Al XIX Congresso Provinciale di Rovigo la FABI discute dei problemi della categoria e lancia proposte. Casini: "Non possiamo cedere ora. Il sindacato deve essere unito per rispondere all'attacco dell'ABI"
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LA FABI DI ROVIGO PUNTA TUTTO SUL GIOCO DI SQUADRA

Al XIX Congresso Provinciale di Rovigo la FABI discute dei problemi della categoria e lancia proposte. Casini: “Non possiamo cedere ora. Il sindacato deve essere unito per rispondere all’attacco dell’ABI”
LA FABI DI ROVIGO PUNTA TUTTO SUL GIOCO DI SQUADRA

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Equità, lavoro e sviluppo: con questo slogan si sono aperti i lavori del XIX Congresso Provinciale di FABI Rovigo. Una struttura provinciale che negli anni è cresciuta in termini di iscritti grazie alla guida forte di una squadra vincente. A più mani e a più voci la relazione presentata dalla Segreteria uscente, a dimostrazione che, nella FABI, la partita si gioca insieme. Dall’inquadramento del contesto storico, al contesto finanziario fino all’analisi del settore, gli argomenti trattati.
“In questi ultimi dieci anni le banche hanno proseguito con acquisizioni, accorpamenti e fusioni. In Italia i primi cinque gruppi bancari detengono, da soli, oltre il 50% del mercato – ha relazionato la Segreteria Provinciale -. Gli istituti della penisola sono in costante difficoltà tra crisi finanziaria, inefficienza, costo del lavoro e sofferenze. Il costo del lavoro, in particolare, è, secondo ABI, particolarmente oneroso per livelli di inquadramento elevati, 20mila lavoratori in eccesso e circa 3mila sportelli da chiudere. Ma – prosegue la relazione – il vero problema è che le banche non riescono a cambiare il modello di business. L’innovazione tecnologica e la diffusione del web banking hanno fatto emergere la scarsa redditività della rete distributiva. Occorre quindi, un nuovo modo di fare banca che punti sulla riorganizzazione delle reti, ma anche dei processi produttivi, dell’accorciamento delle catene decisionali, della creazione di strutture leggere e da un sempre migliore utilizzo dei sistemi informatici fino alla realizzazione di validi e fruttuosi prodotti bancari e finanziari”.
Ma non solo. A giocare un ruolo importante è, secondo FABI Rovigo, anche la gestione delle risorse umane, che deve necessariamente passare da una formazione del personale sempre più diffusa e continua.
è una FABI con le idee chiare questa, una FABI che, nonostante le numerose uscite e le rare assunzioni, è una struttura che è cresciuta e che esprime un’ottima qualità dei proprio rappresentanti.
“è stato un quadriennio caratterizzato da una collaborazione con la FABI di altre provincie a noi vicine – hanno proseguito – ma anche segnato dal fondamentale sostegno della Segreteria Nazionale e, in particolare, del Segretario Generale Lando Maria Sileoni”.
Quindi l’analisi del contesto banche: dal Monte dei Paschi di Siena, uno degli istituti più rappresentativi sulla piazza di Rovigo dove sono state da poco dichiarati 8mila esuberi; alla cassa di Risparmio del Veneto che, dopo aver applicato alcune giornate di solidarietà, ha deciso di allungare l’orario di apertura degli sportelli; fino a Hypo Alpe Adria Bank, e i suoi 97 licenziamenti e alla Cassa di Risparmio di Ferrara, commissariata da Bankitalia.
Infine, le Banche di Credito Cooperativo dove, come sotto un’unica regia, si va sempre più verso il risparmio ottenuto attraverso la diminuzione del personale.
Tra gli interventi anche quello del Coordinatore Nazionale BCC, Werner Pedoth, che ha aggiornato i colleghi sulla situazione in Federcasse, dove, sulla scia di ABI, sta tenendo col fiato sospeso la disdetta del Contratto Nazionale.
Quindi, la parola al Segretario Nazionale Franco Casini.
“Questi Congressi Provinciali sono diventati l’occasione per guardarci in faccia e relazionarci sullo stato delle cose. è un momento molto difficile per la nostra categoria – ha detto Casini – ed è in questo momento che dobbiamo essere uniti perché siamo gli unici che possiamo salvare la nostra categoria. Il primo Contratto del credito l’abbiamo firmato noi. Oggi siamo sotto attacco. Siamo partiti con lo sciopero per dimostrare che il sindacato c’è e non ha intenzione di indietreggiare. Stiamo lavorando per smuovere questo muro di gomma ed andremo avanti con altri scioperi e manifestazioni se sarà necessario. Abbiamo bloccato le trattative ed è stata la cosa che più ha infastidito l’ABI. Ma non possiamo cedere ora. Non è facile farlo capire ai colleghi, ma dobbiamo spiegare le nostre ragioni. Ragioni che valgono il posto di lavoro”.
Chiusura del dibattito affidata alla replica del Coordinatore FABI Rovigo, Loredano Zuin.
“Sono emozionato perché dai vostri interventi ho visto che cos’è la FABI e qual è la forza della FABI – ha esordito Zuin -. Il lavoro di tutti noi ha portato la FABI ad avere oggi, qui nella provincia di Rovigo, 1/3 degli iscritti. Ma non sentiamoci appagati, dobbiamo guardare oltre e cercare di raggiungere nuovi obiettivi. Oggi siamo qui, nel giorno della festa del Santo Patrono, e abbiamo scelto questa data perché oggi, questo Congresso, deve essere anche la festa della FABI. Dagli interventi è emerso tutto ci ò che sta travolgendo il settore del credito. Vi dico, che dobbiamo andare avanti e combattere come una squadra. Non una squadra di sindacalisti, ma una squadra di lavoratori. Dobbiamo spiegare ai colleghi qual è la situazione e la natura degli accordi. Se oggi abbiamo firmato accordi e portato a casa risultati, il merito è del nostro Segretario Generale Lando Sileoni. Lui è il motore che trascina il sindacato perché senza di lui non avremmo ottenuto nulla dalla controparte. Dobbiamo credere nella FABI e in chi la guida”.
In chiusura: la FABI di Rovigo quando parla di squadra pensa anche alla nazionale di Rugby, Zuin omaggia Casini e Pedoth della maglia azzurra.
Rovigo, 26/11/2013
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