Dopo la grande partecipazione allo sciopero del 31 ottobre, ABI e Sindacati firmano l'accordo sul Fondo di Solidarietà e confermano la validità del Contratto Nazionale oltre la sua data di scadenza. FABI: "Primo risultato della straordinaria mobilitazione dei lavoratori"
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RAGGIUNTO L?ACCORDO SUL FONDO E VIA LA DISDETTA DEL CONTRATTO

Dopo la grande partecipazione allo sciopero del 31 ottobre, ABI e Sindacati firmano l’accordo sul Fondo di Solidarietà e confermano la validità del Contratto Nazionale oltre la sua data di scadenza. FABI: “Primo risultato della straordinaria mobilitazione dei lavoratori”
I banchieri fanno un passo indietro sulla disdetta del Contratto Nazionale. Dopo la grande adesione allo sciopero del 31 ottobre, che ha visto punte di partecipazione dei lavoratori di oltre il 90%, l’ABI ha oggi ceduto alle richieste dei sindacati e ha di fatto confermato la validità del Contratto Nazionale anche oltre la data di scadenza del 30 giugno 2014.
Nell’accordo firmato questa sera, al termine di una lunga trattativa, le parti hanno concordato che la “possibilità di disdetta del Contratto potrà essere esercitata da ambo le parti fino ai 3 mesi successivi alla scadenza”.
Che tradotto significa: Contratto valido fino al 30 settembre. Tutte le norme che regolano il rapporto di lavoro in banca, da quelle sull’orario di lavoro fino a quelle che disciplinano gli inquadramenti, i trasferimenti, la retribuzione ecc., sono quindi pienamente confermate.
Contestualmente, i sindacati hanno firmato l’accordo per il rinnovo del Fondo di Solidarietà, l’ammortizzatore sociale di categoria, adeguandolo alla legge Fornero.
Un rinnovo in assenza del quale lo stesso Fondo stesso sarebbe venuto meno, confluendo in un contenitore residuale dell’INPS, con minori garanzie per i lavoratori bancari.
Con l’accordo, invece, viene riaffermata la validità dell’attuale assetto del Fondo. Quindi rimangono invariate tutte le norme che ne regolano il funzionamento: dall’accesso volontario dei lavoratori ai prepensionamenti, agli importi degli assegni d’esodo fino agli interventi di riqualificazione professionale e in occasioni di crisi aziendali.
Ci ò renderà possibile gestire in maniera morbida, come sinora sempre fatto, i prossimi piani industriali delle banche italiane.
“Attraverso questi due accordi”, commenta la Segreteria Nazionale della FABI, “siamo riusciti a riconquistare un tavolo di trattativa, sconfiggendo l’arroganza messa in campo da ABI con la disdetta unilaterale e anticipata del Contratto. L’accordo sul Fondo di sostegno al reddito non solo ha evitato che il fondo di solidarietà confluisse nel Fondo residuale dell’INPS, ma ha contribuito a ristabilire un percorso di relazioni sindacali più equilibrato, che dovrà essere verificato passo dopo passo. Questo è il primo risultato della straordinaria mobilitazione dei lavoratori del credito, che sono chiamati a mantenere un alto livello di partecipazione alle iniziative che il sindacato metterà in campo fin dall’inizio del prossimo anno”.
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