Dopo il 3 marzo grande adesione anche alla seconda giornata di sciopero delle BCC del Friuli Venezia Giulia. Più dell’80% degli sportelli sono rimasti chiusi e oltre il 75% dei lavoratori, lunedì 17, ha aderito alla mobilitazione contro la disdetta dell’integrativo, che ha prodotto un alleggerimento in busta paga già da inizio anno.

I sindacati hanno fatto muro contro la decisione della Federazione che, tuttavia, è rimasta sorda anche alla richiesta di prolungare gli effetti della contrattazione di secondo livello almeno fino a giugno.

Forte la reazione dei lavoratori, che chiedono la rimozione degli ostacoli al rinnovo dell’integrativo e hanno dimostrato di essere contrari ad un modello di banca che ha perso la caratteristica di cooperazione e a una Federazione che vuole imporre nuove regole, azzerando 30 anni di contrattazione regionale.

Dopo le due riuscite giornate di sciopero, ora è in programma un’altra iniziativa.

“Presenzieremo in mille – ha detto Alessandra Panico, Coordinatrice regionale FABI BCC – all’assemblea annuale della Federazione regionale. Incontro che si terrà nei prossimi mesi e al quale parteciperanno tutti gli amministratori e presidenti delle 15 BCC, che fingono di non sentire le nostre richieste e la nostra indignazione. Li andremo ad incontrare per costringerli ad ascoltarci. Siamo stanchi di chi scarica sempre e solo su di noi il peso delle sofferenze e della crisi. Federcasse si sta comportando come ABI e la tanto vantata biodiversità non è che una parola. Ci opporremo in tutti i modi alle penalizzazioni imposte ai lavoratori. Vogliamo il rinnovo dell’integrativo in tempi rapidi e andremo a urlarlo a quei signori”.

Udine 18/03/2014