La banca disdetta il Contratto Integrativo Aziendale, che cesserà di esser valido dal prossimo 28 febbraio. Via le norme su inquadramenti e mobilità. Turatello: "Atto gravissimo. Importante riunire subito tavolo sindacale per tutelare al meglio lavoratori"
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POP. VICENZA, STOP AL CONTRATTO INTEGRATIVO

La banca disdetta il Contratto Integrativo Aziendale, che cesserà di esser valido dal prossimo 28 febbraio. Via le norme su inquadramenti e mobilità. Turatello: “Atto gravissimo. Importante riunire subito tavolo sindacale per tutelare al meglio lavoratori”
POP. VICENZA, STOP AL CONTRATTO INTEGRATIVO

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La Banca Popolare di Vicenza disdetta il Contratto Integrativo dei 5500 lavoratori del Gruppo. La disdetta entrerà in vigore a partire dal prossimo 28 febbraio e farà saltare tutte le norme vigenti su buoni pasto, part time, welfare, agevolazioni sui mutui e conti corrente, indennità di pendolarismo e soprattutto su inquadramenti e regole che disciplinano la mobilità.
“In un momento così grave”, dichiara la FABI, “è incomprensibile la scelta di attaccare duramente i diritti acquisiti dai lavoratori”.
“La Popolare di Vicenza”, rincara la dose Mauro Turatello, Coordinatore FABI Banca Popolare di Vicenza, “con questo atto di forza interrompe definitivamente quel clima positivo di concertazione che, attraverso un confronto pulito e trasparente con i sindacati e il riconoscimento della professionalità dei lavoratori, tanto aveva giovato negli anni passati alla banca anche in termini di redditività”.
“La disdetta, peraltro, arriva poco dopo l’attivazione della Legge sui licenziamenti collettivi in una società del Gruppo, Prestinuova, nella quale si sarebbero potuti benissimo utilizzare tutti gli strumenti previsti dal contratto nazionale per rendere la gestione degli esuberi più morbida”.
“Riteniamo tutto questo molto preoccupante”, conclude Turatello, “da adesso in poi concentreremo tutte le nostre forze nel riunire il tavolo sindacale all’interno del Gruppo per decidere le iniziative più appropriate da attuare a tutela dei lavoratori e dei loro diritti”.
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