La FABI si schiera a favore della lista del Professor Piero Giarda per il rinnovo del Consiglio di Sorveglianza della BPM. Leggi gli articoli di Repubblica, Sole 24 Ore, Corriere della Sera, Il Giornale, Il Messaggero e Il Mattino
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SPECIALE BPM, LA FABI CON GIARDA

La FABI si schiera a favore della lista del Professor Piero Giarda per il rinnovo del Consiglio di Sorveglianza della BPM. Leggi gli articoli di Repubblica, Sole 24 Ore, Corriere della Sera, Il Giornale, Il Messaggero e Il Mattino
SPECIALE BPM, LA FABI CON GIARDA

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La FABI si schiera a favore della lista del Professor Piero Giarda per il rinnovo del Consiglio di Sorveglianza della BPM. Leggi gli articoli di Repubblica, Sole 24 Ore, Corriere della Sera, Il Giornale, Il Messaggero e Il Mattino
LA REPUBBLICA giovedì 21 novembre 2013
Vertice Bpm, scontro frontale tra Dini e Giarda
VITTORIA PULEDDA
MILANO — Tutti insieme appassionatamente. I quattro sindacati nazionali, che hanno fatto pubbliche dichiarazioni in tal senso; ma anche ampie frange dei sindacati interni (Uilca, Fabi e Fisac dovrebbero essere compatti anche a livello locale). Dovrebbero convergere anche i pensionati (almeno in parte) e gli esponenti delle organizzazioni di commercianti, artigiani e agricoltori. Tutti per Piero Giarda e la sua lista — Giarda per la cooperativa Bpm pare sia il nome — che sarà finalmente svelata oggi.
L’ex ministro ed ex banchiere infatti ha sciolto la riserva. «Sia la lista del mio ex capo (Lamberto Dini) che quella mia proporranno un cambiamento», si è limitato a dire ieri Giarda. Aggiungendo comunque che il sistema duale per la Bpm è «la soluzione preferita»; né sembra minimamente
in discussione la cooperativa. Ci pensa la Fabi a chiarire una volta per tutte come stanno le cose: «La Fabi, coerentemente con i principi da sempre dichiarati a favore del mantenimento della cooperativa e del rilancio dell’azienda, sostiene la lista Giarda», spiega una nota del sindacato guidato da Lando Sileoni.
L’altro candidato presidente del consiglio di sorveglianza, Lamberto Dini (supportato da Raffaele Mincione) in teoria sembrava sostenuto da quel che resta dell’Associazione amici (formalmente disciolta ma non del tutto dispersa) ma chissà se alla fine sarà proprio così. Per ora Dini ha sottolineato che per vincere in assemblea «servono i voti dei soci: votano i dipendenti, i pensionati e i soci privati, non i sindacati» dicendo a sua volta che per la Bpm «il cambiamento è indispensabile, altrimenti subirà provvedimenti di rigore delle Banca d’Italia».
Oggi intanto si conosceranno i quindici nomi della lista Giarda, quella che sulla carta dovrebbe avere la maggioranza. Le indiscrezioni e le scommesse più o meno informate della vigilia dicono che la lista comprenderà un giusto mix di nomi
del vecchio cds e di novità. Tra le riconferme pare ci sia il presidente uscente Giuseppe Coppini, insieme al suo vice Umberto Bocchino e a Mauro Paoloni; il capolista è ovviamente Giarda che, sempre secondo le voci di corridoio, avrebbe
tenuto per sé tre nomi (tra le ipotesi girano quelle di Salvatore Bragantini e di Guido Montanari). Due candidati devono per forza essere donne e un consigliere dovrebbe andare ai pensionati mentre il candidato vicino alla Fiba pare non sia stato ancora individuato.
