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BNL, LA FABI DISERTA L?INAUGURAZIONE DEL CENTRO DIREZIONALE
In segno di protesta i sindacati del primo tavolo non partecipano all’evento. “Iniziativa di puro marketing. Preoccupati per gli impatti che il nuovo piano di BNP avrà sui lavoratori italiani e per il progetto di dismissione immobiliare”
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La FABI e le altre Organizzazioni Sindacali del primo tavolo disertano la cerimonia d’inaugurazione della sede del centro direzionale della BNL, svoltasi oggi a Roma, per protestare contro il nuovo piano di razionalizzazione che la capogruppo francese, BNP Paribas, si appresta a realizzare in Italia, coinvolgendo tutte le società del Gruppo (BNL, Findomestic e le altre attività non bancarie).
La posa della prima pietra del centro è stata posta questa mattina dall’Ad di BNL, Fabio Gallia, presso la stazione Tiburtina, ma i sindacati, seppure invitati, hanno preferito non presenziare a un’iniziativa a loro dire di puro marketing, molto preoccupati, invece, per il futuro dei lavoratori del Gruppo.
La casa madre, BNP Paribas, non ha ancora presentato ufficialmente il progetto, ma le notizie che filtrano da Parigi non lasciano presagire nulla di buono: si parlerebbe, infatti, della creazione di un polo multifunzionale unico che accorpi alcune attività delle società italiane del gruppo.
Una razionalizzazione che potrebbe avere impatti, soprattutto sulla direzione generale.
Il piano si va così ad aggiungere ad altri progetti già duramente bocciati dalle Organizzazioni Sindacali come, ad esempio, la recente maxi opera di dismissione degli immobili di pregio da 250 milioni di euro, entrate che non saranno destinate al rilancio della banca, ma solamente alla remunerazione degli azionisti.
Senza tralasciare poi il recente utilizzo, da parte del Gruppo, di promotori finanziari in filiale, lavoratori privi di tutele contrattuali e, dunque, meno costosi.
“Esprimiamo grande preoccupazione per la deriva dei diritti verso la quale il Gruppo sta andando”, ha dichiarato Mara Socal, Coordinatrice FABI BNL, “In particolare, ci preoccupano gli impatti che il nuovo piano di riorganizzazione, attualmente allo studio di BNP, avrà sui lavoratori italiani del Gruppo, soprattutto adesso che è in scadenza l’ammortizzatore sociale di categoria e che è stato disdettato il contratto nazionale del credito”.
Roma 09/10/2013