CONGRESSO PROVINCIALE FABI MESSINA, ?TUTTA INTORNO A VOI?
Il bancario non è solo un iscritto, ma un individuo da tutelare in ogni circostanza della vita. Bossola: “Non ci faremo scavalcare dagli eventi, ma dobbiamo tenere duro tutti insieme”
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Porre al centro dell’attività il bancario e le sue esigenze. Questo lo spirito con cui la FABI di Messina affronta la missione sindacale. Un compito che, ha detto il coordinatore Pippo Lo Nostro all’apertura del Congresso Provinciale, “è stato possibile grazie ad un lavoro sinergico che ha coinvolto tutti, dai dirigenti provinciali ai componenti delle commissioni, sotto la guida della Segreteria Nazionale”.
Il saluto del leader della FABI è stato portato dal Segretario Generale aggiunto Mauro Bossola che ha ricordato l’attenzione particolare che questo sindacato, con Lando Sileoni al timone, rivolge al territorio e ai lavoratori.
Un impegno capillare che qui a Messina si esplica nella cura dei dettagli e nell’offerta, sempre in crescita, dei servizi offerti: consulenza legale, fiscale, assicurazioni e patronato e da ultimo anche l’Associazione dei consumatori e il Counselor per il supporto e l’ascolto del lavoratore in ogni momento. Iniziative che la FABI mette a disposizione non solo dei propri iscritti, ma anche delle loro famiglie. “Perché per noi i colleghi – ha detto Lo Nostro – non sono solo iscritti, ma individui da tutelare in ogni fase e circostanza della loro vita e ai quali garantire benessere in senso ampio. Vogliamo far capire che la FABI di Messina è tutta intorno a loro, per citare una famosa pubblicità”.
Fare e poi comunicare: questo il secondo passo. “Con la creazione del nostro sito Internet, della pagina Facebook e della commissione monitoraggio territoriale abbiamo voluto implementare l’informazione per veicolarla in maniera rapida ed efficace”.
Ma le commissioni istituite dalla FABI messinese sono diverse e il Coordinatore ha dedicato molta attenzione a quella per le pari opportunità e dei giovani. Un impegno, quello del sindacato locale, che va oltre il confine bancario per diventare “attenzione sociale” con gli aiuti per le zone alluvionate, la creazione di spazi gioco per i bambini, le raccolte per la mensa dei poveri, le iniziative di carattere sportivo, l’aiuto alla scuola alberghiera “Antonello da Messina”.
“Tutte queste attività – ha detto Lo Nostro – nascono dalla consapevolezza che esser presenti sul territorio vuol dire esserci a tutto tondo nella vita dei nostri iscritti per capirli e rappresentarli al meglio. Inoltre possiamo contare su una squadra giovane e preparata perché investiamo molto nella formazione”.
Poi il riferimento alla situazione bancaria locale. “Dopo 13 anni di concertazione e pace sindacale – ha concluso il padrone di casa – bisogna tornare a lottare per difendere quelle conquiste importantissime che ABI e Federcasse vogliono toglierci con arroganza. La nostra lotta dovrebbe essere ancora più incisiva perché purtroppo i ricambi generazionali nelle banche sono veramente rari e noi ci troviamo in una terra in cui la disoccupazione è arrivata a livelli mai raggiunti”.
Del territorio e delle sue problematiche ha parlato poi anche il Segretario Generale Aggiunto Mauro Bossola. “Nonostante le difficoltà – ha detto – è bello constatare l’entusiasmo e l’impegno che i dirigenti mettono nel loro lavoro. Un lavoro svolto con dedizione e passione che ha permesso di ottenere sempre più fiducia da parte dei bancari”. Fondamentale, anche per Bossola, concentrarsi sulle persone, perché tutto parte dal rapporto umano. “Questa è la forza della nostra organizzazione: noi siamo il sindacato dei bancari e il consenso che riceviamo è la dimostrazione che, mai come ora, i lavoratori hanno bisogno di una guida”.
Dalle parole del Segretario Generale Aggiunto appare evidente che la riconquista del Contratto non sarà semplice, ma la capacità di tenere insieme la categoria sarà l’arma vincente per opporsi all’ABI e a Federcasse.
“Noi terremo duro, ma la condizione fondamentale per vincere – ha detto Bossola – è la consapevolezza di quello che sta accadendo: siamo davanti a una classe dirigente che non è in grado di individuare una via d’uscita. Siamo in mano a banchieri che non sanno fare il loro mestiere e che hanno creato una voragine di sofferenze. Dobbiamo, quindi, essere noi, tutti noi, nessuno escluso, a progettare un nuovo modello di banca e a riprenderci i nostri diritti. Ne verremo fuori e non ci faremo scavalcare dagli eventi – ha concluso – perché siamo tanti, compatti e abbiamo un leader, Sileoni, che non perde un colpo”.
Messina 05/12/2013
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