Forti di un’adesione allo sciopero dell’80% ora la FABI chiede di aprire un confronto con ICCREA Banca. A spingere i sindacati a proclamare la mobilitazione, cosa che non accadeva dal 2000 nel mondo cooperativo, è la richiesta di una maggiore trasparenza da parte dell’azienda che, ad oggi, si è sempre rifiutata di consegnare alle organizzazioni sindacali un piano industriale.

“C’è un profondo malessere tra i dipendenti perché vi sono segnali di cambiamento ma mancano informazioni – ha commentato Alessandro Violini, Coordinatore FABI BCC di Lazio, Umbria e Sardegna – Nell’aria ci sono il progetto di fare nella holding un polo informatico di settore, gestito da una società consortile, che dovrebbe comprendere tutte le società informatiche del credito cooperativo e anche una parte dei lavoratori di ICCREA banca spa che rappresentano un’eccellenza nel credito cooperativo. Poi lo scorporo del settore contabilità e dell’amministrazione del personale di ICCREA banca e l’esternalizzazione di una parte del settore credito” – ha spiegato Violini.

I sindacati sono ora disponibili a trovare un’intesa sul Contratto Integrativo Aziendale di Gruppo, ma senza cedere sulla razionalizzazione dei costi che dovrà comunque essere condivisa.

“Viste le ampie adesioni allo sciopero, chiediamo adesso un confronto con ICCREA banca per visionare il piano industriale – conclude Violini -, con l’obiettivo di avviare una trattativa che porti alla tutela dei posti di lavoro, dell’area contrattuale delle professionalità della banca, al rinnovo in tempi certi dell’integrativo e all’erogazione di un Premio di Risultato (PdR) di Gruppo che armonizzi senza disconoscere i risultati delle singole aziende facenti parte del Gruppo bancario ICCREA “.

Roma, 05/11/2013