Da qui al 25 novembre, ultimo momento utile, verranno allo scoperto anche le altre liste concorrenti. Da quella scontata a questo punto di Dini, alla lista Lonardi, quella dei soci non dipendenti storici, a quella (o quelle) che concorreranno per i due posti riservati dallo Statuto agli investitori istituzionali. Dunque, Investindustrial; non Mincione, almeno non con il suo Capital investment Trust attraverso cui controlla il 7% di Bpm (ancorché spezzettato in molte quote), perché un trust non è un investitore istituzionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MESSAGGERO/su tutte le edizioni giovedì 21 novembre 2013
“Bpm, Giarda fa la lista c’è anche Bragantini”
ROMA Piero Giarda accetta di guidare la lista per il rinnovo del cds della Bpm allassemblea del 21 dicembre in contrapposizione a quella di Raffaele Mincione che ha Lamberto Dini come capolista. Secondo il finanziere londinese che ha il 7% la gestione di Andrea Bonomi «ha commesso lerrore di cambiare la prima linea manageriale». «Giarda per la cooperativa Bpm» (questo il probabile nome) dovrebbe avere lex ministro al vertice della lista che è appoggiata dalle segreterie nazionali di Fabi, Fiba, Fisac, Uilca e pensionati (per la Fabi anche dalla segreteria aziendale). Giarda è impegnato in prima persona nella stesura dei nomi. Dovrebbe esserci Salvatore Bragantini, ex commissario Consob. Degli uscenti ne farebbero parte lattuale presidente Giuseppe Coppini (Fisac), bancario in pensione che per ò, potrebbe far posto a Alberto Balestrieri, professionista, anche lui in quota Fisac; Mauro Paoloni (Fabi), ordinario di economia aziendale a Roma tre; Umberto Bocchino (Uilca) o Marcello Priori, anche lui Uilca. Tra le new entry, oltre Bragantini, ci sarebbero Guido Montanari, lavvocato Siracusano e per le quote rosa Vitali.
«Sia la lista del mio ex capo (Dini, ndr) che quella mia proporranno un cambiamento» per la Popolare di Milano», ha detto Giarda, «immagino ad esempio un cambiamento allinterno del consiglio di sorveglianza», ha aggiunto l’ex ministro, che si dice comunque favorevole al sistema di governance duale per questa banca: «Sono convinto che per la Bpm sia la soluzione preferita». Per vincere all’assemblea «servono i voti dei soci: votano i dipendenti, i pensionati e i soci privati non i sindacati», ha detto Dini la cui lista dovrebbe avere il sostegno degli ex Amici. Secondo lex premier si «sta mettendo a punto una lista progressista. Il cambiamento è indispensabile». Il termine ultimo per la presentazione delle liste è lunedì 25. Giarda vorrebbe comunque ufficializzare i nomi oggi.
IL SOLE 24 ORE giovedì 21 novembre 2013
Bpm, parte la sfida Dini-Giarda VERSO LA CONTA DEI VOTI Il 21 dicembre il confronto tra Giarda che sostiene la continuità della cooperativa e Dini che punta a cambiare e guarda al passaggio alla Spa e ministro del Tesoro e degli Esteri con il Parlamento e responsabile spending review
Paolo Paronetto
La battaglia, ancora una volta, ci sarà. L’assemblea per il rinnovo del consiglio di sorveglianza della Banca Popolare di Milano del prossimo 21 dicembre vedrà, come sempre avvenuto nel recente passato, lo scontro tra due liste contrapposte che punteranno ad assicurarsi il sostegno della maggioranza dei soci. Rotti gli indugi, ieri sono state di fatto ufficializzate le candidature dei due capilista e aspiranti presidenti del cds: Piero Giarda e Lamberto Dini. Il primo, sostenuto in modo unitario dai sindacati bancari nazionali, da parte dei soci pensionati della banca e da associazioni locali di artigiani, commercianti e agricoltori, ha sciolto la riserva annunciando di essere al lavoro per la definizione dell’intera rosa di candidati, che punta a presentare entro la giornata di oggi. Dini, d’altra parte, ha annunciato a Radiocor-Il Sole Ore che «certamente ci sarà una lista» da lui guidata, che «sarà presentata rapidamente». Il termine per depositare i nomi dei candidati, corredati dalle firme di almeno 300 soci, sono le ore 17 di lunedì prossimo, 25 novembre. La lista Giarda presenterà un programma fondato sulla difesa del modello cooperativo della Bpm, reso esplicito fin dal nome: salvo modifiche dell’ultima ora sarà «Giarda per la Cooperativa Bpm». Linea confermata ieri dal comunicato di endorsement arrivato dalla Fabi. Il sindacato ha annunciato la propria scelta in favore di Giarda definendola coerente «con i principi da sempre dichiarati a favore del mantenimento della cooperativa e del rilancio dell’azienda» e assicurando all’ex ministro il sostegno della struttura nazionale e di quella aziendale: «Lo spessore umano e professionale di Giarda, insieme alla certezza che resti sempre al di sopra delle parti e lontano da ogni tipo di influenza, ci ha pienamente convinto», ha spiegato la Fabi. Posizione analoga a quelle della Uilca, il cui direttivo aziendale ha approvato all’unanimità il sostegno a Giarda, della Fiba-Cisl e della Fisac-Cgil.
