Casini: "Siamo pronti a costruire insieme un nuovo Contratto, ma non siamo pronti a subire giochetti che danneggino i lavoratori. Ognuno deve fare la propria parte. Questo settore lo dobbiamo salvare insieme nell'interesse reciproco"
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XX CONGRESSO PROVINCIALE FABI GENOVA

Casini: “Siamo pronti a costruire insieme un nuovo Contratto, ma non siamo pronti a subire giochetti che danneggino i lavoratori. Ognuno deve fare la propria parte. Questo settore lo dobbiamo salvare insieme nell’interesse reciproco”
XX CONGRESSO PROVINCIALE FABI GENOVA

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Un centinaio i sindacalisti riuniti in sala per il XX Congresso Provinciale della FABI. Una FABI che qui ha saputo crescere grazie ad una collaborazione interna di dirigenti sindacali quanto di attivisti, ma soprattutto grazie alla capacità di guardarsi dentro e mettere in moto quel rinnovamento interno che contraddistingue questa realtà. Una realtà in cui i giovani hanno trovato il loro spazio per mettere a servizio dei lavoratori le proprie capacità. Ad aprire i lavori del Congresso, il Segretario Nazionale Franco Casini che, dopo aver portato i saluti di tutta la Segreteria Nazionale, non ha mancato di tornare sull’importanza dello sciopero indetto dalle sigle sindacali per il 31 ottobre e sul significato, politico, che ha la disdetta da parte di ABI.
“La FABI è il sindacato più rappresentativo della categoria grazie al lavoro che viene fatto sui territori dai SAB e grazie alla lungimiranza del Segretario Generale Sileoni – ha detto Casini – Oggi più che mai la nostra azione è fondamentale, perché l’ABI con la disdetta ha perpetrato un vero e proprio attacco alla categoria. Noi, dovremmo opporci in ogni modo. Abbiamo detto più volte che siamo disponibili a trovare soluzioni, ma soluzioni che siano condivise nell’interesse di tutti, mentre non accetteremo che a pagare siano i lavoratori. La FABI ha lanciato più volte proposte: siamo pronti a costruire insieme un nuovo Contratto, ma non siamo pronti a subire giochetti che danneggino i lavoratori. Ognuno deve fare la propria parte. Questo settore lo dobbiamo salvare insieme nell’interesse reciproco. Lo sciopero del 31 ottobre – ha sottolineato Casini – è importante perché bisogna capire che dobbiamo riconquistarci il contratto nazionale di lavoro, perché senza un Contratto la categoria sarebbe spazzata via. Andate tra i colleghi e spiegate loro i motivi che ci portano a protestare: non stiamo parlando di una rivendicazione di condizioni migliorative, ma parliamo della nostra sopravvivenza. La FABI è nata nel dicembre del 1948 e il primo Congresso Nazionale si è svolto in questa città nell’aprile 1950. Ed è da questa stessa città che con forza ribadiamo che per la nostra categoria il Contratto disdettato non sarà sicuramente l’ultimo”.
Quindi la relazione del Segretario Coordinatore FABI Genova, Maria Furfaro, che ha sottolineato proprio la compattezza interna del sindacato locale che fa la vera forza di questo SAB.
“La testimonianza più bella del successo della nostra sigla è data dall’eccellente livello di fidelizzazione che registriamo con chi è stato a lungo con noi e con chi ancora oggi si avvicina al nostro sindacato. Certo i tempi non sono facili, mi riferisco ad esempio alla Contrattazione Nazionale, alle sofferenze bancarie, a particolari pesanti situazioni aziendali, ai piani industriali che prevedono ristrutturazioni con conseguenti esuberi; poi gli esodati, le pressioni commerciali e le difficoltà del nostro sistema previdenziale. In questi anni difficili – ha detto la Coordinatrice – la FABI genovese non ha voluto tralasciare quel processo di rinnovamento interno, necessario proprio per contrastare queste problematiche. L’ingresso di giovani attivisti è per noi la testimonianza che ci permette di guardare al futuro della nostra organizzazione in modo propositivo”.
Infine la Coordinatrice non si esime da un cenno a Banca Carige, la più grande azienda che opera in Liguria, ma soprattutto un’azienda che sta vivendo un momento di forte conflittualità.
“Ci auguriamo che il nuovo Consiglio possa gestire al meglio la ripresa e lo sviluppo, senza dimenticare che Carige sino ad oggi è riuscita a salvaguardare la propria autonomia e indipendenza operativa, e che questo obiettivo non deve mai essere trascurato”.
E proprio in tema di nuovo consiglio, presente in sala il vicepresidente di Banca Carige, Alessandro Repetto.
“Il nostro Gruppo sta affrontando un rinnovamento, di vertice, ma anche più in generale dell’intera situazione – ha esordito Repetto – stiamo lavorando per trovare soluzioni che potranno essere condivise e che siano quanto più ottimali anche per i lavoratori”.
I lavori si sono conclusi con le votazioni e l’elezione dei nuovi organismi dirigenti provinciali, Comitato Direttivo e Segreteria.
Genova, 23/10/2013
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