Presentato il nuovo piano industriale 2014-17: prevista una maggiore integrazione dei servizi, l'utilizzo della rete Coop per vendere nuovi prodotti. Sì alla fusione con Banca Sai, ma senza ricadute occupazionali. Di Martino: "Piano moralmente serio. Ma azienda investa anche sui giovani"
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UNIPOL BANCA, SVILUPPO SENZA ESUBERI

Presentato il nuovo piano industriale 2014-17: prevista una maggiore integrazione dei servizi, l’utilizzo della rete Coop per vendere nuovi prodotti. Sì alla fusione con Banca Sai, ma senza ricadute occupazionali. Di Martino: “Piano moralmente serio. Ma azienda investa anche sui giovani”
UNIPOL BANCA, SVILUPPO SENZA ESUBERI

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Un progetto ambizioso quello presentato ieri da Unipol Banca ai sindacati.
La costola bancaria dell’omonimo Gruppo assicurativo punta, nei prossimi tre anni, ad acquisire circa 200mila nuovi clienti attraverso l’integrazione dei servizi e l’utilizzo della rete dei supermercati Coop per vendere nuovi prodotti.
Tra gli obiettivi principali quello di rafforzare le sinergie tra ramo bancario e assicurativo e creare un’offerta di servizi integrati, che spazi dall’ambito previdenziale a quello più strettamente creditizio.
Il Gruppo bolognese intende, quindi, agire soprattutto sul fronte dell’incremento dei ricavi, per fronteggiare gli ingenti accantonamenti sui crediti accumulati nell’ultimo esercizio.
Quanto al taglio dei costi, gli interventi più sostanziosi avverranno nell’ambito organizzativo, grazie anche alla fusione di Banca Sai in Banca Unipol, che sarà deliberata a maggio e porterà a una razionalizzazione della catena di gestione.
Una riduzione delle spese che sarà raggiunta anche tramite l’internazionalizzazione di alcune attività precedentemente date in appalto e che non avrà contraccolpi sui dipendenti e sulla rete delle filiali, sostanzialmente invariate nel numero.
Non ci saranno, infatti, esuberi e gli unici risparmi, sul fronte del personale, saranno ottenuti con il blocco del turn over nel quadriennio. Il Gruppo stima tra l’altro una crescita del costo del lavoro del 7,5%, dal 2014 al 2017, dovuto a incrementi salariali, che quindi, vengono così già messi in conto.
Nel nuovo piano, si parla soprattutto di potenziamento della banca online, della creazione di pacchetti dedicati a specifici segmenti di clientela (family, affluent, small business). Ma l’aspetto più innovativo riguarda l’utilizzo della vasta rete della grande distribuzione organizzata delle Coop per promuovere prodotti e servizi dedicati ai soci.
Notevole importanza rivestono in questo progetto i promotori e gli sviluppatori, ossia coloro che presenteranno i prodotti alla clientela, che subiranno un vero e proprio potenziamento, senza che ci ò, tuttavia, abbia ripercussioni sulla loro area contrattuale.
“Riteniamo quello del Gruppo Unipol un progetto industriale positivo e moralmente serio, perché agisce sul fronte dei ricavi senza compromettere l’occupazione e la rete delle filiali, entrambi elementi fondamentali della relazione con il territorio, e perché si pone anche l’ obiettivo di riportare nel proprio perimetro attività in precedenza esternalizzate”, dice Adriano Di Martino, Coordinatore FABI di Unipol Banca.
“Adesso monitoreremo attentamente l’evoluzione del piano, assicurandoci che le strategie prospettate dal Gruppo siano messe in atto nel rispetto e nella valorizzazione dei lavoratori. Quanto al prossimo futuro, vogliamo lanciare una sfida: chiediamo che anche Unipol si apra alla creazione di nuove professionalità e opportunità di business, per investire sui giovani e sulle nuove assunzioni e continuare a crescere in un’ottica socialmente responsabile.
L’azienda, infine, su richiesta dei sindacati, si è detta disponibile ad aprire un confronto, già calendarizzato, sulle proposte che noi avanzeremo a scopo migliorativo”.
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