Dini, d’altra parte, pu ò contare sull’appoggio di Raffale Mincione, secondo azionista di Bpm attraverso la Time & Life, che in queste settimane ha lavorato alla definizione della lista incontrando gli stakeholder dell’istituto, assistito dall’avvocato Pietro Tantalo dello studio Nctm. Fonti vicine alla compagine guidata da Dini sottolineano la volontà di farsi promotori delle istanze di cambiamento caldeggiate anche dalla Banca d’Italia, sostenendo la necessità di «governare il cambiamento invece di subirlo». Dini di recente si è anche espresso a favore di «programmi che puntino alla trasformazione in società per azioni», pur precisando di volerlo fare solo con l’accordo dei dipendenti soci. Secondo le indiscrezioni, l’ex presidente del consiglio sarebbe sostenuto anche da alcuni ex esponenti dell’Associazione Amici della Bpm, che in passato si era sempre opposta a ogni modifica della ragione sociale della banca.
La terza lista in campo per il cds della Popolare milanese è quella che sarà presentata dal Comitato soci non dipendenti guidato da Piero Lonardi, storica minoranza all’interno dei consigli Bpm. è poi data per certa la presenza di una lista promossa dalla Investindustrial di Andrea C. Bonomi, attuale presidente del consiglio di gestione, che concorrerà per i due posti riservati dallo statuto a consiglieri espressi dai fondi di investimento. Soltanto a partire da martedì, poi, si apriranno i giochi per la composizione del cdg, che passeranno necessariamente da un confronto tra i soci ‘popolari’ e quelli di capitale, visto il potere di veto che lo statuto assegna a questi ultimi nelle procedure di nomina dell’organo di gestione. La prospettiva dello scontro assembleare, intanto, ieri ha scaldato il titolo Bpm a Piazza Affari. Le azioni dell’istituto hanno fatto segnare la migliore prestazione del comparto bancario, chiudendo la giornata con un rialzo dell’1,76 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATAA
IL GIORNALE giovedì 21 novembre 2013
Il 21 dicembre l’assemblea per il presidente – Dini: «Presto la nostra lista». Ma Bankitalia studia come isolare la vecchia guardia
Massimo Restelli
Bankitalia sta lavorando alla formula per isolare definitivamente l’ ancien regime di Bpm. L’indiscrezione filtra mentre Piero-Giarda e Lamberto Dini ufficializzano la sfida per la presidenza del «parlamento» della Banca popolare di Milano: l’assemblea è il 21 dicembre.
Giarda corre con l’appoggio dei sindacati nazionali, Dini sotto le insegne del finanziere Raffale Mincione (cui fa capo il 7% di Bpm) e con buona certezza di fare breccia, grazie all’appoggio degli ambienti vicini alla disciolta «Associazione Amici». Secondo lo statuto, al «partito» di maggioranza spettano 11 posti su 19 nel Cds. La «lista Giarda per la Cooperativa Bpm», attesa oggi, conterrà 3-4 candidati scelti dall’ex ministro (compresi un legale e una donna). In sostanza Giarda avrà da subito 5 voti nel futuro cds. Fabi, Fiba, Fisac e Uilca hanno invece avanzato ciascuna una piccola rosa, da cui trarre altri 4 candidati ( uno per formazione). Un posto dovrebbe essere appannaggio dei soci-pensionati e il resto espressione delle associazioni di categoria, sondate da Giarda. Sarebbe in corsa anche Giulio Sapelli, mentre il capo azienda potrebbe essere l’ex dg di Intesa, Giuseppe Castagna. Quanto al programma, Giarda punterebbe a modificare lo statuto di Bpm già in un’assemblea straordinaria da tenersi in aprile: salvando l’assetto cooperativo, si interverrebbe per dare maggiori poteri al cds, che dimagrirebbe per ò nei posti con il contemporaneo allargamento del cdg. Una prospettiva non molto distante da quella prevista dal presidente uscente Andrea Bonominell’ambito del progetto di popolare bilanciata, ora arenato.
