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Raggiunto nella nottata di ieri, dopo una trattativa di oltre due mesi, l’accordo sugli esuberi in Cassa di Risparmio di Ferrara, l’istituto commissariato dalla Banca d’Italia.
L’intesa prevede una prima fase di gestione morbida delle 295 eccedenze di personale dichiarate. La FABI e gli altri sindacati hanno, infatti, ottenuto per i lavoratori la possibilità di accesso volontario a molteplici strumenti di riduzione del costo del lavoro, che dovrà subire una sforbiciata complessiva di 35 milioni di euro.
Diverse le opzioni, alle quali i dipendenti potranno liberamente aderire: dimissioni con un incentivo pari a un’annualità lorda di stipendio, 15 giornate medie di solidarietà retribuite al 60%, prepensionamenti, anche questi volontari e incentivati gestiti attraverso il Fondo esuberi, fissati a un minimo di 110, possibilità per le donne di andare in pensione a 57 anni con 35 anni di contributi e un’annualità di stipendio a titolo d’incentivo, concessione del part time a chiunque ne faccia richiesta.
Un taglio che, come preteso sin dall’inizio dalla FABI, toccherà anche i dirigenti. I lavoratori hanno tempo di aderire all’accordo fino al 31 ottobre.
Qualora non si raggiungano i numeri previsti, la banca potrà attivare le procedure di legge sui licenziamenti collettivi.
“Siamo riusciti ad ottenere che, almeno in una prima fase, venisse stabilito un criterio di accesso volontario agli strumenti di riduzione del costo del lavoro, nonostante fossero pochi i margini di trattativa con i Commissari”, spiega Maria Cristina Gessi, Coordinatrice FABI di CARIFE. “Auspichiamo pertanto che i colleghi aderiscano quanti più possibile all’accordo, per evitare successive misure coercitive da parte dell’azienda”.
“Alla fine”, sottolinea Attilio Granelli, Segretario Nazionale FABI, “i commissari hanno dovuto raccogliere la proposta delle Organizzazioni Sindacali e gestire gli esuberi anche attraverso una fase di adesione volontaria”.
Molto difficile del resto la situazione patrimoniale della banca, reduce da 3 anni di perdite, rese ultimamente ancor più pesanti per via delle nuove regole sugli accantonamenti imposte da Bankitalia.
L’accordo sarà sottoposto all’approvazione dei lavoratori domani, 16 ottobre, a Ferrara, al Palazzo della Fiera, alle ore 15.
Ferrara 15/10/2013