VI CONGRESSO DELLA FABI DI LECCO “SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA”
Luca Dell’Oro: “Solo con il dialogo costante con gli iscritti, con i loro suggerimenti, con i loro consensi e i loro dissensi, che la FABI, anche in provincia, saprà costruire i propri obiettivi, le proprie linee e le proprie strategie”
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La stagione dei Congressi Provinciali della FABI oggi ci porta a Garbagnate Monastero, un’incantevole località in provincia di Lecco, dove si celebra il VI Congresso Provinciale della FABI di Lecco.
Alla presenza di una folta schiera di delegati, in rappresentanza degli iscritti di tutte le banche di Lecco e provincia, che hanno eletto il nuovo Consiglio Direttivo Provinciale e i delegati al Congresso Nazionale di marzo 2014, e di un centinaio fra osservatori, dirigenti sindacali, attivisti e simpatizzanti, si sono svolti i lavori del Congresso sotto la presidenza del collega Efrano Crespi, che ha moderato i lavori.
Dopo i saluti ai colleghi presenti in sala, ai numerosi ospiti delle strutture provinciali FABI limitrofe, agli ospiti presenti delle altre sigle sindacali, uno speciale ringraziamento alla Segreteria Nazionale per la costante presenza sul territorio, testimoniata anche dalla presenza al Congresso di Lecco della FABI Tv, e per tutto il lavoro svolto in questi quattro anni, non ultimo quello messo in campo in occasione delle recenti mobilitazioni che hanno interessato la categoria e delle future 15 ore di mobilitazione che si apprestano all’orizzonte.
Tanti i temi toccati da Dell’Oro nella relazione: dalla crescita e mantenimento degli iscritti, 902 iscritti su un totale di circa 1.400 lavoratori bancari sulla piazza, che portano la FABI di Lecco ad essere il sindacato provinciale di maggioranza assoluta, alla situazione sindacale di cui il Coordinatore di Lecco evidenzia due momenti peculiari “Il primo di stampo positivo lo individuiamo nel rinnovo del CCNL avvenuto nel febbraio del 2012. Concepito in periodo congiunturale già pessimo, siamo stati in grado, e la FABI ne è stata la protagonista assoluta nella trattativa, di coniugare nel contratto elementi di redditività con aumenti economici dignitosi ed elementi ad alto contenuto sociale, volti a garantire l’occupazione sia giovanile quanto quella dei lavoratori più anziani. Il secondo episodio di carattere naturalmente negativo è la disdetta unilaterale da parte di ABI di quel Contratto. Un atto sciagurato!”.
Ed ancora della situazione gravosa dei 140 miliardi di sofferenze, create dai banchieri con una cattiva qualità del credito, a cui le banche finora contrappongono solo l’ossessione della riduzione dei costi, dei dipendenti e degli sportelli, e per cui l’ABI a identificato come unica via per uscire dalla crisi la disdetta del CCNL vigente scadente il 30.6.2014.
Dure le parole usate per un altro tema fondamentale dell’attuale situazione sindacale il Fondo Esuberi: “Dal 2000 ad oggi sono transitati per il Fondo di solidarietà circa 48.000 lavoratori; attualmente il Fondo stesso eroga assegni straordinari a circa 15.000 persone. Da qui al 2020 altre 20.000 persone dovranno essere “rottamate” dal settore creditizio. L’accesso alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà è avvenuto prevalentemente su base volontaria. ABI sostiene che c’è il rischio di non poter gestire gli “addetti in eccedenza” – così li definisce – come fatto finora. Questo significa che, secondo i banchieri, il nuovo Fondo Esuberi dovrebbe perdere la connotazione volontaria e contrattata con i sindacati, per assumere quella di una sorta di cassa integrazione obbligatoria per i lavoratori dichiarati in esubero dalle aziende di credito” – dice Luca Dell’Oro “Visti gli strumenti messi in campo a noi sembra che i nostri banchieri più che a logiche di gestione degli esuberi stiano ipotizzando strumenti di smaltimento del personale, termine di solito usato in materia di rifiuti.”
E il futuro della FABI del territorio? “Per la struttura provinciale della nostra organizzazione rappresenta l’unico reale punto di creazione del valore della solidarietà di categoria, un valore trasversale alle aziende di appartenenza, in base al quale i lavoratori sono in grado di costruire valori solidaristici condivisi, diversi rispetto a quelli della mera appartenenza aziendale. In poche parole il SAB continua ad essere la culla del modo di fare sindacato FABI, e ci ò che dà alla nostra Organizzazione la possibilità di non chiudersi in una visione miope ed aziendalistica. Ci ò che ci dà, infine, un respiro organizzativo che altri sindacati del settore non potranno mai avere”.
Ma anche l’importanza che dovrà avere in futuro la formazione “Crediamo che il periodo dell’improvvisazione sindacale sia definitivamente tramontato e domani, ancor più di oggi, lo studio di materie economiche e giuridiche saranno le basi indispensabili per potersi confrontare ad armi pari con le controparti aziendali”.
Particolare attenzione è stata data alla comunicazione, anche con la pubblicazione del libretto delle convezioni, su iniziativa del Centro Servizi Fabi Lecco, l’invio attraverso mailing list delle comunicazioni agli iscritti direttamente sul pc aziendale ed infine del sito web della FABI di Lecco, che è diventato ormai punto di riferimento per tutti gli iscritti e di cui oggi è stata presentata una nuova versione aggiornata e più intuitiva per favorire ancor di più l’utilizzo.
Poi la presentazione di numerosi servizi che la FABI di Lecco offre ai suoi iscritti:dalle polizze assicurative professionali, ai 730 gratuiti per gli iscritti e familiari, dal Centro Servizi, alle attività di consulenza legale, separazione/divorzi e sinistri stradali, previdenziale, fiscale, notarile, assicurativa e immobiliare.
Molti gli interventi che si sono susseguiti alla relazione, fra i tanti quello del Segretario Provinciale, nonché membro del Comitato Direttivo Centrale e del Coordinamento del Gruppo Unicredit, Giovanni Galli, il quale ha fatto notare che, durante la recente tornata assembleare, c’è stato un riavvicinamento dei giovani lavoratori all’attività sindacale.
Dopo l’approvazione della mozione finale, i delegati si sono recati ai seggi elettorali per eleggere il Comitato Direttivo Provinciale, da cui uscirà la nuova Segreteria.
“Squadra che vince non si cambia”, per riprendere un vecchio adagio sportivo.
Lecco 16/11/2013
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