SPECIALE ACCORDO UNICREDIT
Nuova occupazione, uscite volontarie e incentivate e tenuta della contrattazione di secondo livello. Ecco i principali risultati dell'accordo Unicredit. Leggi il commento del Segretario Nazionale, Mauro Morelli, su tutti i quotidiani nazionali e locali. "Respinte posizioni ricattatorie. L'intesa potrebbe essere d'esempio per altri tavoli negoziali"
Da Il Giornale di domenica 29 giugno 2014
IL SOLE 24 ORE domenica 29 giugno 2014
In arrivo l'assunzione per 1.500 giovani - LE VALUTAZIONI Morelli (Fabi): l'abbandono dei pregiudizi ideologici porta risultati Ledda (Fiba): tutele e prospettive a tutti
Cristina Casadei
Unicredit ha messo in sicurezza il principio del contenimento dei costi e quello del rilancio. I sindacati - Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl credito e Uilca - la volontarietà delle uscite e il premio speciale. In una cornice che guarda molto più all'Europa che all'Italia, come si capisce dal protocollo che sancisce il modello partecipativo nelle relazioni industriali. Nel testo si stabilisce che il sistema di relazioni sindacali si articolerà, oltre che nei modelli relazionali previsti dal ccnl, in ulteriori spazi di intervento e di coinvolgimento, di informazione, studio, analisi. Il sistema si realizzerà anche attraverso il coinvolgimento dei sindacati nazionali nella fase informativa e consultiva prevista per il Cae (il Comitato aziendale europeo) e periodici momenti di confronto dei vertici aziendali con i sindacati.
è un'intesa complessa e ponderosa quella siglata la scorsa notte al termine di sei mesi di trattative, entrate nel merito con la lettera di avvio procedura di maggio. Si compone non solo dell'accordo, ma anche di un protocollo e di tre lettere e riguarda la fase uno del piano di UniCredit, che di qui al 2018 prevede 5.500 uscite. Partendo appunto dai numeri, sono tre quelli più qualificanti dell'intesa. Il primo riguarda l'occupazione. La lettera di intenti sulla nuova occupazione mette nero su bianco che verranno assunti 800 giovani tra il 2014 e il 2015 e verranno stabilizzati 670 apprendisti. In totale quindi le assunzioni saranno 1.470. A dimostrazione del fatto che la banca sta investendo molto sul rilancio e sulle nuove tecnologie. Il secondo numero riguarda le uscite. Ci saranno 2.400 pensionamenti che riguarderanno le persone che, da qui al 2018, matureranno i requisiti per la pensione. Le uscite saranno volontarie e incentivate. Infine il terzo numero. Secondo il protocollo verrà corrisposto ai lavoratori un premio speciale una tantum del valore medio di 840 euro, che diventano 1.140 in caso di versamento sul conto welfare. Il gruppo non parla di premio di risultato, perché sostiene che negli anni in cui i risultati non si raggiungono, non si possano dare premi. Il riconoscimento economico punta a valorizzare gli aspetti motivazionali per realizzare il piano di rilancio.
Entrando nel merito delle uscite, l'incentivo andrà da 6 a 13 mensilità, in base all'età. Per i pensionandi ci sarà la possibilità di "scivolare" gradualmente verso la pensione con la sospensione o la riduzione progressiva volontaria dell'orario, godendo della copertura della parte ordinaria del Fondo di solidarietà. Per chi aderisce, l'incentivo sarà incrementato di una mensilità. Inoltre sono state previste agevolazioni per il riscatto della laurea e una incentivazione maggiorata (15 mensilità) per le donne optanti che sceglieranno di andare in pensione con 57 anni di età e sistema contributivo. Nel gruppo sono fiduciosi sulle adesioni. Queste ultime due opzioni potrebbero ampliare i bacini, anche in vista delle ulteriori 2.700 eccedenze dichiarate nel piano 2018.
