I Sindacati del primo tavolo, FABI, FIBA, UILCA e UGL, in attesa del piano di ristrutturazione, ribadiscono il proprio no a eventuali nuovi interventi sui lavoratori. Leggi l'articolo di Plus 24
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I Sindacati del primo tavolo, FABI, FIBA, UILCA e UGL, in attesa del piano di ristrutturazione, ribadiscono il proprio no a eventuali nuovi interventi sui lavoratori. Leggi l’articolo di Plus 24
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I Sindacati del primo tavolo, FABI, FIBA, UILCA e UGL, in attesa del piano di ristrutturazione, ribadiscono il proprio no a eventuali nuovi interventi sui lavoratori. Leggi l’articolo di Plus 24
Da Plus 24, settimanale de Il Sole 24 Ore, di sabato 14 settembre 2013
I sindacati: «Mps acceleri sul piano»
Mentre il Monte dei Paschi di Siena crolla in Borsa dopo l’annuncio di un nuovo aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro da realizzare nel 2014, come concordato tra il ministero dell’Economia e l’Unione europea, in attesa delle novità del piano di ristrutturazione attualmente all’esame del Consiglio di amministrazione dell’Istituto di Rocca Salimbeni, i sindacati del “primo tavolo” (Fabi, Fiba/Cisl, Ugl Credito e Uilca) mettono le mani avanti e ribadiscono unitariamente la propria contrarietà a possibili nuovi interventi sul personale. La posizione congiunta è stata espressa il 9 settembre: «Come è stato già detto all’Amministratore Delegato Viola, nell’incontro sulla semestrale di agosto, ribadiamo che non saranno tollerate ulteriori misure di contenimento dei livelli occupazionali e retributivi rispetto a quelle già previste nel Piano industriale e codificate nell’accordo del 19 dicembre 2012. I dati di bilancio dicono chiaramente che l’obiettivo preventivato dal Piano stesso – 300 milioni di riduzione del costo del personale – sarà raggiunto già entro il 2013. Il costo degli errori della passata gestione non pu ò e non deve gravare solo sui dipendenti: è necessario proseguire sulla strada già avviata del risanamento, senza ricorrere a pressioni commerciali eccessive», scrivono i sindacati.
Fabi, Fiba/Cisl, Ugl e Uilca chiedono poi di discutere del rinnovo del Contratto integrativo aziendale e della procedura di cessione del ramo d’azienda del back office del Consorzio operativo che coinvolge circa 1.100 bancari, per arrivare a un accordo che recepisca le tutele contrattuali e occupazionali previste dal Piano industriale.
I sindacati del “primo tavolo” contestano poi sciopero indetto solitariamente per il 27 settembre dalla Fisac/Cgil (unica sigla a non aver firmato l’intesa sul piano industriale) in quanto ritenuto velleitario rispetto alle condizioni dell’istituto: «Si portano i lavoratori a uno scontro senza prospettive», scrivono Fabi, Fiba/Cisl, Ugl e Uilca. Una divisione profonda, questa, che potrebbe essere foriera di ripercussioni anche in sede nazionale se, come pare possibile, l’Abi dovesse disdettare anticipatamente il contratto nazionale di categoria.
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