PARMA, PASSIONE E CUORE AL SERVIZIO DEI LAVORATORI
Fabrizio Tanara riconfermato Segretario Coordinatore della FABI di Parma. “In 4 anni abbiamo mantenuto il primato degli iscritti, circa 2mila sul territorio”. Granelli: “Il 20 dicembre tutti in piazza a Milano contro questi banchieri”
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“La nostra categoria sta vivendo la fase più difficile della sua storia. E’ tempo di acquisire una nuova consapevolezza: che tutto ci ò che vorremo ottenere dovremo conquistarcelo.
Riusciremo a farlo soltanto se saremo uniti e se saremo capaci di rispondere agli attacchi sferrati al nostro contratto con forza e determinazione.
Da 65 anni la FABI è parte integrante della categoria dei bancari e non permetterà mai che, attraverso lo smantellamento del contratto nazionale, la nostra categoria venga disgregata”.
Con queste parole, che suonano come un vero e proprio manifesto, il Segretario Coordinatore Fabrizio Tanara ha aperto i lavori del XX Congresso Provinciale di FABI Parma.
Un Congresso che ha visto la partecipazione anche di esponenti della politica e della società civile, come il Presidente del Consiglio comunale di Parma, Marco Vagnozzi, e la Presidentessa di Confconsumatori, Mara Colla.
Al centro del dibattito ancora la disdetta del Contratto Nazionale di categoria dei lavoratori bancari e l’offensiva scatenata dalla FABI contro i banchieri per sottolineare, anche davanti all’opinione pubblica, che i lavoratori bancari non possono ancora una volta pagare, con la perdita dei propri diritti acquisiti, gli errori del management.
“L’85% dei crediti in sofferenza, infatti, sono stati concessi dai piani alti delle banche, perlopiù ai grandi gruppi finanziari “amici”. I lavoratori bancari non hanno nessuna responsabilità”, ha attaccato Fabrizio Tanara.
Tanara ha poi passato in rassegna i successi ottenuti dalla FABI sul territorio.
“Abbiamo visto una crescita dei nostri iscritti in questi ultimi 4 anni nonostante il grande numero di colleghi andati in esodo e in pensione per effetto degli ultimi piani industriali e con 2000 tesserati ci confermiamo primo sindacato di categoria anche qui a Parma”.
“I lavoratori ci hanno premiato per il nostro impegno sindacale e per i servizi sempre più puntuali e variegati, offerti agli aderenti: dalla convenzione con Confconsumatori ai sempre più moderni servizi di assistenza fiscale e legale”.
Un plauso sincero, infine, Tanara lo ha tributato al Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, che “svolge da tempo una funzione trainante nei confronti delle altre Organizzazioni Sindacali ed è sempre più evidente, anche per la controparte, che alla grande rappresentatività numerica che fa di noi il primo Sindacato del Credito, corrisponde ormai un’autorevolezza che, unitamente a una forte sintonia con i lavoratori ci permette, a pieno titolo, di definirci “il Sindacato dei Bancari”.
Dalla parte dei lavoratori anche il Presidente del Consiglio comunale di Parma Vagnozzi. “Bisogna sfatare il mito del bancario “privilegiato”, che guadagna 16 mensilità”, ha detto Vagnozzi, che ha poi stigmatizzato i compensi spropositati e spesso immeritati dei top manager.
Ma a mettere sul tappeto tutte le questioni politiche più rilevanti per la categoria ci ha pensato il Segretario Nazionale Attilio Granelli, dopo aver portato i saluti del Segretario Generale e della Segreteria Nazionale ai quadri sindacali parmigiani.
Granelli ha elencato puntualmente tutti rischi concreti che corrono i lavoratori bancari con la disdetta del Contratto Nazionale.
“Non è tanto la disdetta che ci preoccupa, ma il fatto che l’ABI per la prima volta ha disdettato l’ultrattività del Contratto. Dal 30 giugno quindi tutte le regole che da sempre hanno disciplinato i rapporti di lavoro in banca vengono meno: dall’orario di lavoro, che potrebbe, così, essere tranquillamente esteso, alle norme sui trasferimenti, agli stessi contratti integrativi aziendali e il VAP.
Ancor più preoccupante, infine, il fatto che questa disdetta apre le porte a una miriade di contratti aziendali, economicamente vantaggiosi per le aziende ma non per i lavoratori, e che mira a indebolire le organizzazioni sindacali, lasciando mano libera ai vertici aziendali in materia di riorganizzazioni, fusioni e conseguenti esuberi, ed esternalizzazioni.
“Con l’attuale Contratto”, ha affermato Granelli, “abbiamo la possibilità di negoziare con le aziende accordi che salvaguardino l’occupazione. Senza l’architettura contrattuale nazionale le aziende potrebbero applicare tout court la legge sui licenziamenti collettivi, mandando a casa senza alcun problema i lavoratori in eccedenza. Per fare un esempio, senza Contratto sarebbe stato impossibile firmare l’accordo in Carife, che ha consentito di salvare oltre 200 posti di lavoro”
La disdetta rende anche più facili le esternalizzazioni di attività non core e l’applicazione, in questi casi, di contratti meno “garantisti” rispetto a quello del credito.
Infine, altro nodo: il Fondo di Solidarietà, l’ammortizzatore sociale di categoria ormai in scadenza, che l’ABI vorrebbe riformare, rendendo obbligatorio l’acceso dei lavoratori al prepensionamento e allungando i tempi di permanenza degli esodati sul Fondo da 5 a 7 anni, anche grazie all’Aspi.
Un’eventualità vista come fumo negli occhi dalla FABI. “Non accetteremo mai l’obbligatorietà. L’accesso al Fondo di solidarietà deve rimanere volontario”.
Per tutti questi motivi, ha sottolineato il Segretario Nazionale, “dobbiamo continuare nella nostra mobilitazione in difesa dei lavoratori, con due nuove giornate di sciopero da realizzare entro febbraio e la manifestazione nazionale prevista il 20 dicembre a Milano davanti al Palazzo della Borsa”.
A conclusione del dibattito si sono svolte le votazioni: Tanara è stato riconfermato Segretario Coordinatore.
Parma 07/12/2013
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