La Corte d'Appello di Pisa annulla il trasferimento di un dirigente della FABI: "provvedimento illegittimo che viola Statuto dei lavoratori". Pertici: "Clima pesante: diritti dei dipendenti calpestati. Ad oggi vertici già condannati diverse volte per comportamento antisindacale"
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CARIVOLTERRA, IL GIUDICE D? RAGIONE ALLA FABI

La Corte d’Appello di Pisa annulla il trasferimento di un dirigente della FABI: “provvedimento illegittimo che viola Statuto dei lavoratori”. Pertici: “Clima pesante: diritti dei dipendenti calpestati. Ad oggi vertici già condannati diverse volte per comportamento antisindacale”
CARIVOLTERRA, IL GIUDICE D? RAGIONE ALLA FABI

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Cassa di Risparmio di Volterra condannata in appello per comportamento antisindacale. La FABI vince, così, il ricorso contro l’ingiusto trasferimento di un suo sindacalista, mandato a lavorare dalla Direzione Generale alla rete.
Il provvedimento è stato valutato illegittimo dalla Corte d’appello di Pisa perché i vertici della banca non avevano chiesto al sindacato il permesso per poter trasferire il dirigente, violando dunque lo Statuto dei lavoratori, che prevede specifiche tutele per i rappresentanti sindacali aziendali.
Viene, dunque, confermata la sentenza di primo grado, nella quale si definiva fondato il ricorso della FABI “essendo il trasferimento avvenuto in difetto del nullaosta dell’ associazione di appartenenza del dirigente sindacale, come invece prescritto dall’ articolo 22 dello Statuto”.
Ma in realtà questo è solo l’ultimo di una lunga serie di provvedimenti di dubbia legittimità che l’ istituto di credito ha intrapreso negli ultimi anni contro i lavoratori e gli stessi sindacalisti della FABI, “colpevoli” di fare soltanto il loro mestiere, ossia di difendere i dipendenti.
Ben tre le cause promosse dal sindacato autonomo contro l’azienda e regolarmente vinte. Nei corridoi di questa piccola banca toscana è, infatti, successo di tutto: alcune lavoratrici sono state trasferite, pur in condizioni familiari riconosciute precarie, e addirittura un Direttore Generale ha preteso di assistere e prendere la parola a un’assemblea dei lavoratori, in barba alla legge. Comportamenti, questi, tutti contestati dalla FABI e successivamente condannati dalla magistratura.
Anche nei confronti del dirigente sindacale, adesso reintegrato con sentenza della Corte d’Appello, c’era stato un vero e proprio accanimento. Assunto originariamente nell’ambito della direzione risorse umane, forte di un curriculum che lo aveva visto ricoprire ruoli di rilevo in passato anche per una multinazionale, era finito a occuparsi di carte di credito, per volontà dei manager.
Ma la batosta era arrivata non appena aveva deciso di svolgere attività sindacale. Immediato era stato il trasferimento ad altra filiale.
“Il clima d’intimidazione nei confronti dei lavoratori e del sindacato è pesante”, commenta Mario Pertici, Coordinatore della FABI di Pisa, ” le sentenze dei giudici ci danno ragione e dimostrano che la gestione della banca è lacunosa sotto tanti punti di vista. è una situazione che deve al più presto finire. Invece di perseguitare i dipendenti e chi legittimamente li rappresenta, i vertici della Casa di Risparmio di Volterra dovrebbero lavorare nell’interesse dell’azienda e nel rispetto dei ruoli”.
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