CREDITO SALERNITANO, REINTEGRATA LA SINDACALISTA
Reintegrata la sindacalista della FABI, pedinata e licenziata la scorsa primavera. Il Tribunale di Salerno: “il provvedimento non sussiste”. Soddisfatta la donna: “Contro di me intimidazioni, perché stavo trattando per il Contratto Integrativo Aziendale”
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La FABI vince la causa contro il licenziamento di una sua dirigente sindacale in servizio presso il Credito Salernitano.
L’ordinanza è stata emessa dal Tribunale di Salerno la settimana scorsa e dispone il reintegro della sindacalista perché il provvedimento dell’azienda non sussiste.
I fatti risalgono a questa primavera: la dirigente sindacale era stata licenziata per giusta causa, in quanto, secondo la banca, aveva utilizzato i permessi sindacali in maniera impropria. Invece di partecipare ai direttivi provinciali, come previsto, aveva usufruito delle ore accordatele per svolgere attività di rappresentante sindacale, attività per la quale , invece, era richiesto un permesso specifico.
A scoprire il fatto nientemeno che un investigatore privato, assoldato appositamente dalla banca con il compito di pedinare la sindacalista. Immediato era stato l’intervento del Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni che, oltre a promuovere un ricorso contro il licenziamento attraverso il legale della FABI, l’avvocato Paolo Berti, aveva pubblicamente attaccato i vertici del Credito Salernitano, definendo “pretestuosa” l’azione dell’azienda e minacciando di chiedere l’intervento del Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli.
Pochi giorni fa l’ordinanza del Tribunale di Salerno: la condotta della sindacalista non è stata così grave da determinare “un’immediata compromissione del vincolo fiduciario con l’azienda” e, quindi, da giustificare un licenziamento. Tanto più che la sindacalista FABI non aveva utilizzato i permessi per scopi personali, ma per svolgere la sua legittima attività di rappresentante dei lavoratori.
I giudici hanno, quindi, disposto il reintegro e condannato la banca a versare alla donna gli arretrati di stipendio dal momento del licenziamento ad oggi.
La banca ha subito annunciato che farà ricorso in appello.
“Siamo molto soddisfatti dell’esito della causa, che dimostra l’insussistenza del provvedimento del Credito Salernitano, il cui unico scopo era quello di colpire il sindacato delegittimandone arbitrariamente e, al di fuori di ogni regola, i rappresentanti”, ha affermato Egidio Cerino, Coordinatore FABI Salerno.
“è evidente che il gesto dell’azienda aveva un chiaro sapore intimidatorio. Da qualche tempo la nostra rappresentanza sindacale interna aveva, infatti, intrapreso una battaglia con i vertici, per negoziare il Contratto Integrativo Aziendale, di cui i lavoratori dell’istituto erano ancora sprovvisti. E questo aveva evidentemente indispettito i vertici”, ha detto la sindacalista reintegrata.
“Sono molto contenta che i giudici abbiano riconosciuto la mia buona fede e ringrazio infinitamente la Segreteria Nazionale, in particolare Lando Sileoni e Mauro Bossola, che non mi hanno fatto mancare il supporto, legale, ma soprattutto morale, non lasciandomi mai sola”.
Salerno 24/09/2013
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