Nel piano Intesa Sanpaolo parla della creazione di nuovi servizi e mestieri, che coinvolgeranno 3mila lavoratori per un totale di 5 miliardi d'investimenti in formazione. Milazzo: "Bene il mantenimento dei posti. No a scambio salario occupazione"
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INTESA SANPAOLO, 3000 RIQUALIFICAZIONI IN VISTA

Nel piano Intesa Sanpaolo parla della creazione di nuovi servizi e mestieri, che coinvolgeranno 3mila lavoratori per un totale di 5 miliardi d’investimenti in formazione. Milazzo: “Bene il mantenimento dei posti. No a scambio salario occupazione”
INTESA SANPAOLO, 3000 RIQUALIFICAZIONI IN VISTA

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Intesa Sanpaolo ha presentato questa mattina il nuovo piano d’impresa 2014 alle organizzazioni sindacali.
Un piano ambizioso che punta a realizzare un utile di 4,5 miliardi nel 2017, attraverso uno snellimento della struttura societaria e allo sviluppo di nuove attività e mestieri.
Nessun esubero in vista per l’azienda ma solo 4500 riconversioni professionali in ruoli commerciali e creditizi, di cui 3mila in Italia, mercato di riferimento del Gruppo. Per fare questo sono stati stanziati 5 miliardi di euro che saranno destinati alla formazione dei dipendenti.
Se per ò entro il 2015 non ci sarà un miglioramento dei ricavi, le riqualificazione si trasformeranno in esuberi.
Le grandi novità introdotte dal piano sono la creazione di “Banca 5”, che si occuperà di catturare nuove opportunità di business, raggiungendo 5 milioni di clienti, nella quale confluiranno i 4500 lavoratori da riqualificare, lo sviluppo della multicanalità, con due miliardi d’investimento nelle nuove tecnologie, e infine la creazione del Polo “Private banking”, attraverso l’accorpamento di Intesa Sanpaolo Private Banking, Fideuram Investimento e Banca Fideuram, che si avvarrà di una rete di promotori, diventando una struttura unica dedicata alla clientela private .
Le banche del territorio diventeranno, invece sei, con un notevole snellimento delle strutture societarie, comportando così l’ulteriore chiusura di 400 sportelli, che si aggiungono agli altri 400 del vecchio piano.
è, infine prevista, la creazione di un’apposita unità dedicata al recupero crediti e alle gestione delle sofferenze, mentre, come già anticipato, è data per certa la cessione delle partecipazioni non core, pari a circa 1,9 miliardi di valore di libro nel 2013 (tra queste Alitalia, Rcs, Telecom, Risanamento e Ntv).
Il risparmio sui costi. Quanto ai costi, Intesa Sanpaolo prevede un risparmio di circa 800 milioni di euro, e, nonostante l’ormai prossimo rinnovo del contratto, non mette in conto un aumento del costo del personale. Ci ò significa che non intende concedere progressioni salariali ai lavoratori, perlomeno nell’arco della durata del piano. In tal senso è stata prevista anche la sospensione del VAP (a partire dall’anno prossimo) che verrà sostituito con contributi alternativi, magari sul welfare.
L’azienda ha poi ventilato ai sindacati la possibilità di 600 nuove assunzioni, qualora siano raggiunti gli obiettivi di crescita.
Il commento della FABI. “Il piano d’Intesa Sanpaolo presenta luci e ombre”, ha affermato Giuseppe Milazzo, Segretario Nazionale della FABI, “Condividiamo l’obiettivo di mantenere i posti di lavoro e aumentare la redditività attraverso la creazione di nuovi servizi e mestieri, ma ci troviamo in assoluto disaccordo con l’azienda quando parla di blocco salariale nel triennio e di temporanea sospensione del premio aziendale, oltre che del taglio di circa 400 filiali, operazione che contribuisce ad allontanare la banca dal territorio.
Come sindacato, siamo disponibili a trattare sulle riconversioni professionali, che dovranno per ò essere adeguatamente retribuite, ma non accetteremo mai uno scambio tra salario e occupazione”.
Milano 28/03/2014
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