Se il sindacato ha messo in sicurezza le uscite, l'occupazione e il premio, l'azienda ha raggiunto l'obiettivo di assicurare i costi con interventi che, in maniera lungimirante, non incidono sulla busta paga ma sull'organizzazione del lavoro. Innanzitutto il contenimento del lavoro straordinario e supplementare, l'impegno alla fruizione delle ex-festività, lo smaltimento completo delle ferie arretrate, la fruizione entro l'anno di maturazione della "banca delle ore" accumulata. E poi il contenimento delle consulenze e il divieto per i pensionati di intrattenere futuri rapporti con il gruppo, l'abolizione dei premi di fedeltà per il 25° e il 35° anno di servizio effettivo.
Per Mauro Morelli, segretario nazionale della Fabi, «questo accordo è la dimostrazione che l'abbandono di pregiudizi ideologici porta a risultati comunque soddisfacenti anche per i lavoratori e dovrebbe essere occasione di riflessione e forse esempio per altri tavoli negoziali». Il riferimento è al tavolo per il rinnovo del ccnl in Abi, che riprende domani e dove è stato più volte ribadito che per le banche il secondo livello non è più sostenibile laddove abbia un'incidenza economica. L'accordo Unicredit va evidentemente in una direzione diversa. Pier Luigi Ledda, segretario nazionale della Fiba, aggiunge che sono state garantite «tutele e prospettive a tutti i lavoratori».
Nel 2015 le parti torneranno al tavolo per raggiungere un accordo sui restanti 2.700 esuberi previsti dalla fase due del piano 2014-2018. Possibile l'uso della sezione straordinaria del Fondo di solidarietà. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CORRIERE DELLA SERA domenica 29 giugno 2014
Unicredit, firmato l'accordo per 2.400 esuberi. Previste 800 assunzioni
MILANO — Unicredit chiude l'accordo con i sindacati per l'uscita volontaria attraverso pensionamenti e prepensionamenti di oltre cinquemila dipendenti, di cui 2.400 entro il 2014, e allo stesso tempo avvia 800 nuove assunzioni e la stabilizzazione di 670 precari. Altri 2.700 lavoratori lasceranno il gruppo nel 2015. è questo il risultato delle trattativa conclusa ieri notte tra l'istituto guidato da Federico Ghizzoni e i sindacati Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca, Dircredito, Sinfub, Ugl Credito. Si tratta di un risultato importante per il mondo bancario, colpito da una falcidie di esuberi per il cambio strutturale del business (oltre che per la crisi). I sindacati sono anche soddisfatti perché è stata confermata la contrattazione di secondo livello e il premio aziendale, due elementi che l'Abi vorrebbe eliminare dal nuovo contratto collettivo nazionale (il confronto sul quale riprende domani). Nell'accordo con il gruppo di piazza Aulenti i sindacati portano a casa un'uscita poco traumatica dei lavoratori più anziani, quelli che maturano il diritto alla pensione entro il 2018, anche con strumenti ad hoc come il part time orizzontale o verticale. Dal canto suo Ghizzoni centra l'obiettivo di un taglio nei costi del personale e dell'abbassamento dell'età media dei dipendenti del gruppo. Per questo motivo ieri ha definito l'accordo un «traguardo» che contribuisce a dare «un importante contributo alla ripresa economica e occupazionale del Paese». Unicredit aveva annunciato 8.500 esuberi entro il 2018, dei quali 5.700 in Italia. Mauro Morelli, segretario nazionale della Fabi, il principale sindacato di categoria, rileva che «in un momento di grande difficoltà per il Paese e soprattutto per il settore, siamo riusciti a sottoscrivere un accordo decisamente dignitoso, equilibrato e di prospettiva, che guarda anche al futuro». Soddisfatta anche Fisac, che con Costanza Vecera sottolinea «i risultati raggiunti all'insegna
