Luciano Marzio: "Contro i nostri iscritti intollerabili minacce, dopo che non abbiamo acconsentito al taglio degli stipendi. Direzione generale ha chiesto ai lavoratori di iscriversi ad altro sindacato".
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BCC MARCON, FABI VENEZIA DENUNCIA DIREZIONE GENERALE ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

Luciano Marzio: “Contro i nostri iscritti intollerabili minacce, dopo che non abbiamo acconsentito al taglio degli stipendi. Direzione generale ha chiesto ai lavoratori di iscriversi ad altro sindacato”.
BCC MARCON, FABI VENEZIA DENUNCIA DIREZIONE GENERALE ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

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La FABI di Venezia, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, denuncia alla Procura della Repubblica veneziana la Direzione generale della banca di credito cooperativo di Marcon.
“All’origine della denuncia”, spiega Luciano Marzio, Segretario coordinatore della FABI di Venezia, “ci sono una serie di comportamenti intollerabili e gravissimi attuati dall’azienda, dopo che la settimana scorsa a Roma la nostra organizzazione sindacale, insieme a tutte le altre, si è rifiutata di firmare un accordo che avrebbe comportato un taglio ingiustificato delle retribuzioni dei lavoratori”.
“A partire da quel momento, la Direzione generale ha cominciato a fare forti pressioni sui dipendenti nostri iscritti, affinché si iscrivessero ad altro sindacato e stracciassero la tessera della FABI.
In particolare, la Direzione generale ha intimato loro di iscriversi alla Fiba Cisl, organizzazione sindacale che a livello regionale era disposta ad accordarsi con l’azienda sul taglio degli stipendi ai lavoratori”.
“Riteniamo l’azione della banca inammissibile, contraria alle leggi e al buonsenso, e la perseguiremo in ogni sede a partire da quella giudiziaria”.
Il retroscena. Lo strappo con la banca si è consumato il 30 aprile scorso a Roma quando si è rotto il tavolo nazionale, istituito presso Federcasse, sulla vertenza della Banca di credito cooperativo di Marcon.
In quell’occasione, infatti, la FABI ha rispedito al mittente la proposta di tagliare per i prossimi tre anni oltre il 15% dello stipendio ai 108 lavoratori dell’istituto veneto.
Una misura chiesta dall’azienda per ripianare le perdite accumulate nell’ultimo anno, che pare superino i 5 milioni di euro.
“Prima di scaricare sui lavoratori gli errori di gestione, la banca dovrebbe interrogarsi su come si è arrivati a un simile deficit di bilancio”, aveva attaccato Luca Bertinotti, Segretario nazionale FABI. “Occorre fare un ragionamento a tutto campo sulle inefficienze della governance, senza ricorrere alle facili scappatoie del taglio al costo del lavoro, socialmente dannose e non risolutive dei problemi dell’istituto”.
“Questo ci sembra un provvedimento sproporzionato e a senso unico”, aveva concluso Bertinotti, “perché colpisce soltanto i lavoratori, non tocca minimamente i vertici, ossia i responsabili del dissesto della banca”.
Venezia 08/05/2014
Leggi le Agenzie di Stampa
(ANSA) – ROMA, 8 MAG –
La Fabi, il sindacato dei lavoratori, ha denunciato alla Procura della Repubblica veneziana la Direzione generale della banca di credito cooperativo di Marcon. “Contro i lavoratori nostri iscritti – si legge in una nota – intollerabili minacce, dopo che non abbiamo acconsentito al taglio degli stipendi. Direzione generale ha chiesto ai lavoratori di iscriversi ad altro sindacato”
“All’origine della denuncia”, spiega Luciano Marzio, Segretario coordinatore della Fabi di Venezia, “ci sono una serie di comportamenti intollerabili e gravissimi attuati dall’azienda, dopo che la settimana scorsa a Roma la nostra organizzazione sindacale, insieme a tutte le altre, si è rifiutata di firmare un accordo che avrebbe comportato un taglio ingiustificato delle retribuzioni dei lavoratori”.
“A partire da quel momento, la Direzione generale ha cominciato a fare forti pressioni sui dipendenti nostri iscritti, affinché si iscrivessero ad altro sindacato e stracciassero la tessera della Fabi. In particolare, la Direzione generale ha intimato loro di iscriversi alla Fiba Cisl, organizzazione sindacale che a livello regionale era disposta ad accordarsi con l’azienda sul taglio degli stipendi ai lavoratori”. “Riteniamo l’azione della banca inammissibile, contraria alle leggi e al buonsenso, e la perseguiremo in ogni sede a partire da quella giudiziaria”.(ANSA).
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BANCHE: FABI DENUNCIA A PROCURA DIREZIONE GENERALE BCC DI MARCON = MARZIO, INTOLLERABILI MINACCE CONTRO I NOSTRI ISCRITTI
Roma, 8 mag. (Adnkronos/Labitalia) – La Fabi di Venezia, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, denuncia alla Procura della Repubblica veneziana la Direzione generale della banca di credito cooperativo di Marcon.
“All’origine della denuncia -spiega Luciano Marzio, segretario coordinatore della Fabi di Venezia- ci sono una serie di comportamenti intollerabili e gravissimi attuati dall’azienda, dopo che la settimana scorsa a Roma la nostra organizzazione sindacale, insieme a tutte le altre, si e’ rifiutata di firmare un accordo che avrebbe comportato un taglio ingiustificato delle retribuzioni dei lavoratori”
“A partire da quel momento, -dice Marzio- la direzione generale ha cominciato a fare forti pressioni sui dipendenti nostri iscritti, affinché si iscrivessero ad altro sindacato e stracciassero la tessera della Fabi. In particolare, la direzione generale ha intimato loro di iscriversi alla Fiba Cisl, organizzazione sindacale che a livello regionale era disposta ad accordarsi con l’azienda sul taglio degli stipendi ai lavoratori. Riteniamo l’azione della banca nammissibile, contraria alle leggi e al buonsenso, e la perseguiremo in ogni sede a partire da quella giudiziaria”.
(Lab/Ct/Adnkronos)
08-MAG-14 14:39 ASCA
Bcc Marcon: Fabi denuncia Direzione Generale alla Procura di Venezia
08 Maggio 2014 – 13:50
(ASCA) – Roma, 8 mag 2014 – La Fabi di Venezia, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, denuncia alla Procura della Repubblica veneziana la Direzione generale della banca di credito cooperativo di Marcon. Lo comunica una nota dell’organizzazione sindacale. ”All’origine della denuncia”, spiega Luciano Marzio, Segretario coordinatore della Fabi di Venezia, ”ci sono una serie di comportamenti intollerabili e gravissimi attuati dall’azienda, dopo che la settimana scorsa a Roma la nostra organizzazione sindacale, insieme a tutte le altre, si e’ rifiutata di firmare un accordo che avrebbe comportato un taglio ingiustificato delle retribuzioni dei lavoratori”. ”A partire da quel momento, la Direzione generale ha cominciato a fare forti pressioni sui dipendenti nostri iscritti, affinché si iscrivessero ad altro sindacato e stracciassero la tessera della Fabi. In particolare, la Direzione generale ha intimato loro di iscriversi alla Fiba Cisl, organizzazione sindacale che a livello regionale era disposta ad accordarsi con l’azienda sul taglio degli stipendi ai lavoratori. Riteniamo l’azione della banca inammissibile, contraria alle leggi e al buonsenso, e la perseguiremo in ogni sede a partire da quella giudiziaria”, conclude Marzio. com/red/bra
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