Diventa definitivamente operativo il Fondo per la nuova occupazione, voluto dai sindacati per finanziare le assunzioni e le stabilizzazioni nelle banche italiane. Ottenuti nel 2013 oltre 3 milioni di contributi da parte dei top manager
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FONDO PER LA NUOVA OCCUPAZIONE, ANCHE I MANAGER PAGANO

Diventa definitivamente operativo il Fondo per la nuova occupazione, voluto dai sindacati per finanziare le assunzioni e le stabilizzazioni nelle banche italiane. Ottenuti nel 2013 oltre 3 milioni di contributi da parte dei top manager
FONDO PER LA NUOVA OCCUPAZIONE, ANCHE I MANAGER PAGANO

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Oltre 80 milioni di euro. A tanto ammontano le risorse del Fondo per la nuova occupazione, che verranno distribuite alle banche italiane nei prossimi mesi per finanziare le nuove assunzioni e le stabilizzazioni dei giovani.
La cifra, raccolta negli ultimi due anni e frutto dei versamenti dei lavoratori, dei quadri direttivi, dei dirigenti e dei top manager, è stata resa nota durante l’ultima riunione del Comitato di gestione del Fondo.
In particolare nel 2013, il contributo dei top manager ha superato i 3 milioni di euro, mentre quasi 3 milioni, oltre 19 milioni e più di 17 milioni sono stati versati rispettivamente da: dirigenti, quadri direttivi e aree professionali.
Entra così definitivamente in funzione il Fondo istituto dal Contratto Nazionale del 2012 e fortemente voluto dalla FABI e dalle altre Organizzazioni Sindacali per creare nuova occupazione stabile nelle banche, anche con il contributo dei vertici, i quali, in base all’accordo, erano chiamati a versare il 4% del proprio stipendio.
Nei prossimi mesi, quindi, le risorse verranno distribuite a tutte le aziende virtuose che, negli ultimi due anni, attraverso appositi accordi con i sindacati, hanno dato via libera a nuove assunzioni e stabilizzazione, per un totale di diverse migliaia di posti di lavoro.
Secondo una recente delibera del Comitato di gestione del Fondo, potranno usufruire degli incentivi anche le banche che stabilizzeranno lavoratori precari assunti prima del 2012.
“Abbiamo allargato le maglie d’intervento del Fondo”, spiega Franco Casini, Segretario Nazionale della FABI e componente del Comitato di gestione del Fondo, “proprio per evitare che posti di lavoro, creati prima della firma dell’accordo, venissero persi”.
Stando alle verifiche del comitato di gestione, solo un limitato numero di istituti di credito, prevalentemente di piccole dimensioni, non ha effettuato i versamenti concordati. Perci ò nei prossimi giorni le strutture sindacali aziendali provvederanno a sollecitare i vertici, mettendo in atto tutte le iniziative del caso.
“Il Fondo per la nuova occupazione”, commenta Mauro Bossola, Segretario Generale Aggiunto della FABI, “a dispetto dei suoi detrattori della prima ora, si conferma un valido e innovativo strumento per creare nuovi posti di lavoro stabili in tempi di crisi e per contrastare, quindi, la piaga della disoccupazione giovanile, ai suoi massimi storici in questo momento.
Il settore del credito si dimostra, così, all’avanguardia: un laboratorio dove, con senso di responsabilità e grazie a un costruttivo dialogo tra le parti, si ricercano soluzioni concrete e innovative non solo per difendere i posti di lavoro esistenti, ma anche per crearne di nuovi”.
“Il prossimo rinnovo del Contratto Nazionale”, annuncia Bossola, “potrà prevedere l’ampliamento delle possibilità d’intervento del Fondo per la nuova occupazione, ad esempio sostenendo le assunzioni provenienti dal Fondo emergenziale, ovvero contribuendo all’attivazione dei così detti contratti di solidarietà espansiva”.
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