dell'equilibrio e dell'equità» e «l'unità delle organizzazioni sindacali». Per la segretaria
nazionale Uilca Mariangela Verga «l'accordo dimostra che si possono tenere insieme esigenze di rilancio aziendale e di riduzione dei costi con misure di sviluppo professionale ed occupazionale». F. Mas. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MESSAGGERO domenica 29 giugno 2014
accordo fatto su 2. 400 uscite e 800 nuovi assunti – Ghizzoni: «Un’ intesa che contribuisce alla ripresa del Paese»
ROMA Una maratona negoziale di tre giorni, poi, la notte scorsa, l’ accordo tra Unicredit e sindacati: 2. 400 uscite volontarie incentivate; 800 nuove assunzioni e 670 stabilizzazioni per gli apprendisti. L’ intesa ruota sulla riorganizzazione del personale, ma non solo. Essa riguarda anche la revisione dei costi, la limitazione delle esternalizzazioni, la mobilità. Nella seconda metà del prossimo anno, banca e organizzazioni sindacali torneranno al tavolo per individuare una soluzione per altri 2. 700 dipendenti considerati in esubero. LE USCITE Saranno rapportate, con lo strumento dell’ esodo volontario e incentivato, alla prima finestra pensionistica per gli aventi diritto entro il 31 dicembre del 2018, con incentivo da 6 a 13 mensilità differenziato in funzione dell’ età; possibilità per i pensionandi che aderiscono al piano di sospendere o ridurre volontariamente l’ orario di lavoro godendo delle coperture dalla parte ordinaria del Fondo di Solidarietà: sospensione completa per 22 mesi (42% dello stipendio medio netto), part time verticale con riduzione di un giorno alla settimana (96%), part time orizzontale con 25 ore solo la mattina (89%). C’ è poi l’ impegno da parte dell’ istituto di credito ad assumere nel biennio 800 giovani, a stabilizzare l’ impiego per 670 apprendisti e ad erogare un premio speciale una tantum di 840 euro. Somma che potrà arrivare a quota 1. 140 nel caso di versamento sul conto welfare. I 2. 700 esuberi che Unicredit prevede per il 2018 e che matureranno i requisiti per il pensionamento, saranno gestiti con un accordo da definire nella seconda metà del prossimo anno. C’ è da ricordare che il piano strategico di piazza Cordusio, varato nel marzo scorso, fissava 8. 500 esuberi in tutto il gruppo entro il 2018, dei quali 5. 700 in Italia, tra banca e controllate. IL TAGLIO DEI COSTI L’ accordo firmato la notte scorsa stabilisce il contenimento del lavoro straordinario e supplementare; l’ impegno alla fruizione delle ex- festività; lo smaltimento completo delle ferie arretrate con la fruizione del 50% entro il 2015 e del residuo 50% entro il 2016; il divieto per i pensionati di intrattenere futuri rapporti di collaborazione con l’ azienda; la volontà di ricercare soluzioni per rimuovere le cosiddette esternalizzazioni. Infine, la mobilità: sarà infragruppo e professionale per evitare quella territoriale. Per l’ amministratore delegato, Federico Ghizzoni, l’ intesa «offre un importante contributo alla ripresa economica e occupazionale del Paese. In questo modo la banca potrà continuare a giocare il ruolo di motore per la crescita economica e soddisfare tutti i nuovi bisogni finanziari con servizi indispensabili per la nostra clientela». «E’ un accordo che guarda al futuro – commenta il segretario nazionale della Fabi, Mauro Morelli – e che crea nuova occupazione. Grazie alla compattezza delle organizzazioni sindacali siamo riusciti a respingere le posizioni dell’ azienda ed è la dimostrazione che l’ abbandono di pregiudizi ideologici porta risultati». Luciano Costantini © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’UNITA’ domenica 29 giugno 2014
