BCC, PRONTA LA NUOVA PIATTAFORMA CONTRATTUALE
Rafforzamento degli ammortizzatori sociali di categoria, del Fondo per la nuova occupazione, richiesta di aumento economico in linea con recupero inflazione. Sì alla creazione di un network cooperativo per gestire le situazioni di crisi
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Rafforzamento contrattuale per contenere gli impatti delle esternalizzazioni, miglioramento e ampliamento degli ammortizzatori sociali di categoria, integrazione funzionale del network cooperativo, adeguamento delle retribuzioni, limitazione e regolamentazione del lavoro precario, attraverso il fondo per la nuova occupazione, e infine valorizzazione della contrattazione di secondo livello e creazione di unità dedicate alla gestione dei crediti deteriorati.
Queste, in estrema sintesi, le principali proposte della nuova piattaforma contrattuale dei 37mila lavoratori delle Banche di Credito Cooperativo.
La piattaforma, realizzata unitariamente da Dircredito, FABI, FIBA CISL, FISAC CGIL, UGL credito e UILCA, contiene le richieste economiche e normative che i sindacati presenteranno a Federcasse nei prossimi mesi, dopo l’approvazione da parte dei lavoratori di categoria dei contenuti della piattaforma, nelle assemblee in programma in tutta Italia da adesso fino a metà settembre.
Il documento muove da un’analisi del sistema BCC che, se a livello generale dimostra di “mantenere una tranquillizzante solidità”, nel particolare evidenzia fragilità strutturali in parte legate all’organizzazione della governance e in parte alla mancanza di un network che possa farsi carico delle situazioni più critiche.
Proprio tenendo conto di questo, i sindacati hanno proposto nella piattaforma la creazione di un “network cooperativo che sappia socializzare molte attività funzionali”. Quanto ai crediti deteriorati, si è caldeggiata l’ipotesi di costituire un’apposita struttura di sistema dedicata alla gestione di questa attività, con il supporto di adeguate previsioni contrattuali per i lavoratori impiegati.
Gli ammortizzatori sociali. Particolare attenzione è riservata al discorso degli ammortizzatori sociali che devono essere ulteriormente ammodernati, potenziati e raccordati, a cominciare dal Fondo di solidarietà, recentemente riformato e che aspetta ancora l’ok del Governo per diventare operativo, passando per il Fondo per la nuova occupazione, che dovrà esser confermato, e per il sostegno della mobilità di sistema, che, se opportunamente gestita, pu ò essere utilizzata per contenere eventuali esuberi.
Esternalizzazioni. Parte importante è riservata poi al rafforzamento delle tutele contrattuali per i lavoratori esternalizzati o impiegati in società in appalto.
Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e welfare. Si chiede, inoltre, di sviluppare ulteriori forme di fruizione dei congedi parentali e incentivare l’uso del part time e di potenziare il welfare aziendale.
Contrattazione di secondo livello. La contrattazione di secondo livello deve essere uno dei capisaldi del settore, si legge nella piattaforma, per preservare i livelli occupazionali e promuovere le competenze professionali distintive e le differenze morfologiche del settore BCC. Mentre si chiede una revisione del premio di risultato, in modo tale da renderlo adatto a distribuire in maniera più puntuale i risultati delle performance nelle diverse aziende.
Buona e stabile occupazione. Altra richiesta dei sindacati è quella di limitare e contrastare il lavoro precario, anche attraverso il Fondo per la nuovo occupazione, da rafforzare e finanziare adeguatamente.
Aumenti salariali. Quanto alle rivendicazioni economiche, i sindacati hanno chiesto un aumento contrattuale nel triennio complessivo del 6,05%, in linea con il recupero dell’inflazione con le previsioni inflazionistiche dei prossimi tre anni.
La dichiarazione della FABI. “Questa piattaforma si pone l’obiettivo di tutelare e valorizzare le specificità del settore e rilanciarlo oltre un orizzonte di breve termine”, commenta Luca Bertinotti, Segretario Nazionale FABI. “Il nostro obiettivo primario è quello di garantire strumenti moderni e innovativi per tutelare l’occupazione e crearne di nuova, soprattutto in questo particolare periodo di crisi del settore. Ribadiamo, inoltre, che visto l’attuale momento di difficoltà, serve anche un’assunzione di responsabilità da parte del management, che non pu ò continuare a invocare un taglio dei costi del personale senza prima razionalizzare i pletorici costi dei consigli d’amministrazione e le spese di funzionamento dei vertici”.
Roma 16/06/2014
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