Il 25 e il 26 Gennaio 2014, nel corso di un'iniziativa voluta dall'Associazione Alba Onlus e convintamente sostenuta dalla FABI e da Antonio Cossu, si é posto l'accento sull'arte come uno strumento per migliorare la qualità di vita dei pazienti.
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I COLORI DELLA GUARIGIONE

Il 25 e il 26 Gennaio 2014, nel corso di un’iniziativa voluta dall’Associazione Alba Onlus e convintamente sostenuta dalla FABI e da Antonio Cossu, si é posto l’accento sull’arte come uno strumento per migliorare la qualità di vita dei pazienti.
I COLORI DELLA GUARIGIONE

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L’arte come approccio concreto alla guarigione.
Nell’Aula Magna Forlanini del San Camillo, un numeroso pubblico ha seguito con vivo interesse gli interventi di affermati medici come Aldo Morrone, Direttore Generale del San Camillo Forlanini, Ignazio Majolino, Direttore dell’Unità Operativa Ematologica del San Camillo Forlanini e Carla Ripamonti, Responsabile Struttura Semplice Dipartimentale Cure di Supporto al Paziente Oncologico.
I lavori sono stati coordinati da Luciano Onder, Vicedirettore del TG2, che ha presentato Tetsuro Shimitzu e Marco Dalbosco, artisti internazionali celebrati e conosciuti in tutto il mondo, giunti a Roma per raccontare gli effetti psicosomatici dell’arte. In un certo senso, per descrivere quella che si definisce anche come sindrome di Stendhal, dopo che a Firenze lo scrittore francese Marie-Henri Beyle, detto Stendhal, fu colto da capogiro, vertigini, confusione al cospetto di opere d’arte di straordinaria bellezza.
Le parole dei vari intervenuti hanno permesso di comprendere appieno quanto l’arte possa incidere sui molteplici aspetti della sfera emotiva individuale, prendendo spunto da una significativa esperienza intrapresa a Milano proprio con l’artista e paziente Tetsuro Shimitzu, per il quale fare arte ha rappresentato un contribuito per il recupero di energia e forza vitale.
E le sue tele, dodici in tutto – tra quelle esposte fino a qualche giorno fa presso l’Istituto nazionale dei tumori di Milano – saranno in mostra al San Camillo, fino a metà marzo, per questa iniziativa, fortemente voluta dalla Onlus ALBA e dall’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma che, dopo aver partecipato attivamente a innumerevoli progetti legati alla cultura, per la prima volta ha aperto le porte a ad una vera e propria esposizione d’opere d’arte.
Il giorno seguente, domenica 26 Gennaio presso Doozo, l’Art Book&Sushi di Via Palermo 51, si sono tenuti i seminari di Claudia Chianese (“Noi viviamo il colore”), Marco Dalbosco (“Perception Way – in memoria di Umberto Postal”), Luca Coser (“La teoria del colore”) e Loredana Ottaviano (“Gli origami come pratica, forma e colore”).
Il Prof. Morrone, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, ha affermato che molti studi indicano che, in ospedale, fattori come musica e presenza di opere d’arte influenzano la guarigione. Da qui l’impegno nell’accogliere iniziative che possano migliorare la qualità della vita delle persone malate e degli stessi lavoratori ospedalieri.
“Il progetto «I COLORI DELLA GUARIGIONE» nato con la finalità di migliorare il sostegno che l’Associazione A.L.B.A. (Associazione conto le Leucemie del Bambino e dell’Adulto) offre alle persone che vivono quotidianamente il disagio della malattia, propone un modello che si basa su una visione olistica della cura. Ecco la ragione di un’iniziativa che coinvolge fortemente sia l’Azienda Ospedaliera in cui operiamo – con il suo personale medico, infermieristico e le famiglie dei pazienti – sia i volontari della nostra Onlus” – ha dichiarato Paola Maoddi, Presidente dell’Associazione ALBA San Camillo Onlus che ha ideato e prodotto il progetto.
Antonio Cossu, direttore del CAAF FABI e grande conoscitore del mondo dell’arte, ha voluto riassumere con le parole di Carl Gustav Jung, celeberrimo psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero, il senso del sostegno della FABI all’iniziativa: “Si sopravvive di ci ò che si riceve, ma si vive di ci ò che si dona”. Il significato della parola “solidarietà” su cui si fonda il concetto stesso di sindacato è tutto qui.
Al progetto, patrocinato da Roma Capitale e dal Consiglio regionale del Lazio, oltre alla FABI, hanno offerto il loro sostegno: la Fondazione Italia-Giappone, la PROMART (Associazione culturale con sede a Trento, ma operante su tutto il territorio nazionale), Doozo, Art Books &Sushi, l’ISFCI (Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata), la FONDAZIONE IRCCS dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Roma 26/01/2014
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