La FABI trentina affronta la prova del suo XX° Congresso Provinciale. Riunita nel Centro Congressi Interbrennero di Trento di fronte a una corposa platea di quadri sindacali locali, la Segreteria Provinciale uscente fa un bilancio degli ultimi 4 anni in vista del prossimo mandato, che si annuncia particolarmente impegnativo, considerate anche le recenti vicende nazionali, prima tra tutte la disdetta anticipata del Contratto di categoria.

Sul palco si alternano tutti i componenti della Segreteria Provinciale: dal Coordinatore, Stefano Fontana, agli altri membri, Paolo Vita, Fulvio Rizzardi, Domenico Mazzucchi, Alessio Zanoni, Chiara Giampietro e Gianni De Biasi.

Stefano Fontana, Coordinatore FABI Trento, ripercorre tutte le battaglie portate avanti su un territorio sicuramente meno colpito dalla crisi rispetto ad altre zone d’Italia, ma comunque ormai declassato ad ex isola felice, a causa delle crescenti difficoltà attraversate da alcuni settori produttivi un tempo trainanti, che si ripercuotono di riflesso sulle banche locali.

Tra le vertenze più difficili affrontate ci sono senz’altro la razionalizzazione degli sportelli del Gruppo Intesa Sanpaolo e la chiusura della filiale trentina di Hypo Tirol Bank, che hanno visto la FABI impegnata in prima linea a difendere i livelli occupazionali.

Di peso anche il lavoro svolto dalle rappresentanze del Credito cooperativo, realtà particolarmente radicata in Trentino.

“Abbiamo rinnovato il Contratto Integrativo Provinciale delle BCC trentine”, sottolinea Domenico Mazzucchi, Segretario Provinciale, “introducendo particolari indennità a favore dei lavoratori precari (compresi i lavoratori somministrati) e nuove contribuzioni aggiuntive a favore della sanità integrativa.

Per quanto riguarda l’Assistenza sanitaria integrativa, la FABI in questi anni ha seguito direttamente la gestione della Cassa Mutua dove il nostro Segretario Provinciale Alessio Zanoni ha ricoperto la carica di Presidente. In questo settore siamo riusciti ad ottenere l’implementazione della contribuzione aziendale, grazie al rinnovo del Contratto Nazionale di settore e anche al rinnovo del nostro Contratto Integrativo. Con tali risorse sono state introdotte importanti previsioni per gli Iscritti con particolare riguardo alle giovani famiglie”.

Ma tocca al Segretario Nazionale Giuliano De Filippis, presente in sala insieme a Mauro Scarin, Segretario Nazionale e neo eletto Coordinatore di FABI Milano, orientare il dibattito congressuale verso gli argomenti all’ordine del giorno.

Quella di De Filippis è una vera e propria lezione sulla strategia politica che il sindacato sarà chiamato ad adottare di qui ai prossimi anni.

“Mai come in questo momento stiamo attraversando una fase di cambiamento epocale. Il vecchio paradigma che vedeva contrapposto il capitale al lavoro è cambiato. Ora il sindacato è chiamato non solo a difendere la dignità del lavoro, come faceva un tempo, ma a essere partecipe esso stesso del cambiamento, contribuendo a costruire un nuovo modello di banca. Non dobbiamo più delegare questo compito ai banchieri”.

Durissimo del resto il j’accuse ai top manager. “Se stiamo in questa situazione la colpa è loro, non certo dei lavoratori. Non possiamo quindi affidare a questi personaggi il rilancio del sistema”.

Di qui l’importanza di avere un Contratto Nazionale di categoria, perché senza di esso “si va verso una deregolamentazione selvaggia che non ci consente di incidere realmente sul futuro dei dipendenti bancari e delle loro aziende”.

Infine un elogio alla Segreteria Provinciale e ai quadri sindacali di FABI Trento, pronunciato anche a nome del Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni.

“Siete un SAB che lavora. La forza della FABI è nella sua squadra: nelle sue 100 strutture territoriali che, come voi, fanno sindacato veramente, non facendo mai mancare supporto ai lavoratori”.

Trento 16/11/2013