MILANO – Parte a fine febbraio la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari. Ieri sera i sindacati del credito (Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Uilca, Ugl credito, Sinfub) hanno ricevuto la lettera di convocazione del direttore centrale dell’Abi, Giancarlo Durante, in cui si legge che «in relazione a quanto previsto dall’accordo 20 dicembre 2013» i sindacati sono «invitati a partecipare all’incontro che si terrà venerdì 28 febbraio 2014» a Palazzo Altieri, «per avviare il confronto per il rinnovo del ccnl». Niente di diverso da quanto stabilito dagli accordi scritti dunque, ma certamente la convocazione, arrivata ieri sera nel bel mezzo di una intersindacale unitaria, ha colto tutti un po’ di sorpresa. La commissione sindacale è al lavoro sulla piattaforma, ma la stesura è ancora lontana dalla conclusione. Per il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, «non c’è nulla da eccepire, la convocazione rispetta i tempi dell’accordo». Per ò «il rinnovo del contratto non si pu ò fare senza la piattaforma sindacale. Premesso ci ò, andremo al primo incontro per il rinnovo del ccnl per iniziare un percorso di confronto con Abi». La sensazione per i sindacati è che «i banchieri abbiano il timore di essere scavalcati sul modello di banca, un argomento sul quale stiamo studiando un documento con un gruppo di esperti – aggiunge Sileoni -. Un argomento che per ò è di competenza dei banchieri e che noi porteremo avanti fino in fondo con proposte unitarie».
Sul modello di banca il segretario generale della Fiba, Giulio Romani, osserva che «per presidiare l’occupazione si sta riflettendo su sinergie tra le banche con la costituzione di consorzi di back office a basso valore aggiunto». L’altra area di intervento importante è quella di «una bad bank di settore specializzata nel recupero credito – continua Romani -. Le sofferenze ammontano a 150 miliardi mentre il credito a rischio è 230 miliardi. Sono dati che sollevano una certa perplessità. Le banche si rivolgono a società di recupero crediti che per ò riescono a recuperare l’8, il 9, il 10%. Ma si potrebbe creare una banca ad alta specializzazione, una bad bank, per fare recupero crediti e per assorbire occupazione molto specializzata». Il modello di banca allo studio, farà si che questo rinnovo sia «un rinnovo molto originale», osserva il segretario generale della Fisac, Agostino Megale, basato «su una piattaforma snella e di qualità con la difesa dell’area contrattuale, del potere di acquisto, dei salari e dell’occupazione». L’intento è per ò quello di presentare «una piattaforma unitaria e di presentarla con un consenso vero e forte derivante dalla consultazione della categoria. Per questo saranno fondamentali le assemblee». A questo proposito il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, spiega che «è stata fissata una data di inizio delle assemblee di consultazione dei lavoratori sulla piattaforma che si terranno tra metà marzo e metà aprile. In ogni caso andremo all’incontro del 28 febbraio per iniziare a discutere. La piattaforma per ò non c’è ancora». C. Cas. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL GIORNALE giovedì 6 febbraio 2014
L’Abi brucia i tempi sulla banca del futuro – Sindacati convocati il 28 febbraio. Sileoni (Fabi): “Palazzo Altieri ha paura delle nostre proposte”
Massimo Restelli – Mer, 05/02/2014 – 22:03
L’Abi di Antonio Patuelli non ne pu ò più di far decollare la ” banca del futuro”.
I 350 miliardi di crediti deteriorati (di cui 150 miliardi già definitivamente diventati sofferenze) e il check up patrimoniale organizzato dall’Europa stanno togliendo il sonno al sistema. Così la lobby di Palazzo Altieri ha convocato per venerdì 28 febbraio i leader dei sindacati nazionali allo scopo di “avviare il confronto sul rinnovo del contratto nazionale” che regola la vita degli oltre 300mila addetti del settore. Nella “Sala verde” di Palazzo Altieri alle 10 del mattino sono attesi i segretari di Fabi, Fiba-Cisl, Uilca-Uil, Fiscac-Cgil, Uglcredito e Dircredito. Dall’altra parte del tavolo ci sarà il vicepresidente dell’Abi Francesco Micheli e quasi certamente la squadra del “Casl” (l’apposito Comitato affari sociali e del lavoro) al gran completo. Evidente l’obiettivo dell’Abi di bruciare tutti sui tempi, visto che la convocazione cadrà mentre le forze sociali stanno ancora elaborando la piattaforma comune da proporre alla controparte. Senza contare che molte organizzazioni sono in fase elettorale, per il rinnovo dei loro stessi vertici. L’Abi dimostra di avere “paura della proposta unitaria dei sindacati sul nuovo modello di banca”, attacca il leader della Fabi, Lando Maria Sileoni, che già nei mesi scorsi aveva ribaltato sulle banche la responsabilità dei crediti deteriorati, arrivando a impugnare una pistola giocattolo come simbolo dell’arma che l’Abi avrebbe puntato alla testa dei lavoratori sul contratto. Come anticipato al Giornale l’obiettivo è avvicinare le filiali alla logica dei supermercati, così da vendere allo sportello anche carte sim, biglietti ferroviari e teatrali, servizi immobiliari, o a dare assistenza fiscale alle piccole imprese.
Iniziative che poco hanno a che vedere con il denaro in senso stretto, ma da cui le banche sperano di avere una manciata di utili e i sindacati di salvare l’occupazione. Il nuovo contratto, anche per fare fronte alla concorrenza low cost del Banco Posta, dovrebbe inoltre introdurre due binari retributivi: uno più elevato per il commerciale e un altro per l’«improduttivo» back office, oltre alla trasformazione degli over 55 in figure simili ai promotori.
CORRIERE DELLA SERA giovedì 6 febbraio 2014
Abi-sindacati: riparte la trattativa
Ripartirà il prossimo 28 febbraio il confronto per il rinnovo del contratto di categoria dei bancari. Il realtà il sindacato non ha ancora completato la messa a punto di una piattaforma unitaria, complici anche le scadenze congressuali di Fabi (a marzo) e della Fisac Cgil (maggio). L’Abi punta al rinnovo entro giugno. © RIPRODUZIONE RISERVATA