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“Inaccettabile e insostenibile, in quanto si basa esclusivamente sul taglio del costo del personale e sull’abbattimento dei livelli occupazionali, senza delineare alcuna strategia di rilancio per l’istituto”.
Così le Segreterie Generali di FABI, FIBA Cisl, FISAC Cgil, Sinfub e UGL credito hanno definito il nuovo piano d’impresa del Fonspa- Credito Fondiario.
Il piano prevede infatti 116 esuberi su 142 lavoratori, pari all’82% dell’organico e la completa revisione del modello di business, da orientare sul segmento investimenti.
A elaborarlo Tages Holding e Harvip che dal 31 ottobre hanno acquisito il pacchetto azionario del Fonspa, prima controllato per intero della Morgan Stanley Italia.
“Il piano sembrerebbe, piuttosto, una liquidazione mascherata del Fonspa, dopo che per 6 anni l’ex ministro Domenico Siniscalco, il Responsabile di Morgan Stanley Italia, azionista unico della banca, l’ha svuotato di qualsiasi attività, l’ha depauperato e alla fine ha pensato bene di liberarsene cedendolo al primo acquirente disponibile sul mercato, per sottrarsi così alla sue responsabilità ed evitare danni d’immagine e reputazionali”.
Indigna la vendita di una banca patrimonialmente sana a due società, Tages e Harvip, i cui obiettivi commerciali sono tutt’ora poco trasparenti e le disponibilità finanziarie ancora tutte da verificare.
Non appare chiaro come in questa paradossale situazione lo stesso Organo di Vigilanza abbia potuto dare, a tali condizioni, il suo benestare alla cessione del Fonspa”, hanno sottolineato le Segreterie Generali.
Un tracollo che viene da lontano. La storia del Fonspa è paradigmatica. Fino al 2000 era controllato dalla Comit e dal Credit ed era una banca perfettamente funzionante, che faceva credito industriale, mutui fondiari ed edilizi e finanziamento a opere pubbliche.
Dal 2000 la proprietà è passata nelle mani di Morgan Stanley, la cui prima e ultima grande operazione è stata la cartolarizzazione dei crediti del Fonspa.
Il tracollo c’è stato nel 2008, quando dopo la crisi dei mutui subprime e il crack Lehman Brothers, Morgan Stanley ha deciso di abbandonare il business dei mutui anche in Italia e di mettere in vendita Fonspa. Questo nonostante il mercato italiano non avesse risentito della crisi dei subprime.
Da allora Morgan Stanley ha svuotato progressivamente il Fonspa di qualsiasi attività, vendendo inoltre la sede della banca. Una gestione del gruppo, un tempo sano e funzionante, che dal 2008 a oggi ha prodotto solo perdite su perdite.
Dal 2008 ad oggi il sindacato ha sempre e ripetutamente chiesto incontri con il responsabile di Morgan Stanley Italia, l’ex ministro Domenico Siniscalco, senza mai ottenerli. L’obiettivo infatti era quello di stabilire un confronto con i vertici per rilanciare la banca.
“Se la banca è in queste condizioni”, ha affermato Vittorio Saccoman, Rappresentante Sindacale FABI del Fonspa, “lo si deve solo e unicamente alla gestione inefficiente e opaca di Morgan Stanley. Adesso è eticamente vergognoso che a pagare i conti del dissesto siano ancora una volta i lavoratori”.
Roma 12/11/2013