La soluzione Giarda, che sarebbe nata su diretto input di Bankitalia, è sulla carta vincente visto che il «pentapartito» sindacatipensionati vale oltre 7mila consensi ( comprese le deleghe).L’ex ministro dovrà per ò misurarsi con una tempistica molto stretta rispetto a quella prevedibile prima che collassasse il vertice Bpm. L’accelerazione gioca a favore dell’alternativa avanzata da Dini che è a sua volta garante del «progetto Mincione» verso la Vigilanza ( di cui è stato direttore generale). L’ex premier ha confermato ieri che la propria lista sarà ufficializzata «rapidamente». La grande incognita è ora capire se la Uilca di Massimo Masi (che ha tenuto il direttivo ieri ottenendo l’unanimità), e la Fiba di Giulio Romani (che lo farà oggi) riusciranno realmente a dominare le correnti Bpm, dove hanno ancoraseguito rispettivamente Osvaldo Tettamanzi e Gianfranco Modica. Il primo è stato responsabile dell’ufficio soci Bpm, mentre al secondo si attribuisce una certa influenza anche sulla Fisac-Bpm, che comunque dialoga con la Cgil milanese.
Per neutralizzare la zampata degli Amici, diventa quindi centrale la posizione della Fabi che, schierandosi con Giarda,ha assicurato l’appoggio sia della «struttura nazionale» si di quella Bpm. Il suo leader Lando Maria Sileoni ha già dimostrato, ai tempi dello scontro Bonomi-Arpe, che i traditori vengono cacciati.
CORRIERE DELLA SERA 21 novembre 2013
La lista Giarda con i sindacati (e spunta Salvatori)
Dino Piero Giarda ha sciolto le riserve: sarà il candidato presidente della Bpm per la lista unitaria appoggiata dai sindacati nazionali Uilca, Fiba, Fisac e Fabi e dalla potente Assopensionati Bpm. L’ex ministro sta vagliando gli altri nomi della lista. Un posto potrebbe essere riservato all’attuale presidente di Bpm, Giuseppe Coppini, o in alternativa ad Alberto Cavallari, presidente del comitato per i controlli interni, e uno al consigliere, quota Fabi, Mauro Paoloni. Gli altri non sarebbero legati a Piazza Meda, come l’ex commissario Consob, Salvatore Bragantini. Per la guida del consiglio di gestione si pensa invece a Carlo Salvatori. La lista Giarda sarà opposta a quella di Lamberto Dini e Raffele Mincione, i quali per ò non hanno ancora rivelato la «base elettorale». I nomi dei candidati saranno decisivi per capire se l’ex premier i voti li cercherà sul mercato o se all’interno di Piazza Meda ha già una base su cui fare conto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CORRIERE DELLA SERA.it 20-11-13 18:18:54
Bpm: Fabi, con Giarda per difesa cooperativa e rilancio banca
Milano, 20 nov – “La Fabi, coerentemente con i principi da sempre dichiarati a favore del mantenimento della cooperativa e del rilancio dell’azienda, sostiene la lista Giarda” per il rinnovo del consiglio di sorveglianza della Banca Popolare di Milano. E’ quanto si legge in una nota del sindacato. “Lo spessore umano e professionale dell’ex ministro Giarda, insieme alla certezza che resti sempre al di sopra delle parti e lontano da ogni tipo di influenza – prosegue il comunicato – ci ha pienamente convinto. La nostra struttura nazionale e aziendale appoggera’, insieme alle altre segreterie nazionali, la lista Giarda per il mantenimento della cooperativa, convinti che i lavoratori della storica e gloriosa Bpm risponderanno con un alto consenso a questa candidatura”. Com-P pa- 20-11-13 18:18:54 (0530) 3
IL MATTINO giovedì 21 novembre 2013
La governance Bpm, per la presidenza sfida tra Giarda e Dini
Dini contro Giarda. La campagna elettorale per la conquista della presidenza della Banca Popolare di Milano entra nel vivo con i due schieramenti che escono allo scoperto. E ad aprire le danze sarà oggi l’ex ministro e professore della Cattolica che alzerà il velo sulla lista da depositare entro lunedì pomeriggio. A seguire toccherà all’ex presidente del Consiglio, alleato in questa battaglia con il secondo azionista di peso della Bpm, Raffaele Mincione. A portare la candidatura di Giarda sono tutti i sindacati bancari nazionali (Fabi, Fiba, Fisac e Uilca) mentre Dini farà leva soprattutto sulle forze interne della banca e sui soci pensionati, che fino a poco tempo fa erano racchiuse in quella che prendeva il nome di Amici della Bipiemme. Ma Dini, interpellato telefonicamente dall’Ansa, oltre a ribadire la messa a punto della lista, ha preso le distanze dalle logiche sindacali: per vincere all’assemblea del 21 dicembre, ha detto, «servono i voti dei soci: votano i dipendenti, i pensionati e i soci privati non i sindacati. Sto mettendo a punto una lista progressista. Il cambiamento è indispensabile» alla Bpm. Anche perchè altrimenti il gruppo «subirà provvedimenti di rigore della Banca d’ Italia».
