Questo sito web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie vengono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando torni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web ritieni più interessanti e utili.
SILEONI: ?AUMENTO TASSE SULLE BANCHE LO PAGANO I LAVORATORI BANCARI?
Sileoni contro la misura introdotta dal DEF che aumenta la tassazione sulle plusvalenze delle quote di Bankitalia: “Conseguenze ricadranno sui dipendenti bancari, in fase di rinnovo del Contratto, e penalizzeranno intero sistema. Governo ci ripensi”
le=”text-align: justify”>
“La decisione annunciata dal Governo di aumentare la tassazione sulle plusvalenze delle quote di Bankitalia possedute dalle banche crea non pochi problemi al settore del credito”.
Così Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, ha commentato la nuova misura introdotta dal Governo nel Documento economico finanziario varato oggi.
“Siamo convinti che spostare risorse economiche sui redditi bassi in un Paese con disoccupazione a oltre il 12%, per aumentare i consumi, sia la strada giusta, ma al contempo siamo preoccupati che una tale soluzione possa mettere ancora di più in difficoltà il settore con conseguenze che ricadrebbero inevitabilmente sui lavoratori bancari; ancora di più alla luce del rinnovo del Contratto Nazionale che entra in una fase decisiva.
Inoltre, vogliamo segnalare che la proposta del Governo potrebbe generare effetti penalizzanti per l’intero “sistema economico” italiano: incertezza degli investitori internazionali sullo Stato di diritto nel nostro Paese, aumento della sfiducia dei mercati rispetto alla competitività del sistema bancario italiano già messa a dura prova dagli stress test in atto, difficoltà degli istituti di credito interessati a trovare le risorse necessarie agli aumenti di capitale. Il giudizio negativo sul sistema bancario italiano metterebbe a repentaglio la ripresa dell’economia reale e il rafforzamento delle banche. Pertanto, auspichiamo un ripensamento da parte del Governo affinché si impegni a ricercare soluzioni diverse”.
Roma 09/04/2014