A breve le assemblee per informare i dipendenti su come si sta muovendo il sindacato. Intanto, presentata un'interrogazione al Parlamento Europeo, si procede ad una verifica legale per infrazione dei diritti d'informazione dei Paesi coinvolti
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BARCLAYS, I SINDACATI FANNO RETE IN EUROPA

A breve le assemblee per informare i dipendenti su come si sta muovendo il sindacato. Intanto, presentata un’interrogazione al Parlamento Europeo, si procede ad una verifica legale per infrazione dei diritti d’informazione dei Paesi coinvolti
BARCLAYS, I SINDACATI FANNO RETE IN EUROPA

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Riflettori accesi su Barclays. Le organizzazioni sindacali, infatti, si stanno mobilitando per contrastare la decisione del colosso inglese, arrivata quanto mai inaspettata, di uscire dal mercato europeo. Italia, Spagna, Francia e Portogallo i Paesi più coinvolti; per quanto riguarda numeri, in Europa si tratta di 19mila dipendenti da licenziare sui 57 mila, mentre nella rete italiana sono circa 900 i lavoratori a rischio, per lo più giovani. Ma, come detto, i sindacati non stanno a guardare. Venerdì scorso, infatti, si sono riuniti per un intersindacale RSA, sindacati territoriali e dipartimenti e uffici internazionali di FABI, DIRCREDITO, FIBA, FISAC, SINFUB e UILCA, per fare il punto della situazione e mettere in campo una strategia comune al fine di salvaguardare i posti di lavoro. La prossima settimana partirà una tornata assembleare per informare i dipendenti su quanto le Organizzazioni Sindacali stanno facendo. Intanto, è già stata consegnata un’interrogazione al Parlamento Europeo che mette in luce, non solo la decisione dell’azienda inglese di procedere alla riduzione delle sue attività nei diversi Paesi Europei, ma anche il comportamento di Barclays negli anni; ovvero quello di aver sconsideratamente investito e, oggi, di voler creare una “no core bank” in cui racchiudere i suoi asset a rischio, per un valore di circa 130 milioni di euro. Scelte che, oltre a mettere a rischio i posti di lavoro, determinano forti impatti sulle borse europee e quindi da considerarsi come l’ennesimo esempio di cattiva finanza. Le sigle italiane stanno inoltre preparando un testo da condividere non solo con i sindacati degli altri Paesi coinvolti dalla riduzione strategica, ma anche con i colleghi inglesi, testo da presentare al Comitato Aziendale Europeo negli incontri che si terranno a Londra dal 10/12 giugno.
“Come Organizzazioni Sindacali – ha dichiarato Angelo Di Cristo, dell’Ufficio Relazioni Internazionali FABI – ci stiamo attivando per fare una verifica per capire se sia stato violato o meno il diritto di informazione e consultazione da parte di Barclays nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori dei Paesi coinvolti dalla riduzione di attività”.
Milano, 27/05/2014
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