FEDERCASSE, TUTTO DA RIFARE
Dopo due giorni di trattativa, il comportamento intransigente dell’Associazione fa saltare il tavolo con le Organizzazioni Sindacali e, di fatto, lascia i lavoratori senza contratto. Bertinotti: “Da parte nostra grande responsabilità, atteggiamento Federcasse non permeato da spirito cooperativo”
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A fare data dal 1° luglio i lavoratori del mondo del Credito Cooperativo sono di fatto senza Contratto Nazionale. Nella riunione tenutasi il 2 aprile scorso, infatti, era stata decisa una proroga alla disdetta unilaterale del CCNL che allungava i tempi di validità fino al 30 giugno. A questa data, sindacati e Federcasse avrebbero dovuto trovare l’intesa. Che, per ò, non c’è stata.
Ininterrottamente da lunedì mattina fino a martedì pomeriggio, le Organizzazioni Sindacali sono state sedute al tavolo delle trattative con Federcasse per cercare soluzioni condivise in merito alla definizione del testo coordinato del CCNL del 2012; all’aggiornamento della disciplina di categoria sui c.d. assetti della contrattazione collettiva; alla definizione dello Statuto del Fondo per l’Occupazione del Credito Cooperativo, istituito con il rinnovo del CCNL del 2012 e all’aggiornamento della disciplina di Categoria sulle agibilità sindacali delle OO.SS.
Per quanto riguarda il primo punto le parti avrebbero dovuto licenziare il testo unico coordinato, confermando di fatto le modifiche recepite nell’ultima trattativa negoziale del CCNL vigente. L’aggiornamento della disciplina sui c.d. assetti contrattuali, si traduceva con la riformulazione dell’art. 8 e 11 bis del CCNL di categoria e avrebbe garantito una prospettiva di ordinate relazioni industriali di gruppo bancario, coerenti con le dinamiche di aggregazione in atto sull’intero territorio nazionale. Con la stesura del regolamento istitutivo del F.O.C. del Credito Cooperativo, costituito per accogliere e gestire i contributi economici dei datori di lavoro e dei lavoratori, si sarebbero incentivate le finalità sociali e di Welfare promosse a beneficio della Categoria, garantendo, attraverso una sempre maggiore valorizzazione dell’Ente Bilaterale, la stabilità dei livelli occupazionali, la creazione di nuova e stabile occupazione, nonché una mobilità sostenibile.
Per quanto riguarda le agibilità sindacali, l’accordo si rendeva necessario per sanare un vuoto normativo determinato dalla disdetta di Federcasse dell’accordo specifico del 2006. Su questo punto, i sindacati avevano assunto la richiesta dell’Associazione per una diminuzione del 10% delle agibilità sindacali, ma all’ultimo momento si è tirata indietro.
“Nonostante l’atteggiamento di grande responsabilità dimostrato dalle Organizzazioni Sindacali – ha commentato Luca Bertinotti, Segretario Nazionale FABI – al fine di trovare soluzioni prospettiche a beneficio dell’intero sistema del Credito Cooperativo, non è stato possibile, nei tempi prefissati, ottenere un quadro finale e puntuale di tutte le questioni irrisolte. Ancora una volta, sotto il profilo delle relazioni sindacali si riscontra, con profondo rammarico, la difficoltà di dialogo con Federcasse, che ha preferito arroccarsi su posizioni intransigenti, prive di ogni logica imprenditoriale, ma soprattutto prive di quello spirito di cui è permeato il credito cooperativo”.
Intanto nell’attesa dell’esecutivo di Federcasse previsto per il 10 luglio, durante il quale ci si augura venga presa una posizione che porti alla riapertura del dialogo con i sindacati, quest’ultimi stanno predisponendo forme di sensibilizzazione all’interno del settore. Oltre a dare notizia ai lavoratori sulla situazione e sulle prossime mosse del sindacato, verranno inviate comunicazioni in merito a tutti i direttori delle 385 BCC e delle 62 società di prodotto che fanno riferimento al mondo Cooperativo, per spiegare le motivazioni che stanno causando il difficile confronto con Federcasse.
Roma, 02/07/2014
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