FABI MPS, CASINI ELETTO COORDINATORE NAZIONALE
Coordinamento riunito a Roma per rinnovare gli organismi interni. Elezioni nel segno del rinnovamento sia in segreteria che in direttivo. Casini: “Nonostante le difficoltà della banca, la FABI è cresciuta molto. Ma abbiamo ancora tanto da fare”
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Un minuto di silenzio in ricordo di un amico e collega scomparso, Piero Di Luzio, “una persona davvero perbene”. Si aprono così i lavori del Coordinamento Nazionale FABI MPS riunito per rinnovare gli organismi interni. è il Segretario Nazionale Giuliano De Filippis, Presidente dell’assemblea, a passare subito la parola al collega Franco Casini, il Coordinatore Nazionale di FABI MPS, che con una relazione sentita e, a tratti, persino appassionata, ha ripercorso l’ultimo anno vissuto dall’istituto senese, travolto dagli scandali sui derivati e dalle inchieste giudiziarie. Ma sono soprattutto il futuro dei lavoratori e il ruolo della FABI ad occupare l’intervento di Casini. L’azione del sindacato più rappresentativo della categoria è partita da subito, fin dal piano industriale 2012/2015.
“Come FABI ci siamo presi una grande responsabilità – ha detto Casini – è stato un accordo difficile e credo che abbiamo raggiunto il miglior risultato possibile in questo contesto, considerando le condizioni in cui versava la banca. Per chi voleva veramente bene al Monte non c’erano altre possibilità. Noi abbiamo scelto di salvarlo e di traghettarlo fuori dalla crisi”.
Una crisi determinata anche dal danno di immagine che l’istituto senese ha subito, trovandosi continuamente sulle prime pagine dei giornali e al centro di uno scontro politico durante la campagna elettorale.
E poi c’è il nuovo piano industriale, che prevede l’uscita di 8mila lavoratori.
“Ci aspetta un altro momento estremamente difficile in attesa della ricapitalizzazione, peraltro di nuovo slittata a maggio – giugno. Una ricapitalizzazione che avverrà, probabilmente, tramite soci stranieri. In tutto questo – ha detto Casini – il nostro ruolo è cambiato ed è diventato centrale. Il merito di questo cambiamento è sicuramente del Segretario Generale Lando Maria Sileoni e del Segretario Nazionale Giuliano De Filippis. A loro, va il merito di essersi spesi personalmente ed aver portato la FABI ad essere un interlocutore di primo piano nelle trattative”.
Ma nonostante il momento difficile, le esternalizzazioni, l’adesione al fondo e il naturale turnover, la FABI MPS è cresciuta.
Dopo un ampio dibattito la replica, affidata al Segretario Nazionale Amministrativo Giuliano De Filippis.
“Noi siamo consapevoli che questo è un periodo che non ha precedenti storici. Le previsioni sono ancora di una fuoriuscita di 20mila lavoratori nel sistema bancario. Il processo che siamo chiamati ad affrontare – ha detto De Filippis – non ci permette di lavorare come facevamo vent’anni fa. Per quanto riguarda il Monte dei Paschi, il piano industriale che firmammo a dicembre 2012 era la soluzione migliore in quel momento. Perché il nostro lavoro è quello di difendere i diritti e la dignità del lavoratore. E in quell’occasione, l’interesse del lavoratore era portare a casa un accordo. Adesso ci aspetta un altro piano industriale, vedremo con l’aumento di capitale cosa succederà e cosa ci verrà prospettato. Sicuramente andremo a trattare e diremo no a quello che non riterremo favorevole per il futuro della banca e dei nostri colleghi”.
I lavori si sono chiusi con le votazioni che hanno visto l’elezione di Franco Casini a Coordinatore Nazionale FABI MPS e di Cosimo Torraco a Segretario Amministrativo e Organizzativo FABI MPS.
Nove i componenti eletti nella Segreteria: Franco Casini, Giuliano De Filippis, Cosimo Torraco, Cristian Cervi, Emanuele De Marchi, Guido Fasano, Corrado Galli, Giorgio Lezzi e Fausto Salvadori.
Sedici quelli del Comitato Direttivo ai quali si aggiungono i componenti della Segreteria: Arnaldo Bacchin, Aldo Cavalli, Lucia Coppi, Domenico Cutrupi, Luigi Dicuonzo, Irene Faro, Nicola Ferrentino, Bruno Fonghini, Monica Grechi, Marta Lazzari, Fabrizio Padrini, Giampiero Perondi, Marco Tagliavini, Valeria Terranera, Bruna Venuto e Lorenzo Vivarelli.
Roma, 26/02/2014
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