano di ristrutturazione del Montepaschi, per adeguarlo alle indicazioni di Bruxelles, è un'apertura importante. E' anche vero che Siena non pu ò rischiare di veder bocciare dalla Commissione europea i 4 miliardi di Monti Bond che le servono per proseguire il percorso verso la salvezza. Il via libera sembrava una formalità, e invece tra Siena e Bruxelles è iniziato un confronto serrato e molto delicato il cui esito a tutt'oggi è ancora incerto. E in cui a sorpresa si è inserito ieri il sindaco di Siena, Bruno Valentini (foto). Ci sarebbero «soggetti stranieri disponili a mettere delle fiches sul Monte dei Paschi che, per quanto sia in difficoltà, ritengono abbia ancora un futuro» ha tuonato il primo cittadino. «Mi risulta che si siano affacciati soggetti di cui occorre valutare tutta l'attendibilità ma apparentemente credibili» ha aggiunto, senza fare nomi. In Borsa l'allarme non sembra tuttavia aver avuto grande effetto: con il Ftse Mib salito dell'1,83%, Mps ha chiuso in calo del 2,4%%. E anche dentro Rocca Salimbeni, a parte il fastidio, non si sono agitati più di tanto. Ieri Viola ha visto i sindacati per parlare della vendita del back office. In corsa ci sono Bassilichi e Accenture. I sindacati hanno chiesto garanzie per i dipendenti esprimendo contrarietà a «ipotesi di partnership con aziende orientate, per vocazione strategica, alla mobilità territoriale dei lavoratori». E con l'occasione la Fabi ha anche avvertito che «se il dibattito internazionale sul Piano industriale del gruppo Mps e sulle sua efficacia di rilancio dovesse essere piegato strumentalmente a creare le condizioni per la perdita di autonomia della banca» i dipendenti faranno muro. Federico De Rosa
IL GIORNALE venerdì 09 agosto 2013
Il sindaco di Siena trova nuovi soci per Mps
Gian Maria De Francesco
«Soggetti stranieri» sarebbero interessati a Banca Montepaschi. Il sindaco di Siena, Bruno Valentini, ieri ha rotto gli indugi e ha accennato a investitori esteri, pronti a spendere qualche fiches su Rocca Salimbeni.
«Ho incontrato nei giorni scorsi gruppi di investitori sia italiani, sia esteri che vorrebbero avviare iniziative turistiche nel Senese», spiega il sindaco al Giornale, sottolineando che «a loro farebbe piacere anche acquisire partecipazioni nel Monte che, per quanto sia in difficoltà, ha ancora un futuro». Il primo cittadino, pur precisando che «bisogna valutare la loro attendibilità, anche se gli investitori appaiono», ha suggerito loro di discutere con i diretti interessati: in primo luogo la Fondazione, il cui 33,5% del Monte è in pegno alle banche, e poi la banca che dovrà realizzare un aumento di capitale (da almeno un miliardo entro il 2015-ndr)».
Non si tratta di banche, anche se nel passato gruppi stranieri come Bnp Paribas e Hsbc sono stati indicati dai rumor come potenziali partner finanziari per l'istituto guidato da Alessandro Profumo e da Fabrizio Viola. «Certo - precisa Valentini - altre banche straniere potrebbero essere interessate, ma svuoterebbero il Monte trasformandolo in una rete di sportelli e, invece, vorremmo che il suo ?cuore? restasse in Italia». Valentini, che ha lavorato al Monte, ha elogiato la rete della banca «un vero gioiello, grazie ai dipendenti che hanno difeso Mps nel momento più difficile».
Le parole di Valentini sono coerenti con l'azione che il primo cittadino sta cercando di portare avanti, ossia difendere quanto più possibile il radicamento del Monte. Le stesse nomine dei quattro consiglieri della Deputazione Generale in quota Comune sono state effettuate sulla base di un disegno «continuista».
L'«attivismo» del sindaco, tuttavia, sta creando qualche malumore nel Pd locale e, per questo motivo, la designazione del nuovo presidente della Fondazione Mps sta vivendo una fase di impasse (l'ex Garante della privacy Francesco Pizzetti, al momento, resta in pole). è chiaro, tuttavia, che tenere «agganciata» Mps a Siena sarà un'impresa difficile. L'aumento di capitale da un miliardo (per iniziare a restituire i 4 miliardi di Monti- bond) diluirà la Fondazione attorno al 20 per cento. Il presidente Profumo spera in nuovi soci industriali. Tuttavia ogni nuovo azionista rilevante vorrà sicuramente «pesare».
Ieri il Monte è stato il peggior titolo del Ftse Mib: ha perso il 2,4% a 0,2032 euro. La perdita di 380 milioni realizzata nel primo semestre, sebbene in riduzione del 75% annuo, è stata peggiore delle attese degli analisti (249 milioni) a causa delle rettifiche su crediti e degli interessi sui Monti-bond.
Per questo motivo l'ad Viola intende accelerare ulteriormente sull'attuazione del piano industriale, oggetto del severo scrutinio dell'Ue. Il primo passo sarà l'esternalizzazione del back office (Bassilichi e Accenture sono in corsa). Un'operazione che suscita ancora le perplessità del sindacato. «Vigileremo sul rispetto delle tutele e delle garanzie occupazionali (posto di lavoro garantito a vita; ndr)», ha dichiarato il segretario Fabi, Lando Maria Sileoni.
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