Federcasse fa un passo indietro sulla disdetta del Contratto Nazionale di categoria degli oltre 37mila lavoratori del Credito Cooperativo.

Grazie all’accordo raggiunto questa notte tra parte datoriale e sindacati, vengono prorogati i termini del recesso. Ci ò significa che le previsioni contrattuali dei lavoratori di categoria rimarranno valide oltre il 30 giugno, la data naturale di scadenza del loro Contratto.

Vengono così annullati gli effetti della disdetta, comunicata da Federcasse lo scorso 26 novembre, che avrebbe lasciato scoperti i dipendenti del settore, a partire da fine giugno, e viene condivisa la disponibilità a individuare nuovi tempi di durata della proroga.

L’accordo ripristina, quindi, le relazioni industriali nel settore e spiana la strada al rinnovo del Contratto Nazionale di categoria che, come si legge nel documento, dovrà assicurare “uniformità delle tutele e dell’organizzazione delle stesse, il riconoscimento delle specificità territoriali della Categoria in una prospettiva di coerenti relazioni industriali, di valorizzazione del Sistema del Credito Cooperativo nonché, supportare consapevolmente e in maniera partecipata le istanze di tutela e di sviluppo di condizioni di lavoro, di competitività e produttività tali da rafforzare il sistema produttivo e l’occupazione della Categoria”.

Nell’intesa, è inoltre previsto che in tempi contenuti le parti arrivino a un accordo sulle agibilità sindacali, sugli assetti della contrattazione collettiva e sulla definizione del regolamento dell’ente bilaterale del Fondo per l’occupazione del Credito Cooperativo.

Centrale resta poi l’impegno a definire soluzioni negoziali idonee a gestire la crisi che ha investito il settore.

“Con questo accordo, finalmente Federcasse supera la fase della sterile contrapposizione con i sindacati e si apre al confronto”, ha dichiarato Luca Bertinotti, Segretario Nazionale della FABI.

“Adesso la nostra priorità è definire in tempi brevi una nuova piattaforma contrattuale, da sottoporre ai quadri sindacali e ai lavoratori, che preveda soluzioni innovative per affrontare la crisi di settore, mantenendo le specificità del movimento cooperativo, rafforzando gli ammortizzatori sociali di categoria, coniugando redditività e buona occupazione”.

Roma 03/04/2014