In un monastero dell'Alto Adige abbiamo letto un'epigrafe in germanico antico, che significa: "Regalate un cavallo a chi dice la verità, ne avrà bisogno per fuggire". Ma la FABI resta sul campo, dirà sempre la verità e non mollerà mai
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VII CONGRESSO PROVINCIALE FABI BOLZANO ?A CHIARE LETTERE?

In un monastero dell’Alto Adige abbiamo letto un’epigrafe in germanico antico, che significa: “Regalate un cavallo a chi dice la verità, ne avrà bisogno per fuggire”. Ma la FABI resta sul campo, dirà sempre la verità e non mollerà mai
VII CONGRESSO PROVINCIALE FABI BOLZANO ?A CHIARE LETTERE?

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“L’autonomia praticata nel lavoro sindacale e una giusta distanza dagli annosi problemi politici ed etnici hanno permesso di accogliere nella FABI persone con sentimenti diversi ma unite nel comune interesse per il lavoro sinda-cale. La FABI è nata e si è sviluppata grazie ai numerosi colleghi che a un certo punto della loro vita professionale hanno deciso di svincolarsi dal legame politico che il sindacato tradizionale da sempre aveva”
Un po’ questo il “cuore” della relazione di Salvatore Lauria, Segretario Coordinatore della FABI di Bolzano al VII Congresso Provinciale della struttura altoatesina, dove – nonostante la crisi e la riduzione degli addetti del settore – si sono superati i 2000 iscritti tra i lavoratori attivi e pensionati, testimonianza che la FABI ha incontrato e mantenuto il consenso dei colleghi.
Nel territorio operano in maniera dominante le aziende legate alla storia dell’Alto Adige, dove un ruolo particolarmente importante è svolto dalle Casse Rurali. “Queste banche si pu ò dire che siano nate con l’economia di questa terra. Da sempre hanno rappresentato la solidarietà economica della società sudtirolese”. L’economia rurale e, più recentemente, quella turistica hanno trovato sempre un sostegno importante nelle piccole banche di questa terra di confine. La FABI raccoglie in questo settore quasi 1000 iscritti che costituiscono la maggioranza dei dipendenti.
Buona parte del mercato nel settore ABI è occupata da due banche sempre con forte vocazione territoriale. La Cassa di Risparmio di Bolzano e La Banca Popolare.
“La Cassa di Risparmio, che è un’autentica istituzione nella nostra Provincia – ricorda Salvatore Lauria – ci vede presenti come primo sindacato e con una quota di oltre 300 iscritti in provincia e circa 150 in espansione. La nostra attività è curata da una rappresentanza centrale”.
La terza banca con vocazione territoriale è la Banca di Trento e Bolzano. “Questa azienda recentemente ha inglobato le filiali di Banca Intesa, presenti in regione. Anche in questo caso la FABI ha da sempre svolto un ruolo determinante. Sia in Trentino sia in Alto Adige oltre la metà dei dipendenti sono soci FABI”.
è certo con orgoglio che il segretario coordinatore di Bolzano snocciola questi dati, ed é più che comprensibile, soprattutto se si tiene conto del momento socio economico internazionale e nazionale, che produce conseguenze anche su quest’isola felice, di tradizione asburgica (Austria felix, si diceva a Vienna, allora capitale anche del Sudtirolo).
Gelosi delle loro tradizioni e della loro cultura, gli altoatesini non vedono di buon occhio la presenza, spesso rapace e incurante del territorio, delle grandi banche nazionali, preferendo le Banche di Credito Cooperativo, “piccole ma attente ai problemi della gente e socialmente responsabili”.
Molte banche straniere, provenienti soprattutto dall’area germanica, hanno stabilito in Alto Adige le proprie filiali. Queste aziende recentemente hanno ingenerato molte preoccupazioni nei lavoratori. “La BHW esce di scena dal mercato italiano, mettendo in forse il posto di lavoro di tutti i suoi dipendenti. Nel 2012 l’azienda, che fa parte del gruppo Deutsche Bank, ha cessato l’attività in Italia mettendo in esubero gran parte del per-sonale e programmando la definitiva chiusura nel 2017.
“Siamo riusciti a concordare un gran numero di esodi incentivati – rassicura il Coordinatore della FABI bolzanina – e il personale restante con buona probabilità verrà assorbito da una società cooperativa che rileva le lavo-razioni della banca fino all’ estinzione degli obblighi contrattuali con i clienti”.
Presenti, Mauro Scarin e Giuliano De Filippis, a nome della Segreteria Nazionale.
De Filippis, portando i saluti del Segretario Generale, Lando Maria Sileoni, ha subito concentrato l’attenzione sul nuovo modello di banca, sul difficile momento del settore e sulla necessità di dare concretezza alle enunciazioni circa la responsabilità sociale delle aziende, in senso lato.
“Abbiamo perso il senso delle cose – ha denunciato De Filippis – ma bisogna recuperare il valore del fare. Non solo virtualità, ma concretezza e realtà”, proprio come fa la FABI.
Tolto il vincolo della corrispondenza in oro al valore della moneta, resta un’economia di carta. E che cosa resta allora? “Un mondo virtuale”, dice De Filippis, “Ma non basta dire che è sbagliato, bisogna unire le forze e ognuno deve fare la sua parte per cambiare le cose, partendo dalla sua piccola realtà. Oppure sarà tutto inutile”.
Atteso e applaudito l’intervento di Werner Pedoth, Coordinatore Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, che ha messo in guardia dalle attese troppo illusorie sui comportamenti di Federcasse, che sembra voler seguire la disdetta del contratto fatta dall’ABI.
Pedoth ha rappresentato la situazione del settore cooperativo “Anche in un anno contrassegnato dalla crisi come il 2012, il sistema Raiffeisen della provincia di Bolzano è riuscito non solo a dichiarare utili interessanti, ma anche a ottenere una crescita in tutti i comparti”.
Alessandro De Salvo, Rappresentante Sindacale Aziendale alla Cassa di Risparmio dei Bolzano ha denunciato la pesante situazione in azienda, dove la direzione impone ai dipendenti ritmi insostenibili e budget irraggiungibili, con pressioni commerciali sempre più opprimenti.
“La clientela se ne sta andando – denuncia De Salvo – a causa delle condizioni offerte, non concorrenziali rispetto a quelle di altri istituti. Inoltre, a causa degli organici insufficienti, dovuti a una politica di cervellotiche riduzioni dei costi, il servizio offerto alla clientela è scaduto”.
Poi l’affondo: “Incredibilmente, mentre gli organici vengono tagliati, il numero dei dirigenti aumenta. Fantastico!”.
Dopo il dibattito, le votazioni, ordinate e precise, in perfetto stile teutonico. I risultati delle elezioni sono stati senza sorprese.
Il nuovo Consiglio Direttivo Provinciale ha, infine, eletto la Segreteria, riconfermando Salvatore Lauria alla carica di Coordinatore e Peter Steckholzer a quella di Segretario Amministrativo.
“In questi anni il nostro sviluppo ha attraversato diverse fasi, alcune anche molto difficili, ma il gruppo è sempre stato compatto e solidale. Ogni passaggio della vita professionale è stato impronta-to alla massima collaborazione e alla massima correttezza. Conoscendo i candidati al Direttivo, sono convinto che questo spirito che ha animato la FABI di Bolzano fino ad oggi, continuerà anche in futuro” – il commento finale di Lauria.
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