CCNL, SFIDA AI BANCHIERI SUL NUOVO MODELLO DI BANCA
Presentate all’ABI le proposte per un nuovo modello di banca a sostegno di imprese, territorio e occupazione.Sileoni:”Ci aspettiamo risposte concrete prima sulla piattaforma e poi sul modello di banca. L’unica piattaforma valida è quella approvata dai lavoratori”
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Le Organizzazioni Sindacali del credito hanno presentato oggi a Roma all’ABI le loro proposte per un nuovo modello di banca, da discutere parallelamente alla nuova piattaforma contrattuale già approvata dai lavoratori bancari e in via di discussione.
I sindacati hanno proposto un modello di business più orientato al territorio, che possa esser volano di sviluppo del Paese, attraverso una consulenza mirata delle banche alle piccole medie imprese in vista della loro crescita dimensionale anche al di fuori dei confini italiani e con un ruolo attivo delle banche stesse nelle ricapitalizzazioni industriali tramite emissioni di mini bond.
Quanto alle famiglie, per loro i sindacati hanno ipotizzato l’offerta di nuovi servizi fiscali, amministrativi, immobiliari e previdenziali, mentre si è dato pieno appoggio allo sviluppo della multicanalità, con un occhio di riguardo alle nuove tecnologie.
Un processo, che secondo i sindacati, dovrà passare attraverso una seria formazione del personale, con la creazione di nuove professionalità, e che dovrà andare di pari passo con il rinnovo del Contratto di categoria. Un progetto pensato per rilanciare i ricavi e al tempo stesso assorbire esuberi e creare nuovi posti di lavoro.
“Noi vogliamo condividere con la controparte un modello di banca per aumentare i ricavi , per sviluppare nuove attività e nuova occupazione, vogliamo salvaguardare i posti di lavoro e contemporaneamente il potere d’acquisto dei lavoratori”, ha detto Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI.
Dal canto suo l’ABI, si è riservata di approfondire l’argomento nei prossimi incontri, sottolineando come i deboli segnali di ripresa siano lontani dal consolidamento e ribadendo come senza ricavi sia impossibile mantenere gli attuali livelli occupazionali, anche per effetto del dirompente impatto dell’innovazione tecnologica.
“Ci aspettiamo risposte concrete prima sulla piattaforma e poi sul modello di banca”, ha puntualizzato Sileoni, “fatto salvo che l’unica piattaforma valida è quella approvata dai lavoratori. Sul costo del lavoro le banche sono già pesantemente intervenute, adesso vogliamo risposte chiare sulle consulenze e sugli alti stipendi dei manager”.
Roma 18/06/2014
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