IL MONDO / finanza / 20 Novembre 2013
Bpm: Fabi appoggia lista Giarda per rinnovo Cds
Roma, 20 nov – La Fabi, il maggiore sindacato del settore del credito, sostiene la lista guidata da Piero Giarda nel rinnovo del Cds della Banca Popolare Milano (Bpm). Con una nota la Fabi sottolinea ”lo spessore umano e professionale dell’ex Ministro Giarda, insieme alla certezza che resti sempre al di sopra delle parti e lontano da ogni tipo di influenza, ci ha pienamente convinto.La nostra struttura nazionale e aziendale appoggera’, insieme alle altre Segreterie nazionali, la lista Giarda per il mantenimento della cooperativa, convinti che i lavoratori della storica e gloriosa Bpm risponderanno con un alto consenso a questa candidatura”.
DAGOSPIA.com 20 NOV 2013 19:39
GIARDA COME TI RICICLO I POLITICI IN BPM! – SFIDA TRA L’EX MINISTRO GIARDA, SOSTENUTO DAI SINDACATI, E L’EX PREMIER LAMBERTO DINI APPOGGIATO DA MINCIONE…
I sindacati interni sono divisi sulle liste. E l’attuale azionista di riferimento della banca e presidente del cdg, Andrea Bonomi dovrebbe invece concorrere con una lista propria che dovrebbe permettergli di piazzare un solo membro (verosimilmente non lui) nel cds…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Piero Giarda, con qualche giorno di ritardo rispetto al tabellino di marcia che lui stesso aveva indicato (aveva detto che lo avrebbe fatto al massimo entro lunedì), scioglie la riserva e fa sapere che correrà come capolista per il rinnovo del consiglio di sorveglianza della Banca Popolare di Milano.
L’assemblea del 21 dicembre dell’istituto di Piazza Meda, infatti, sarà chiamata a rinnovare l’organo che poi, in seconda battuta, dovrà scegliere i componenti del consiglio di gestione (ora dimissionario).
Ministro Piero GiardaMinistro Piero Giarda
L’ex ministro dei Rapporti con il Parlamento, che domani presenterà gli altri candidati della lista, dovrebbe essere sostenuto da tutti i sindacati nazionali. Tuttavia, al momento, è uscita allo scoperto soltanto la Fabi guidata da Lando Sileoni, che in una nota ha fatto sapere che, “coerentemente con i principi da sempre dichiarati a favore del mantenimento della cooperativa e del rilancio dell’azienda, sostiene la lista Giarda”. Certo, ancorché al momento non ufficiale, anche il sostengo della Uilca capitanata da Massimo Masi.
Più complesso, invece, il discorso per quel che riguarda i sindacati interni e i dipendenti e pensionati, da sempre molto potenti in Bpm. Una parte di loro, soprattutto tra le fila dei pensionati, sosterrebbe infatti la lista del socio Raffale Mincione, che dovrebbe proporre l’ex premier italiano Lamberto Dini alla presidenza del cds.
Lamberto Dini e Michel MartoneLamberto Dini e Michel Martone
L’attuale azionista di riferimento della banca e presidente del cdg, Andrea Bonomi, che nei mesi scorsi si è dovuto piegare al volere dei sindacati che gli hanno cassato i vari progetti di trasformazione della Popolare in Spa, dovrebbe invece concorrere con una lista propria che dovrebbe permettergli di piazzare un solo membro (verosimilmente non lui) nel cds.
Sia la lista dei sindacati nazionali sia quella di Bonomi, poi, dovrebbero sostenere la candidatura di Giuseppe Castagna, ex direttore generale di Intesa Sanpaolo silurato nei mesi scorsi dall’ex ad Enrico Tomaso Cucchiani, come consigliere delegato di Bpm (al momento il compito è affidato a interim da Davide Croff).
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