Unicredit fatto l’ accordo: 2400 uscite – Intesa sui pensionamenti, assunzione per 800 giovani e stabilizzazione di altri 670 apprendisti
Raggiunto l’ altra notte l’ accordo tra sindacati e Unicredit sulla prima fase di gestione degli esuberi del nuovo piano industriale 2014- 18. A fronte delle 2400 uscite previste, ci saranno 800 nuove assunzioni in due anni e la stabilizzazione di altri 670 apprendisti, l’ erogazione di un premio aziendale una tantum ai lavoratori del valore medio di 840 euro, nonostante i risultati di bilancio fortemente negativi. I sindacati sono riusciti anche a condividere forme di incentivi equi per i 2400 pensionamenti previsti entro il 2018, in una prima fase volontari. A margine dell’ intesa è stato poi sottoscritto un protocollo sulle prospettive di rilancio per il confronto sulle altre materie non ancora del tutto disciplinate, a cominciare dalla questione degli inquadramenti, del welfare e dell’ equit à sociale. GUARDARE AL FUTURO « In un momento di grande difficolt à per il Paese e per il settore, credo si sia riusciti a sottoscrivere un accordo decisamente dignitoso, equilibrato e di prospettiva », commenta Mauro Morelli, segretario nazionale della Fabi. Elemento « fondamentale » per l’ accordo, prosegue, « la compattezza dimostrata dalle organizzazioni sindacali, che sono riuscite a respingere le posizioni ricattatorie dell’ azienda. Questo accordo dovrebbe essere di esempio per altri tavoli negoziali ». Le 2400 uscite verranno cos ì gestite: esodo volontario e incentivato alla prima finestra pensionistica con diritto a pensione entro il 31 dicembre 2018, con incentivo da 6 a 13 mensilit à; possibilit à per i pensionandi che aderiscono al piano di sospendere o ridurre volontariamente l’ orario di lavoro godendo delle coperture del Fondo di Solidariet à, scegliendo tra alcune opzioni: sospensione completa per 12 mesi (copertura per circa 42% dello stipendio netto); part time verticale con riduzione di 1 giorno la settimana (96% dello stipendio); part time orizzontale di 25 ore (copertura assegno circa 89%). Con l’ adesione ad una di queste opzioni l’ incentivo viene incrementato di una mensilit à. Sono stati previsti agevolazioni per il riscatto della laurea, se propedeutica ad anticipare la finestra pensionistica, incentivazione maggiorata, fino ad un massimo di 15 mensilit à in funzione dell’ et à, per le « donne optanti », che scelgono di andare in pensione con 57 anni di et à e sistema contributivo. Confermate le garanzie sulla mobilit à infragruppo e professionale per prevenire la mobilit à territoriale, oltre all’ ampliamento dell’ applicazione del telelavoro e all’ introduzione dello « smart working ». Sul fronte della razionalizzazione dei costi è stato stabilito il contenimento del ricorso al lavoro straordinario e supplementare, l’ impegno alla fruizione delle ex- festivit à, lo smaltimento completo delle ferie arretrate, con la fruizione del 50% entro il 2015 e del residuo 50% entro il 2016, la fruizione entro l’ anno di maturazione della « banca delle ore » accumulata e azzeramento dei residui, di cui il 50% entro il 2014 ed il residuo 50% entro il 2015. Ai pensionati è vietato intrattenere futuri rapporti di collaborazione o di consulenza con aziende del gruppo, mentre vengono aboliti i premi di fedelt à dal primo luglio, ma con il pagamento scaglionato per tutti i maturandi dei ratei attualizzati con un esborso da parte dell’ azienda ai lavoratori di circa 100 milioni per il premio dei 35 anni, ai quali si aggiungeranno altri 130 milioni da regolamentare in un futuro prossimo per i ratei del previsto ulteriore premio di fedelt à dei 25 anni.
