BNP PARIBAS, PRONTO IL PIANO ITALIA
BNP si avvia a rivoluzionare il modello organizzativo delle sue cinque società, con la creazione di una newco dove confluiranno una serie di lavorazioni e i rispettivi centri decisionali. Il piano sarà presentato a marzo. Socal: “Tutelare area contrattuale dei lavoratori”
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BNP Paribas pronta a rivoluzionare il suo modello organizzativo in Italia. Il piano verrà ufficialmente presentato nei dettagli all’inizio di marzo, ma, nell’ultimo incontro con le organizzazioni sindacali, la Capogruppo francese ha già dato qualche anticipazione.
Il progetto, denominato “Piano Italia”, prevede la creazione entro quest’anno di una società consortile autonoma dove far confluire una serie di lavorazioni, inclusi i rispettivi centri decisionali: operation, immobiliare, acquisti, risorse umane, help desk dipendenti.
Un’operazione che, secondo l’azienda, servirà a contenere i costi e migliorare la redditività netta dell’intero gruppo BNP in Italia e che sarà attuata successivamente attuato negli altri paesi dove il Gruppo è presente.
Insomma, l’Italia farà da apripista.
A essere coinvolte tutte e cinque le società italiane di BNP Paribas: BNL in primis, Findomestic, Ifitalia, BPSS, Leasing Solutions, per un totale di 2000/2400 lavoratori interessati, di cui il 90% provenienti da BNL.
Nel 2015 saranno inglobate nella newco anche le medesime lavorazioni di Cardif, Arval, Real Estate, Artigiancassa.
Il piano prevede, inoltre, una nuova riorganizzazione della rete, incentrata sul potenziamento della multicanalità e la chiusura di ulteriori agenzie, sulla revisione della portafogliazione in ambito corporate e su un ulteriore accentramento delle attività di back office, con relativa specializzazione.
I sindacati hanno immediatamente espresso preoccupazione per le ricadute del Piano Italia, che tra l’altro potrebbe comportare nuovi esodi e pensionamenti, e hanno posto all’azienda una precisa condizione, imprescindibile per avviare la trattativa sindacale: la garanzia del mantenimento del Contratto del credito e della contrattazione di secondo livello per tutti i lavoratori coinvolti nell’operazione, anche nel futuro.
Nell’ottica di ci ò, le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto di inserire precise clausole nell’eventuale accordo con la controparte. Il capitale sociale della newco dovrà rimanere di proprietà di BNP, o comunque di società del gruppo, e non vi dovrà partecipare alcuna società esterna al settore del credito, si dovrà stabilire il divieto di esternalizzazione delle attività a terzi, anche in futuro, e sarà necessario prevedere una stringente clausola di reingresso dei lavoratori in caso di vendita o stato di crisi del consorzio.
“I sindacati”, spiega Mara Socal, Coordinatrice FABI di BNL, “sono uniti e fortemente determinati a ottenere tutte le garanzie a tutela dell’area contrattuale dei lavoratori e della loro appartenenza al settore del credito.
Il Piano Italia, se non gestito con la vigile partecipazione del sindacato, potrebbe rappresentare un precedente pericoloso per l’intero sistema”.
Secondo indiscrezione, la lettera di avvio procedura dovrebbe essere consegnata alle Organizzazioni Sindacali a fine febbraio e il confronto con l’azienda dovrebbe partire già ai primi di marzo.
Roma 10/02/2014
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