Proclamato lo sciopero dopo l'esito negativo del tentativo di conciliazione tenutosi ieri a Milano. Muratore: "Senza certezze sul futuro dei lavoratori rimaniamo determinati ad andare avanti a difesa dei loro diritti"
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UCCMB, IL 9 MAGGIO I LAVORATORI INCROCIANO LE BRACCIA

Proclamato lo sciopero dopo l’esito negativo del tentativo di conciliazione tenutosi ieri a Milano. Muratore: “Senza certezze sul futuro dei lavoratori rimaniamo determinati ad andare avanti a difesa dei loro diritti”
UCCMB, IL 9 MAGGIO I LAVORATORI INCROCIANO LE BRACCIA

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Lavoratori sul piede di guerra in Unicredit Credit Management Bank. Andato a monte il tentativo di conciliazione, che si è tenuto ieri a Milano e a cui hanno partecipato la Commissione Nazionale di Conciliazione, l’azienda e i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali, FABI, DIRCREDITO, FIBA, CISL E UILCA hanno proclamato una giornata di sciopero per il 9 maggio. I motivi che hanno portato allo stato di agitazione dei lavoratori sono, in particolare, due: gli eccessivi carichi di lavoro, evidenziati anche dal persistente e cospicuo ricorso al lavoro straordinario e alle prestazioni extra, aggravati dalle ulteriori nuove incombenze previste dalle normative, nonché da nuovi obiettivi commerciali che poco si conciliano con la natura della banca e la professionalità degli addetti; e l’incertezza del futuro assetto societario, che prevede, come chiaramente evidenziato dal Piano Industriale di Unicredit, la possibilità della cessione di UCCMB al momento senza ulteriori dettagli né d’altra parte la certezza di sufficienti garanzie occupazionali e professionali. L’azienda ha fatto presente che sta predisponendo iniziative di carattere organizzativo per calibrare ritmi e carichi di lavoro, senza per ò entrare nel dettaglio, mentre sul fronte assetti societari futuri, ha confermato la presenza di “importanti manifestazioni d’interesse” da parte di soggetti esterni al Gruppo, ma che la questione rimane una libertà imprenditoriale.
“L’esito della conciliazione è stato negativo perché rimangono in piedi tutte le questioni che abbiamo rappresentato all’azienda – ha commentato Marco Muratore, del Coordinamento FABI Gruppo Unicredit – rimangono, infatti, nette contrarietà all’ipotesi di un’ennesima esternalizzazione, peraltro di un settore così delicato. Con questo sciopero, che formalizzeremo entro breve, vogliamo mantenere alta l’attenzione da parte dell’opinione pubblica come della politica e dimostrare che il sindacato è determinato a continuare a difendere i lavoratori e i loro diritti”.
Milano, 10/04/2014
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