da IL RESTO DEL CARLINO – LA NAZIONE IL GIORNO domenica 29 giugno 2014
«Banca più solida per la ripresa» Escono in 2. 400, ottocento assunzioni. Ghizzoni: futuro sostenibile
MILANO – Erano stati annunciati con il piano industriale 2014- 2018. Stiamo parlando dei tagli al personale di una delle due più grandi banche italiane, l’ Unicredit. Ma la riorganizzazione decisa dal gruppo guidato dall’ ad Federico Ghizzoni non prevede solo uscite (5. 500 alla scadenza), ma anche l’ assunzione di quasi 1. 500 giovani. Per questo, la firma l’ altra notte dell’ intesa sulla fase uno del piano, punto di partenza del rilancio del gruppo, è stata accolta con soddisfazione anche dai sindacati. Il primo punto dell’ accordo riguarda l’ occupazione: verranno assunti 800 giovani e ne verranno stabilizzati 670 per un totale di 1. 470. Il secondo punto (le uscite) prevede 2. 400 pensionamenti (volontari e incentivati) per chi maturerà i requisiti entro il 2018. Il terzo un premio speciale una tantum ai dipendenti: 840 euro in media che salgono a 1. 140 col versamento sul conto welfare. Per quanto riguarda le uscite, l’ incentivo andrà da 6 a 13 mensilità in base all’ età. Ci sarà la possibilità di scivolare verso la pensione con la sospensione o la riduzione progressiva volontaria dell’ orario godendo della copertura della parte ordinaria del fondo di solidarietà. INOLTRE sono previste agevolazioni per il riscatto della laurea e un’ incentivazione maggiorata per le donne che sceglieranno la pensione a 57 anni con il contributivo. L’ azienda ridurrà i costi con una serie di interventi: contenimento del lavoro straordinario e supplementare, impegno alla fruizione delle ex- festività, smaltimento completo delle ferie arretrate e abolizione dei premi- fedeltà dal primo luglio, ma con il pagamento scaglionato per quelli già maturati (35 e 25 anni) per un totale di 230 milioni. Raggiunta questa prima intesa, nel secondo semestre 2015 le parti torneranno al tavolo per i restanti 2. 700 esuberi. Questa intesa, commenta Ghizzoni «offre un importante contributo alla ripresa economica e occupazionale del Paese. Il nostro futuro ora è più sostenibile: possiamo continuare a giocare il ruolo di motore per la crescita». Per Mauro Morelli, leader di Fabi «l’ accordo è la dimostrazione che l’ abbandono di pregiudizi ideologici porta a risultati comunque soddisfacenti anche per i lavoratori». A. Pe.
IL GIORNALE DI VICENZA domenica 29 giugno 2014
Unicredit, 2.500 esuberi e 800 giovani assunti – 670 persone e premio aziendale per tutti Ghizzoni:« Traguardo che darà un futuro sostenibile al gruppo
Accordo tra Unicredit e i sindacati per la prima tornata di esuberi del piano industriale piano 2014- 2018. Ci saranno 2. 400 uscite volontarie incentivate per quanti matureranno il diritto alla pensione, 800 giovani assunti e 670 stabilizzati e un premio aziendale per tutti i lavoratori, malgrado i risultati di bilancio in rosso. Quanto ad altri 2. 700 esuberi previsti dalla seconda fase, un intesa nella seconda metà del 2015 riguarderà i dipendenti che matureranno i requisiti per il prepensionamento e le uscite avverranno con il consenso del lavoratore. L’ intesa, raggiunta nella notte fra venerdì e ieri dopo tre giorni di trattative, è stata giudicata da Federico Ghizzoni, ad di Unicredit, un «traguardo» che contribuisce a dare «futuro sostenibile a un gruppo leader in Italia e in Europa». Secondo Ghizzoni l’ accordo con «offre un importante contributo alla ripresa economica e occupazionale del Paese. In questo modo la nostra banca può continuare a giocare il ruolo di motore per la crescita». Per tagliare i costi nel piano strategico varato lo scorso marzo erano stati annunciati 8. 500 esuberi in tutto il gruppo da attuare entro fine 2018, 5. 700 dei quali in Italia, tra banca e controllate. Un altro tassello, slegato dal contenimento dei costi e pensato per far cassa, era la quotazione di Fineco. Anche quello è andato al suo posto con la conclusione dell’ Ipo per il debutto in borsa il 2 luglio. Nel commentare l’ accordo, Mauro Morelli, segretario nazionale della Fabi, il principale sindacato di categoria, rileva che «in un momento di grande difficoltà per il Paese e soprattutto per il settore, credo si sia riusciti con responsabile senso pratico a sottoscrivere un accordo decisamente dignitoso, equilibrato e di prospettiva, che guarda anche al futuro, con la garanzia di nuovi posti di lavoro per i giovani». Il rappresentante della Fabi ha sottolineato la compattezza delle sigle sindacali che avrebbe costretto l’ azienda a più miti consigli dopo che questa aveva minacciato uno stop della contrattazione di secondo livello, puntando da subito all’ applicazione della legge sui licenziamenti collettivi. Ora c’ è l’ impegno condiviso a definire a breve un sistema aziendale di secondo livello per gli inquadramenti fermi da tre anni e per individuare un pre
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