DONNE IN BANCA, NEL 2017 PARIT? NUMERICA
Coordinamento Donne FABI 2013: al centro della due giorni l’aumento della presenza femminile nel settore bancario e nel sindacato. De Pasquali: “Importante divulgare la normativa contro le discriminazioni di genere che esiste, ma spesso non viene applicata”
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Sono sempre di più le donne nel settore bancario. Secondo dati ABI si ipotizza che si arriverà ad una parità numerica tra i due sessi entro il 2017. Ad oggi, tuttavia, il mondo del lavoro è ancora frenato da pregiudizi e discriminazioni. Fondamentale in questo il ruolo del sindacato che deve istruire e divulgare informazioni utili, diffondere buone pratiche e soprattutto vigilare sul rispetto della normativa esistente, che è dettagliata ed efficace, ma spesso non viene rispettata.
Di questo si è parlato al Coordinamento Donne FABI che si è concluso oggi e al quale hanno partecipato il Segretario Nazionale Amministrativo Giuliano De Filippis e l’avvocato della FABI Paolo Berti. “Importante, secondo De Filippis, non dimenticare la storia del movimento femminista in Italia e i suoi sviluppi. Un percorso difficile, spesso in salita, ma che ha portato ad avere nel mondo del lavoro quel valore aggiunto importantissimo per un Paese civile”. “Anche il sindacato ha bisogno della forza e della determinazione delle donne – ha concluso De Filippis – che specialmente oggi, deve battersi in prima linea con ogni risorsa”.
Anche la Coordinatrice Nazionale FABI Donne, Cristiana De Pasquali, è intervenuta per ricordare che “la presenza femminile in banca è arrivata al 43%. Numeri che sono dati in aumento entro il 2017, anno in cui si dovrebbe raggiungere la parità numerica con gli uomini. Ma anche il sindacato vede rafforzarsi sempre di più il peso specifico delle donne.
Basti pensare che oggi la FABI ha un 26% di sindacaliste e che negli ultimi 4 anni è aumentata del 6% la presenza femminile negli organismi territoriali. Ma tutto questo non basta. La normativa contro le discriminazioni di genere infatti esiste ed è buona, ma va applicata e fatta conoscere. Il ruolo del sindacato e soprattutto del Coordinamento Donne – ha concluso la De Pasquali – è appunto quello di sensibilizzare le Istituzioni e l’opinione pubblica affinché si possa davvero raggiungere quella parità che consentirebbe al Paese di avere un 7% in più di Pil”.
Rimini 26/09/2013
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