DEL FUTURO E DELLA LIBERT?
“La vera libertà individuale non pu ò esistere senza sicurezza economica e indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature” (Franklin Delano Roosvelt)
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Aprendo i lavori del congresso provinciale di Bari, Nicola Ninno, Segretario Coordinatore, dice subito che il suo proposito è quello di evidenziare quanto simile sia, pur con le ovvie temporali differenze, l’attuale contesto socio-economico con quello dei tempi di Roosvelt, e come il pensiero del plurieletto Presidente Usa, sia altrettanto vero oggi (la possibilità di precipitare in derive autoritarie, in presenza di gravi condizioni economiche).
è diversa dal solito la relazione di Ninno, incentrata sulle preoccupazioni di derive autoritarie nei paesi più duramente colpiti dalla crisi.
Certo, le Cassandre non hanno mai avuto buon ascolto, ma se si vogliono evitare populismi ed autoritarismi, occorre che tutti gli attori coinvolti lascino da parte, anche temporaneamente, le proprie convinzioni e i propri schemi ideologici, per mettere in atto seri interventi politici, economici e sociali, per uscire da questa spirale recessiva in atto che, sempre più, è aggravata dalle eccessive politiche di austerity attuate. “Purtroppo, le politiche espansive che andrebbero adottate per sostenere l’economia, con adeguati interventi pubblici, si scontrano sia con le radicali concezioni economiche neoclassiche sia con i limiti imposti dai vari trattati europei” – sostiene il Coordinatore FABI di Bari, che giudica “scellerata” l’adozione del fiscal compact, che sottrarrà ingenti risorse altrimenti immesse nel circuito economico.
Sembra essere il sogno ad ispirare le proposte avanzate da Nicola Ninno in campo macroeconomico, monetario, sociale, culturale ed umano per uscire dalla crisi e per creare le condizioni di un new deal italiano ed europeo, quel sogno che spesso ispira i grandi idealisti e coloro che immaginano un mondo migliore.
Così l’idealista Ninno non trascura i temi ambientali, l’acqua, l’energia, lo sviluppo sostenibile, la fame di intere nazioni, la responsabilità dei paesi cosiddetti “ricchi”.
“Non credete che il mondo sarebbe un luogo più bello e più sicuro, se fossero soddisfatti i bisogni primari di tutti? Questi temi, che solo apparentemente sembrerebbero riguardare questioni etiche o ambientali, hanno, invece, un forte impatto anche in termini economici, quindi anche sullo sviluppo e sull’occupazione, e il sindacato, che rappresenta il mondo del lavoro, non pu ò non occuparsene” – ammonisce Ninno.
Poi il Coordinatore barese passa ai temi del settore bancario, citando il Segretario Generale, Lando Maria Sileoni, che aveva detto, a proposito dell’irresponsabile comportamento di ABI (e poi di Federcasse): “Una strategia veramente greve: prima, con cazzotto diretto, ti rompo il naso e ti spacco gli occhiali; poi, col viso sanguinante e seduto per terra, ti invito a… ragionare”.
Sulla disdetta anticipata, mistificata da ABI e Federcasse come fatto tecnico, Ninno dice senza peli sulla lingua che in realtà è la manifestazione prepotente e arrogante di una violenza, la cui valenza politica è “criminale”.
In sintesi, poi, Ninno sostiene che i diritti dei lavoratori si difendono, ancora oggi, con la forza e l’azione collettiva delle lotte, lo sciopero tra tutte, perché non sono presenti altre forme, altrettanto efficaci, nell’attuale sistema e ordinamento giuridico (in futuro, in un sistema sociale più giusto, chissà?).
Altrettanta importanza, per ò, specie se coordinata con le forme di lotta tradizionali, riveste la strategia comunicativa. “Non per piaggeria, quindi, – continua il Coordinatore della FABI di Bari – ho inteso riconoscere meriti che sono sotto gli occhi di tutti: è innegabile quanto sia cresciuta, in termini d’immagine e comunicazione, la nostra Organizzazione in questi ultimi anni”. Questo lo si deve alla capillare presenza sui media nazionali e locali, alla rivista storica “La Voce dei Bancari” , a quella dei giovani “My Generation”, al sito internet e alla stessa web tv, che hanno contribuito ad amplificare il pensiero della FABI e dei suoi dirigenti, non solo a livello centrale, ma anche e soprattutto ai diversi livelli organizzativi, coinvolgendo, in tal modo, l’Organizzazione tutta.
Circa l’auspicabile rinnovo contrattuale, Nicola Ninno vorrebbe che fossero migliorate le norme riguardanti i procedimenti disciplinari e i trasferimenti.
Poi il problema dell’ultrattività dei contratti: “In questo vuoto normativo quali sarebbero i diritti e i doveri dei lavoratori e delle aziende? Quali sarebbero le reciproche obbligazioni?”.
Il vecchio idealista ritorna a galla, quando auspica che siano maturi i tempi per considerare la possibilità, prevista dall’art. 139 della Costituzione, che il Sindacato acquisisca la personalità giuridica (tra l’altro, a ben vedere, la Costituzione lo pone come obbligo).
Quindi Nicola Ninno traccia un bilancio dell’attività della FABI di Bari, cresciuta lentamente ma costantemente, ben amministrata, in buona salute, in grado di offrire un’ampia gamma di servizi agli iscritti ed alle loro famiglie.
In conclusione, il Coordinatore della FABI di Bari ha voluto portare un ultimo affondo alla classe dirigente politica e bancaria, colpevole, in questa particolare e difficile fase storica del Paese, non solo per l’incapacità mostrata a fronteggiare la crisi economica in atto, ma anche a porvi rimedio.
La chiusura con un monito e una speranza dall’enciclica di Papa Giovanni XXIII, “Pacem in Terris”, pubblicata l’11 aprile 1963, ma ancora oggi valida, considerato il caos che regna di questi tempi.
“Con l’ordine mirabile dell’universo continua a far stridente contrasto il disordine che regna tra gli esseri umani e tra i popoli, quasicché i loro rapporti non possano essere regolati che per mezzo della forza.”
“Sennonché il Creatore ha scolpito l’ordine anche nell’essere degli uomini: ordine che la coscienza rivela e ingiunge perentoriamente di seguire”.
Gli uomini di buona volontà si rimbocchino le maniche e facciano la loro parte, per il futuro e per la libertà.
Bari, 10/12/2013
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