Presentato il Piano industriale 2014/2018: previsti 600 esodi incentivati, 150 nuovi posti di lavoro e accorpamento di 80/90 filiali. Seghezza: "Vigileremo affinchè le assunzioni siano realizzate e che non ci siano ricadute sui lavoratori"
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CARIGE, IN ARRIVO 150 ASSUNZIONI

Presentato il Piano industriale 2014/2018: previsti 600 esodi incentivati, 150 nuovi posti di lavoro e accorpamento di 80/90 filiali. Seghezza: “Vigileremo affinchè le assunzioni siano realizzate e che non ci siano ricadute sui lavoratori”
CARIGE, IN ARRIVO 150 ASSUNZIONI

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CARIGE approva il bilancio e il Piano industriale 2014/2018. Già ieri sera il CDA della banca ha reso note le proprie intenzioni per avviare il rilancio dell’azienda, che chiude il 2013 con una perdita di 1,76 miliardi e la necessità di una ricapitalizzazione di 800 milioni di euro. Per quanto riguarda il Piano industriale, i numeri: 600 esodi incentivati, accorpamento di 80-90 filiali e assunzione di 150 giovani.
Le priorità che CARIGE intende perseguire sono quelle che vedono l’istituto impegnato nel riconfermare la storica vocazione di banca commerciale del territorio focalizzata al servizio di famiglie e piccoli medi imprenditori, riducendo il profilo di rischio della banca, perseguendo il modello di distributore efficiente, abbandonando parzialmente il ruolo di produttore, semplificando la struttura organizzativa attraverso la riduzione di uffici e livelli organizzativi. Inoltre, arrivare alla fusione di CARIGE Italia e puntare ad un modello di Banca Unica valorizzando le peculiarità dei singoli territori. Per quanto riguarda, poi, la razionalizzazione della rete, è prevista la chiusura/accorpamento di 80-90 filiali.
Attenzione rivolta al capitale umano: 600 sono gli esuberi previsti che per ò saranno gestiti con pensionamenti incentivati per coloro che matureranno i requisiti nei prossimi quattro anni; 150, invece, le assunzioni di giovani, con contratto di apprendistato, da inserirsi in Rete e in sede per integrazione competenze e rafforzamento talenti; internazionalizzazione di competenze e focalizzazione delle risorse sui nuovi mestieri (nuove tecnologie, social media, risk management); estensione del part time; reimpiego delle risorse liberate e le uscite dal Gruppo, con percorsi di formazione e crescita.
Intanto la FABI attende la convocazione per la presentazione ufficiale del Piano ai sindacati.
“A caldo, non ci sembra un Piano industriale lacrime e sangue come ci era stato fatto immaginare – ha commentato Stefano Seghezza, Coordinatore FABI CARIGE – ma aspettiamo di incontrare l’azienda e vedere in sede di trattativa come andranno le cose. Rimaniamo con un livello di attenzione altissimo e sarà nostra cura valutare di volta in volta quelle che potrebbero essere le ricadute sui colleghi e sulle loro famiglie. Da quello che abbiamo visto, comunque, l’occupazione è salva ed anzi c’è la volontà di incrementare con 150 nuove assunzioni. Riteniamo positivo anche l’incremento dell’uso del part time e l’intenzione di tornare all’insourcing di alcune lavorazioni, una decisione in linea con il nostro sindacato. Sarà da vedere – ha concluso Seghezza – cosa succederà con gli accorpamenti/chiusure di filiali, considerando che il primo parametro di scelta sarà quello comunque della sovrapposizione o prossimità”.
Genova, 28/03/2014
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